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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 22.1913

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Gàbrici, Ettore: Cuma
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https://doi.org/10.11588/diglit.11259#0363
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a suo luogo; sono munite di un pendaglio ad anfo-
retta con filigrana. Un bel pendaglio assai singolare
consta di quattro tubetti, saldati e sospesi a due cor-
doncini arcuati; i tubetti racchiudevano forse fioc-
chetti o cordoncini, di sostanza distruttibile (fìg. 254).

Fig. 254.

Il ferro trovasi adoperato principalmente per cu-
spidi di lancia, strigili, fibule, anelli, spilloni. Una
tomba a cassa (n. CXX) aveva un coltello di ferro

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(alt. mm. 85; lungh. m. 1,015). I cinturoni si rinven-
nero solo in tombe a cassa o a culla con loculi.

Uno specchio di bronzo (diam. mm. 184) con ma-
nico formato da un gruppo di Eros ed Aphrodite, fuso
a giorno, si rinvenne verso il 1904, e trovasi ora a
Vienna. È un pregevole lavoro della toreutica greca,
che si suppone, con fondate ragioni, essere stato ese-
guito a Taranto (Pollali:, in Jahreshefte, VII, 1904,
pp. 203, tav. II ; Kòrte, in Gótting. Gelehrte Ans. 1913,
n. 5, pp. 264 sg.).

6. Vetro, ambra, alabastro. — I bei vetri poli-
cromi delle ricche tombe ellenistiche dimane, con
grandi vasi a v. n. dorati, ed oggetti preziosi, invano
si cercherebbero nelle tombe greco-sannitiche del
primo gruppo. Questi gingilli, importati dal com-

con manico d'osso o avorio, ed altre due simili
(nn. CXXI, CXXXV1I), diedero una cintura fatta da
una catena a grosse maglie con ganci.

I cinturoni sono per altro di bronzo, metallo ado-
perato per fibule, goliere, specchi, borchie, ecc. Una
striscia di bronzo ben laminata terminava ad uno
degli estremi con due ganci cesellati, talvolta a giorno ;
questi avevano gli uncini o semplici o conformati a
becco di volatile, che avevano presa in una coppia di
fori aperti sull'altro estremo della lamina. Perchè la
cintura potesse adattarsi a guerrieri di varia com-
plessione, le coppie di fori erano due ed anche tre.
La faccia interna della lamina veniva foderata di pelle,
coi bordi ripiegati in fuori e fermati da chiodetti ge-
melli, che venivano piegati di dietro. Rinvio alle
figure 223, 226, 231 (restaurato in antico) ; a questi
cinturoni aggiungo quello della fig. 255 con uno dei
ganci sostituito da un altro di diversa cesellatura

mercio marittimo, erano segno di gran lusso, e mancano
pure alle tombe a cassa, che sono della classe media
della popolazione, come vedremo. Tre sono le tombe
che diedero vetri: cioè la CXXVI a schiena, la CLXII
a schiena e la CLXXXVII a culla, tutte del secondo
gruppo. Sono alabastra, oinochoai.hydriae (tav. CXVII,
nn. 1, 5, 6-9). Altri bei campioni posseggono le Rac-
colte Stevens e Cumana, ed ho pubblicato alla citata
tavola le principali varianti:

Tav. CXVII, n. 2 (R. Cum., n. 86412): alt.
mm. 135. Alabastron fusiforme; disegno a onde.

Tav. CXVII, n. 3 (R. Cum., n. 86414): alt.
mm. 154. Alabastron più corpulento; disegno a spina
di pesce.

Altri alabastra molto più affusolati sono tronchi
in alto, ed il collo esile, fornito di ampio labbro
piatto, vi è aggiunto in alabastro o vetro smerigliato
o vetro colorato. Il corpo è percorso, in senso longi
 
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