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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 24.1916

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Galli, Edoardo: Il sarcofago etrusco di torre San Severo: con quattro scene del ciclo Trojano
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https://doi.org/10.11588/diglit.11257#0030
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51

IL SARCOFAGO ETRUSCO DI TORRE SAN SEVERO ECC.

52

da una parte la comune concezione artistica in dipen-
denza diretta da un simile fenomeno letterario, e dal-
l'altra non si può negare che chi le riprodusse a
riscontro sul sarcofago, non fosse in grado di inten-
derne il nesso.

Personaggio centrale dei due episodi è sempre
Achille. Nel primo l'abbiamo veduto compiere il rito
d'espiazione per il morto amico, mentre nel quadro

Fia. 27. — Particolare dulia

che ora si studia è il figlio Neottolemo che sta per
trafiggere Polissena in onore di lui già defunto, ma
visibile in ispirito. In entrambi il sacrificio non è
però fatto spontaneamente dai superstiti, ma viene
sollecitato dalla psiche dell'eroe, la quale si mani-
festa in forma corporea per esigere il tributo di onori
e di offerte, onde possa giovarsene nel passaggio alla
vita elisiaca Lo spirito umano concepito come
entità attiva e presente è il principio che regola tali
leggende, e che dà luogo al culto dei morti, quasi
con gli stessi criteri regolatori di pompe e di riti,
così in Grecia che in Etruria. Questo fenomeno ani-

(') Cfr. anfora a f. n. del Brith. Museum, pubblicata da
Nicola Terzaghi in Ausonia IV (1909), pag. 26 sgg.

mistico che ha antichissime radici, passa poi dal-
l'epopea nella tragedia e — quantunque affievolito_

permane anche nel dominio religioso del Cristiane-
simo.

Dopo la caduta di Troia e la conseguente cata-
strofe della famiglia di Priamo, quando i Greci ca-
richi di bottino si allontanano dall'arsa città, l'ombra
del più illustre dei loro duci, quella di Achille, emana

dal chiuso sepolcro che i compagni gli avevano in-
nalzato presso all' Ellesponto, e chiede un'offerta di
sangue (') E la decisione degli Achei di immolargli
l'ultima figliuola di Priamo, Polissena, rapita dai
vincitori, è dunque — secondo il Tosi (!) — la na-
turale conseguenza dell'apparizione dell' sì'ómXov del
morto. La nostra figurazione chiarisce in maniera si-
cura, come ora vedremo, tale tesi. Identico è lo
schema artistico di questa e della prima scena già
esaminata, tantoché sembrano parti di uno stesso qua-
dro dovuto ad un'unica mano, e diviso solo per le
esigenze decorative del nostro sarcofago.

(') Euripide, Ecuba, v. 37 sgg., 92 sgg.
(2) // sacrifizio di, Polissena, in Atene e Roma, XVII
(1914), n. 181-2, pag. 19-38.

testa del demone a destra (Charun?) sul lato B del sarcofago di Torre San Severo.
 
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