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IL SARCOFAGO DIPINTO DI HAGHIA TRIADA

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si hanno in scene di battaglie ; sembra pertanto logico
snpporre, che carri e cavalli siano stati adottati per
ragioni militari, forse per le guerre di Siria, proprio
come, parecchi secoli dopo, i Tolemei per resistere
ai Seleucidi dovettero provvedersi di elefanti. I nostri
carri non sono invece da guerra ma da passeggio, e
perchè questa deviazione dall'uso primitivo si aprisse
una via, occorreva pure del tempo. Sicché non saremo

tal periodo di completo sviluppo si rinvennero nume-
rosi i suggelli di Amenhetep III e di Thii ('). D'altra
parte possiamo considerare i segni di influenza egizia,
la quale nel nostro monumento si manifesta con un
grado di intensità maggiore che in qualunque altro
monumento cretese finora noto; e questo deve farci
pensare a un periodo di massima potenza e espansione
dell' Egitto, quando i reguli cretesi pagavano proba-

Fig. 23. — Frammenti di affreschi rinvenuti presso il palazzo di H. Triada.

molto lontani dal vero a prendere come termine post
quem in media gli anni della XVIII dinastia.

Si accorda con questo elemento cronologico la forma
delle situle e del grande cratere multicolore, che,
vedemmo, trovano il riscontro più prossimo nelle pit-
ture dei vasi Keftiu della tomba di Rekhmara inten-
dente di Tothmes III e di Sen Mut architetto della
regina Makere (').

A questi elementi possiamo aggiungere i criteri
dedotti dalla evoluta educazione artistica del pittore
del sarcofago, che lo fa attribuire al completo fiorire
dell'arte minoica, non dimenticando, che appunto in

(') Cfr. sopra p. 33.

bilmente tributo al Faraone, e visitavano la valle del
Nilo(z). Tale grande potenza all'estero durante la XVIII
dinastia è più prudente ammetterla per i grandi re
che precedettero Amen-hetep IV, che non per questo
e per i Faraoni che lo seguirono. E vero infatti, che
le pitture delle tombe di El-Amarna sembrano farci
dedurre, che sotto Amen-hetep IV l'Egitto conservò
l'alto ascendente politico raggiunto con Tothmes III ;
ma i gravi turbamenti interni a cui diedero origine

(') Cfr. Mon. Lincei, XIV, p. 734, n. 1.

(') Cfr. l'iscrizione della tomba di Rekhmara: « Vengono e
sono i benvenuti i principi di Keftiu e delle isole che sono
nel mezzo del Gran Verde ecc. » ; Virey, Tombeau de Rekhmara
in Mém. de la Miss. Fr. au Caire, V, p. 33.
 
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