Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 24.1916

DOI Artikel:
Galli, Edoardo: Il sarcofago etrusco di torre San Severo: con quattro scene del ciclo Trojano
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.11257#0048

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
87 IL SARCOFAGO ETRUSCO

bulae iliache da Otto Jahn e dal Mancuso ('), offre
— per le considerazioni che si possono fare intorno
alla sua fonte — un interesse tutto speciale nei ri-
guardi della tesi sopra enunciata.

L'esplicazione figurata del mito di Circe fa la sua
comparsa nel repertorio degli artefici etruschi non
prima del sec. IV a. C. ; conserva i caratteri fon-
damentali acquisiti nel mondo greco ; ma assume sul
suolo italico una fisonomia nuova in dipendenza dal

TORRE SAN SEVERO ECC. gg

tre compagni di Ulisse rispettivamente con la testa
di cavallo, di toro, di montone, un servo della maga
che appresta la fatale bevanda, ormai inutile perchè
il maletìzio è già avvenuto, e un po' più lontano Circe
stessa con un porcellino capovolto in mano (fig. 45) (i).
Un'altra volta vuole fissare il momento tragico e cul-
minante della scena del maletìzio, e ci mostra sopra
uno specchio eneo Ulisse (uthste) che ha afferrato per
la chioma Circe (cerca) seduta (quindi presumibil-

Fig. 45. — Urna etrusca con la rappresentazione di Circe che ha trasformato in bestie i compagni di Ulisse.

processo di riduzione e di concentrazione che vi su-
bisce. Innanzi tutto così nelle urne come sugli specchi
si riscontra la cura di render palese il più possibile
il contenuto del mito. L'artista etrusco ad esempio
vuol farci capire l'arcana virtù di Circe nel poter ri-
durre gli uomini non solo in porci, ma anche in altre
specie di bruti (2), nonché la dolorosa avventura ca-
pitata presso di lei al mal cauto manipolo che gui-
dava Euriloco? — Ebbene, tutto ciò fonde e ce lo esi-
bisce sopra un'urna, dove si vedono, in aperta campagna

(') 0. Jahn-Michaelis, op. cit., tav. IV-H ; Mancuso, op. cit.,
pag. 7 (663). — Da confrontare anche la pittura pompeiana
con l'incontro di Ulisse e Circe, in Helbig-Zahn, Wandge-
màlde, UJ, 44 ; Overbeck, ffer. Gali, tav. XXXI, 11. - Per la
lista completa dei monumenti col mito di Circe e per i rife-
rimenti relativi, cfr. Roscher, op. cit., II-l, pag. 1193 sgg.

(•) Odissea, X, v. 433; cfr. v. 212.

mente nella sua casa), la quale apre le mani in se-
gno di spavento, e la minaccia con la spada Corre
in aiuto dell'eroe anche il compagno Elpenore (liei-
paruri), con elmo crestato e caudato, e arco e freccia
in mano. Davanti allo sgabello della dea vedesi un
maiale che ha la zampa posteriore sinistra di foggia
umana (fig. 46) (3).

(') Brunii, Urne, I, pag. 116 sgg., tav. LXXXVIII-2. In
un'altra rappresentazione analoga si vede la stessa dea che
offre la tazza ad un uomo con testa e piedi suini, il quale
— avendone già esperimentata l'efficacia — la ricusa e si af-
fretta ad allontanarsi : cfr. vaso di Nola in Roscher, op. cit., II-l,
pag. 1195, fig. 1, ex Arch. Zeitg., 1865

{') Un motivo simile è offerto da uno stamnos di Vulci
nel Museo di Parma, che riscontra anche il particolare dilla
vagina della spada nella mano sinistra di Ulisse: cfr. Mon.
Inst., V, tav. XLI; Overbeck, ffer Gali. tav. XXXII. 2; En-
gelmann, Hilderatlas zur Odyssee, tav. VIII-IX.

(3) Kuerte, Etr. Spiegel, IV-2, tav. CJDIII-l (al Museo del
 
Annotationen