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LE PIETRE FUNERARIE FELSINEE
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Dai monumenti felsinei e da altri dell'Etruria, ben
appare come queste insegne non siano che precorritrici
di quelle che sì numerose si incontrano nei monu-
menti romani ; onde la origine etnisca che si dovrebbe
ammettere per le insegne romane ('). D'altro lato ve-
diamo poi testimonianze anteriori, per queste insegne,
del rilievo e dalle tre trombe ('). Le tubae adunque,
e non più le tibie, accompagnano la movimentata
azione dei pugili; questo tratto locale palesa un gusto
meno raffinato e più grossolano e barbarico.
Compendiosamente è rappresentato in queste due
stele uno spettacolo ginnico, coi suonatori e con il per-
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nella civiltà mesopotamica nel noto passo di Erodoto
(I, 195) e nel frammento di Tello al Louvre (Perrot
e Chipiez, II, fig. 285).
Ingenuamente espressi, l'uno sopra l'altro, sono i
due suonatori nell'esemplare n. 2, i tre nell'esemplare
n. 10; anzi, in quest'ultima stele, del loro triplice
numero si può trarre argomento dal grosso spessore
Muller-Deecke, I, 347; Murray, /. H. S., 1889, p. 251.
sonale d'ordine e di parata. Manca il pubblico, il
quale invece è espresso, come assistente a giuochi sva-
riati, nella pittura cornetana delle bighe (2) di carat-
tere più arcaico; mentre una seriore allusione ad uno
(') Invece nel cratere corinzio coi giuochi funebri di
Pelias (Hauser e Keichhold, t. 121) i tre giudici della corsa
sono effigiati l'uno dietro l'altro.
(2) Museo Gregoriano, tav. 101 ; Dennis, I, pp. 373-376.
LE PIETRE FUNERARIE FELSINEE
690
Dai monumenti felsinei e da altri dell'Etruria, ben
appare come queste insegne non siano che precorritrici
di quelle che sì numerose si incontrano nei monu-
menti romani ; onde la origine etnisca che si dovrebbe
ammettere per le insegne romane ('). D'altro lato ve-
diamo poi testimonianze anteriori, per queste insegne,
del rilievo e dalle tre trombe ('). Le tubae adunque,
e non più le tibie, accompagnano la movimentata
azione dei pugili; questo tratto locale palesa un gusto
meno raffinato e più grossolano e barbarico.
Compendiosamente è rappresentato in queste due
stele uno spettacolo ginnico, coi suonatori e con il per-
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nella civiltà mesopotamica nel noto passo di Erodoto
(I, 195) e nel frammento di Tello al Louvre (Perrot
e Chipiez, II, fig. 285).
Ingenuamente espressi, l'uno sopra l'altro, sono i
due suonatori nell'esemplare n. 2, i tre nell'esemplare
n. 10; anzi, in quest'ultima stele, del loro triplice
numero si può trarre argomento dal grosso spessore
Muller-Deecke, I, 347; Murray, /. H. S., 1889, p. 251.
sonale d'ordine e di parata. Manca il pubblico, il
quale invece è espresso, come assistente a giuochi sva-
riati, nella pittura cornetana delle bighe (2) di carat-
tere più arcaico; mentre una seriore allusione ad uno
(') Invece nel cratere corinzio coi giuochi funebri di
Pelias (Hauser e Keichhold, t. 121) i tre giudici della corsa
sono effigiati l'uno dietro l'altro.
(2) Museo Gregoriano, tav. 101 ; Dennis, I, pp. 373-376.