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LA NECROPOLI NEOLITICA DI MOLFETTA
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giate all'estremità, e queste sono quelle che hanno
la forma di un'ascia. Probabilmente furono immanicate
ed erano emblemi del comando. Ciottoletti simili tro-
varono in una tomba della Certosa ('); erano 24 in
una tomba e se ne raccolsero pure in altre tombe
etnische presso Volterra. 11 Gozzadini li trovò a Mar-
§ 5.
Fosse lunghe con insenatura per ipiedi.
In mezzo alle fosse ovali, col diametro maggiore
che non misura un metro, ve ne sono delle più lunghe,
nelle quali lo scheletro sta colle gambe leggermente
zabotto, il Chierici ne raccolse pure venti in due fondi
di capanne (2). Anche nelle tombe scavate sull'Esqui-
lino nel 1871 e 1875 si trovarono pietruzze simili.
Tale numero, che varia da 27 a 20 nelle due ca-
panne del Chierici, non sapppiamo spiegarlo. Sasso-
lini identici li trovai negli scavi che feci a Ripoli,
nella valle della Vibrata, e anche nei depositi della
prima epoca del bronzo alle Conelle, presso Ar-
cevia.
In nessuno scheletro di quelli da me osservati nella
necropoli di Molfetta, le ossa erano in disordine in modo
da supporre una doppia sepoltura, o che si fosse pri-
vato lo scheletro delle parti molli prima di essere se-
polto.
(M Zunnoni, Scavi della Certosa, 1884, p. 02, tav. XIII.
O Bull. Faleln. it., 1887, III, p. 11, tav. Vili.
distese, o vi è nella fossa una insenatura nella quale
penetrano i piedi. È questa una forma che troviamo
in tutta Italia, dalla Sicilia a Remedello: ed è una
forma caratteristica dell'ultimo periodo neolitico. La
tomba di S. Cono in Sicilia sincrona di Stentinello, ha
pure l'incavazione in un lato per le gambe (')•
La fig. 16 corrisponde alla fossa n. 24. Lo sche-
letro teneva in mano un coltello di selce color bruno,
lungo m. 0,11, che si vede nella fotografia, e sopra
di esso, vi era un vaso diritto (fig. 16 A e B). Il
cranio intatto lo riprodurrò in un prossimo paragrafo.
Le gambe erano flesse sulle ginocchia, e formavano un
angolo retto coi femori. Il vaso di terra giallognola,
pochissimo cotta, colore caffè latte, ha l'altezza di
m. 0,085, con due manici sul ventre perforati in dire-
(') Caflci, Bull, paletn. ti., XXV p. 64.
LA NECROPOLI NEOLITICA DI MOLFETTA
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giate all'estremità, e queste sono quelle che hanno
la forma di un'ascia. Probabilmente furono immanicate
ed erano emblemi del comando. Ciottoletti simili tro-
varono in una tomba della Certosa ('); erano 24 in
una tomba e se ne raccolsero pure in altre tombe
etnische presso Volterra. 11 Gozzadini li trovò a Mar-
§ 5.
Fosse lunghe con insenatura per ipiedi.
In mezzo alle fosse ovali, col diametro maggiore
che non misura un metro, ve ne sono delle più lunghe,
nelle quali lo scheletro sta colle gambe leggermente
zabotto, il Chierici ne raccolse pure venti in due fondi
di capanne (2). Anche nelle tombe scavate sull'Esqui-
lino nel 1871 e 1875 si trovarono pietruzze simili.
Tale numero, che varia da 27 a 20 nelle due ca-
panne del Chierici, non sapppiamo spiegarlo. Sasso-
lini identici li trovai negli scavi che feci a Ripoli,
nella valle della Vibrata, e anche nei depositi della
prima epoca del bronzo alle Conelle, presso Ar-
cevia.
In nessuno scheletro di quelli da me osservati nella
necropoli di Molfetta, le ossa erano in disordine in modo
da supporre una doppia sepoltura, o che si fosse pri-
vato lo scheletro delle parti molli prima di essere se-
polto.
(M Zunnoni, Scavi della Certosa, 1884, p. 02, tav. XIII.
O Bull. Faleln. it., 1887, III, p. 11, tav. Vili.
distese, o vi è nella fossa una insenatura nella quale
penetrano i piedi. È questa una forma che troviamo
in tutta Italia, dalla Sicilia a Remedello: ed è una
forma caratteristica dell'ultimo periodo neolitico. La
tomba di S. Cono in Sicilia sincrona di Stentinello, ha
pure l'incavazione in un lato per le gambe (')•
La fig. 16 corrisponde alla fossa n. 24. Lo sche-
letro teneva in mano un coltello di selce color bruno,
lungo m. 0,11, che si vede nella fotografia, e sopra
di esso, vi era un vaso diritto (fig. 16 A e B). Il
cranio intatto lo riprodurrò in un prossimo paragrafo.
Le gambe erano flesse sulle ginocchia, e formavano un
angolo retto coi femori. Il vaso di terra giallognola,
pochissimo cotta, colore caffè latte, ha l'altezza di
m. 0,085, con due manici sul ventre perforati in dire-
(') Caflci, Bull, paletn. ti., XXV p. 64.