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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 22.1913

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Gàbrici, Ettore: Cuma
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https://doi.org/10.11588/diglit.11259#0208

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quello della fase intermedia, che già è rarissimo in tutta La migliore conoscenza, che ora abbiamo, della
l'Etruria. Ma la oinochoe fu più fortunata di ogni ceramica calcidese e la classificazione cronologica delle
altro vaso tanto in Campania quanto nell'Etra-ria, tombe dimane ci permettono di osservare, che la co-
diffondendosi nella sua forma caratteristica a ventre Ionia greca nei primi tempi della sua esistenza si
conico od ovale. affermò in mezzo agi' indigeni della Campania, creando

Dal lato della decorazione Tarquinii e Suessula a Cuma un centro di vita prettamente ellenica, e te-
si avvicinano molto alla colonia calcidese, riproda- nendosi in rapporti continui con la madrepatria. Ma
cendo quegli ornati speciali che furono in voga nella quando questa, verso la line del secolo Vili, fu co-
seconda fase della ceramica cumana, rappresentata stretta a cedere alla prevalenza dell'elemento etnico
dalle grandi lekythoi a base piatta, dagli aryballoi dell'Argolide, della Corinzia e dell'Attica, i cui centri
globulari, dalle preziose oinochoai coi nastri e dall'altra commerciali erano divenuti molto importanti, la indn-
coi cavalli e leoni. Difatti Suessula ha l'ornato a vo- stria ceramica dei Calcidesi perdette la sua originaria
Iute, quali elementi della palmetta rudimentale, ed a impronta e decadde, confondendosi e sperdendosi in
teste di serpe; Tarquinii ha i due serpi intrecciati, quella che era la industria ceramica delle suindicate
il pesce, l'aquila, il cavallo, la palmetta primitiva ci- regioni di terraferma. Ciò doveva recare per conse-
priota, le volute coi triangoli ecc. Ma a noi pare cbe guenza l'indebolimento e, direi, anche la decadenza
Tarquinii sia ancora più antica di Suessula e, in ge- del commercio calcidese di fronte al prevalere del coni-
nero, di tutte le città campane ed Etnische dove la mercio di Corinto, di Argo, e specialmente di Cipro
industria ceramica calcidese ebbe diffusione. e di Rodi. Il decadere dell'elemento calcidese nello

Egeo ebbe una forte ripercussione nella principale sua

* * colonia d' Occidente, la quale verso la fine del sec. Vili

Verso la fine del secolo Vili si manifesta nelle comincia a ripiegare dinanzi all'elemento indigeno

tombe dimane un cambiamento, che bisogna ben pon- dell'Italia e alla forte concorrenza del commercio

derare. La suppellettile comincia a non essere più rodio ed etrusco.

quella che erasi ripetuta costantemente per tre quarti Questo periodo della vita di Cuma non lo pos-
di secolo almeno, e si modifica per l'introdursi di siamo comprendere, senza conoscere come erasi svolta
elementi nuovi nei tipi e negli ornati. Questa trasfor- la civiltà dell' Italia centrale dalla fine del secolo IX
mazione, dapprima lenta, guadagna proporzioni sempre alla seconda metà del secolo Vili, e quale parte abbia
più vaste, fincbè troviamo modificati gli usi funebri avuto nello svolgimento di essa la civiltà dei Calci-
e, con essi, anche i prodotti della industria ceramica desi. Noi quindi necessariamente ci troviamo di fronte
e metallica. Accanto alla inumazione si fa strada il al problema etrusco, che avremmo desiderato di evi-
rito della incinerazione che richiedeva un nuovo tipo tare. Ma rinunziando a questo cimento, avremmo fa-
di sepoltura e certi vasi speciali che custodissero gli vorito un fatale scetticismo di fronte alla cronologia
avanzi mortali. Tutto ciò forma oggetto di studio, della civiltà cumana, da noi proposta, rimanendo così
perchè bisogna vedere, se questo mutamento generale aperto il campo alla ipotesi infondata, ma che trova
della cultura sia dovuto all'elemento greco stanziato ancora seguaci, di una anteriorità della ceramica geo-
a Cuma o all'elemento indigeno dell'Italia, da cui metrica dell'Italia centrale e di quella italogeome-
la colonia greca era circondata. Il quesito fu altra trica rispetto alla ceramica, e quindi, alla civiltà
volta discusso sopra un insieme di fatti che erano cumana.

ancora troppo pochi, perchè si potessero studiare nella In molti pozzetti di Corneto (') furono trovati, in-
loro vera essenza ; ma oggi che quei fatti non sono sieme con la ceramica d'impasto, alcuni vasi di forma
più una manifestazione isolata, ed è dato studiarli speciale e di un impasto rivestito di ingubbiatura
in rapporto con molti altri fatti, necessariamente rosso-cupa. I più antichi fra questi vasi hanno la su-
ignorati prima del riordinamento della collezione Ste-
vens, possiamo con maggior coscienza discuterli e

vagliarli. (,) NoL scavi^ 1907; p 23i.
 
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