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E CANNATELI/) PRESSO GIRGENTI

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cava di pietre, raccolsi un'accetta di selce ed alcuni
ciottoli che avevano servito come martelli.

Per circa mezzo chilometro fu scavata la collina
per levarne la pietra calcarea, e si vedono le caverne
donde si estrasse il marmo, le cave dove procede il
lavoro e quelle che furono ahbandonate. Ho già detto
che gli strati di questo calcare sol fi fero non sono omo-
genei. La roccia spugnosa siccome non serve perchè
facilmente si sgretola, viene ammucchiata e messa da

laggio preistorico di Caldare e mi accinsi a salvarne
almeno un pezzo.

Nella fig. 2, tav. I, a sinistra dell'uomo che tiene
in mano il piccone, vedesi conservato un pezzo del
terreno con intatta la superficie del campo, e può
misurarsi lo spessore dello strato di terra nera e
grassa che in alcuni punti si alza per due metri sulla
roccia del calcare solfifero. A destra e sinistra venne
già levata la terra. Nel livello A, sul lato sinistro

Scala di i:tOO -——

A D C

Fig. 10. — Pianta topografica dei fondi di capanne scoperti nel villaggio preistorico di Caldare.

parte nel cercare altri filoni di calcare buono e com-
patto. Così a differenza delle cave di tufo che ve-
donsi a Girgenti e Siracusa, queste sono molto irre-
golari. La fig. 2, tav. I, mostra un pezzo di cava
abbandonata. Seppi dagli operai che venivano fuori
ossa e cocci in abbondanza, fra i quali di quando in
quando trovavansi anche piccole pignatte e scodelle
intere. Esaminando meglio il terreno vidi che sulla
roccia vi erano qua e là depositi di terra nera e
grassa, simile a quella che lasciano i depositi del-
l'età neolitica e delle terremare. Tali strati penetra-
vano qualche volta profondamente nelle cavità della
trincea; ma più spesso rimanevano superficiali collo
spessore di oltre un metro. Le cave di pietra avevano
fatto una sezione del terreno utilissima per lo studio
archeologico ; ma disgraziatamente da lungo tempo si
lavorava per far scomparire le ultime traccie del vil-

della figura, circa un metro dalla superficie, si vede
una linea nera spessa dieci centimetri e lunga m. 3,20
che attraversa quasi orizzontalmente gli strati, solle-
vandosi alquanto nel centro. È uno strato di carboni
e di ceneri, che essendo troppo grande per un focolare
dobbiamo credere sia la traccia di un incendio, e
probabilmente del tetto di una capanna, perchè sotto
trovasi il pavimento come vedremo fra poco.

Sullo strato nero, a circa trenta centimetri, appare
uno strato giallo di creta locale e al di sopra altra
terra nera che esamino colla lente senza trovarvi ele-
menti vegetali riconoscibili. Nella terra nera insieme
a frammenti di ceramica bigia trovammo corna di
bovini ed ossa spaccate per estrarre il midollo. Sgom-
brato tutto si scoperse il pavimento di una capanna
quale si vede nella fig. 3, tav. II. Finisce contro la
roccia ed ha in questa direzione la larghezza di
 
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