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325

PRESSO MANFREDONIA

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cendio; lo prova la mancanza dello strato di carboni
sul pavimento, e l'essere intatta e non cotta dal fuoco,
la terra di rivestimento messa ancora molle ed essic
cata fra i pali per tappare le fessure intorno a la ca-
panna. L'esservi tanta ceramica alla profondità di
m. 0,65 intatta, ed un coltello di bronzo, come dirò
nel capitolo Vili, può suggerire che siasi conservata
rispettosamente, e che la capanna fu abbandonata
senza volerla saccheggiare.

Oltre a questi grandi vasi tini, ve ne sono altri
grossolani e più spessi, che probabilmente servivano
per le provviste d'acqua o del frumento, ed erano
pythoi, sebbene nessuno siasi trovato in condizioni da
poter ricostruirne la forma. Uno, col diametro di circa
m. 0,50, ha le pareti spesse da tre a quattro centi-
metri, ed è fatto con terra ricca di carbone, mescolata
a frammenti di silice con sabbia. La superficie, cotta
intensamente, forma all' interno ed all'esterno uno
strato di circa 5 inni., di colore giallo-bigio.

§ 2.

Le tazze trovate negli strati superficiali.

Dentro e fuori di questa capanna, insieme coi grandi
vasi, non trovai frammenti di ceramica fine, eccettuata
la tazza nera ombelicata (tìg. 17, tav. V) col diametro
iuterno all'orlo di m. 0,115, di terra nera ben lucida,
con pareti sottili di 3 a 4 min, e pure lucida ester-
namente sino nel fondo, che ha una sporgenza concava
col diametro di 20 min,

Altre tazze come la tìg. 18, tav. IV, sono di fat-
tura rozza con leggera ingubbiatura che copre un'ar-
gilla grossolana, piena di granuli sabbiosi, le pareti
sono spesse quasi un centimetro, in corrispondenza
del manico biforcuto.

Una tazza tìg. 19, tav. IV, presso a poco uguale,
come un tronco di cono, che ha la base di m. 0,06,
alta in. 0,045, è pure fatta molto grossolanamente con
argilla biancastra. Il manico simile al precedente,
lia le corna più lunghe, ed una, come vedesi nella
fotografia, è mancante. Altri manichi simili biforcuti li
trovai intatti, ma fatti rozzamente senza simmetria.
Queste tazze ed i vasi precedenti provano che mal-
grado l'esempio dei vasi micenei, la gente che visse
nella stazione di Coppa Nevigata, non aveva ancora
imparato a servirsi del tornio per fare la ceramica.

Altre tazze fatte colla medesima terra biancastra
leggermente rosea, avevano forme fini ed eleganti, ed
erano meglio lisciate alla superficie interna ed esterna.
La tìg. 20, tav. IV, col manico verticale ad ascia, misura
m. 0,15 di diametro sul bordo, ed è profonda appena
m. 0,04, col fondo leggermente piatto. Di questa forma e
qualità dell'argilla trovai parecchi manichi e frammenti.

Altre tazze sono fatte con una terra fine un poco
più rossa. La tìg. 21, tav. IV, col manico cilindrico
verticale, ha il diametro di m. 0,13 sull'orlo supe-
riore, col bordo piatto nel piano orizzontale, alquanto
sporgente allo esterno; il fondo poco convesso; il ma-
nico sporgente m. 0,04 dall'orlo, cilindrico, legger-
mente inclinato in alto. Nella esposizione al fuoco si
ottennero striscio nere e rosse che fanno una buona
decorazione come macchie.

Trovai molti manichi, e per dare un esempio del
modo come erano impostati, dò la fotografia di due
coppe del Museo preistorico di Roma, che sono fatte
colla medesima argilla ed hanno le stesse dimensioni
(figg. 22 e 23, tav. V). Sono ciotole a fondo umbili-
cato, orlo basso leggermente rovesciato all'infuori, ansa
ad ascia rilevata sull'orlo e provvista di apertura elit-
tica o rotonda — m. 0,05, diam. m. 0,135; l'altra
ha l'ansa con ginocchio acuto. Antonio Jatta trovò
ad Andria, poco lontano da Coppa Nevigata, tazze
simili in un sepolcro cogli scheletri.

Guardando questi cocci, che si ammucchiavano in-
torno alle trincee, mi fece impressione il vedere come
essi non corrispondano punto alle stoviglie nostre, e
manchino i piatti per mangiare. Sembra tutta cera-
mica di lusso per offerte, e non si trova niente per
la cucina. Fino ad ora non sappiamo se questa gente
bevesse vino, e non possiamo parlare con sicurezza di
libazioni, seppure non le facevano semplicemente col
latte. Sembrerebbe quasi elio una grande parte della
ceramica abbia solo uno scopo religioso, tanto abbon-
dano le tazze, e i piatti per offerte.

Riproduco tìg. 24, tav. V, l'imagine di un grande
vassoio che aveva il diametro di m. 0,28 a 0,30, del
quale trovai solo un'ansa che sollevasi leggermente
inclinata sul bordo, con apertura elittica, messa oriz-
zontalmente ('). L'argilla fine di color «nerognolo è

(') La fig. 24 fu messa verticalmente e deve guardarsi nel
senso della maggiore lunghezza.
 
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