Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 24.1916

DOI Artikel:
Galli, Edoardo: Il sarcofago etrusco di torre San Severo: con quattro scene del ciclo Trojano
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.11257#0031

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
53

IL SARCOFAGO ETRUSCO DI TORRE SAN SEVERO ECC.

54

Come in A, i sodi angolari di questo lato (cfr.
tìg. 7-B) portano due figure di mostruosi personaggi
demoniaci, questa volta di sesso maschile per le ac-
cennate ragioni antitetiche, che si riconoscono a prima
vista per tipi notissimi dell' Inferno etrusco. È pro-
babile che l'artista che li scolpì volle solo rendere
due figure generiche del repertorio a lui consueto, comò
si rileva dalla simmetria e dall'aspetto generale di

Fig. 28

esse, e che quindi le differenze evidenti nella fiso-
nomia di entrambe siano accidentali o dovute ad una
personale libertà di esecuzione ; ma rimirando questi
spaventevoli esseri, non si può fare a meno di pensare
al Charun ed al suo aiutante Tuchulcha tipici dei mo-
numenti sepolcrali etruschi, spietati torturatori delle
anime (cfr. i particolari delle due teste nelle fig. 27
e 28). Entrambi sono esibiti qui in completo abbiglia-
mento, e direi quasi in alta tenuta infernale, come di
rado se ne incontrano sulle urne e su altre specie di
monumenti propri dell' Etruria. Sono alati e procedono
a gran passi sul suolo roccioso; hanno la barba, na-
turalmente, un serpentello ciascuno eretto sulla testa,
altri due più grossi della solita razza fantastica con
barba e cresta attorcigliati alle braccia; indossano una

corta tunica servile stretta alla vita da un cordone
annodato che finisce in due analoghe teste di serpenti ;
hanno i piedi protetti da calzari traci a risvolti
smerlati, e in mano quello a sinistra un grosso mar-
tello da fabbro, e il compagno di destra, invece della
consueta mazza o del remo, stringe nella sinistra una
peculiare clava di natura metallica con quattro cerchi
taglienti alla cima (una specie di zagaglia).

Anche qui il gruppo mediano della rappresenta-
zione è quello del sacrifìcio, a cui assistono come
spettatori ripartiti ugualmente — con una simmetria
che sa di arcaismo — a destra e a sinistra sei altri
personaggi. Il centro è occupato da un monumento
sepolcrale architettonico, analogo a quello di Patroclo,
ma che si innalza su una roccia e presenta qualche
sensibile variante (fig. 29). Esso infatti, pur essendo
di tipo e di struttura simile all'altro, cioè di archi-
tettura etrusca, quadrangolare e con porta espressa a
rilievo, differisce dal primo per le patere appese ai
lati della porta, non su di essa, e soprattutto per il
coronamento piramidale più basso, semplicemente sa-
gomato, e adorno agli spigoli da teste di ariete, come
si riscontrò in una peculiare tomba costruttiva del
 
Annotationen