8!»
IL SARCOFAGO ETRUSCO DI TORRE SAN SEVERO ECC.
90
I nomi dei due protagonisti inscritti sarebbero
stati sufficienti ad illuminarci sul senso della scena;
ma l'artista fedele al suo metodo, volle altresì ag-
giungervi il maiale con membra umane per esplicare
appieno il soggetto.
dallo scultore del sarcofago, che deve — per lo spazio
ristretto di cui dispone — limitarsi ad un breve rias-
sunto espositivo di quanto era avvenuto prima, e di
ciò che stava per accadere da lì a poco. Egli del
resto riesce perfettamente al suo scopo, malgrado il
Fio. 4t>. — Specchio etrusco con Ulisse (uthste) che minaccia Circe (cerca) per far restituire le forme umane
ai propri compagni da costei già cambiati in bruti.
Lo schema del nostro lato C riproduce una fu-
sione di elementi analoga, ma alquanto diversa — e
perciò nuova — dagli altri prodotti artistici che fi-
nora si conoscevano. Come abbiamo veduto, Circe è
in piedi con un porchetto in mano, e viene assalita
da Ulisse che l'afferra nella ehioma, allo stess.o modo
esibito dallo specchio. L'azione fu trasferita all'aperto
numero limitatissimo delle figure, che debbono rap-
presentare in sintesi le varie fasi dell'episodio.
Che Circe abbia già esplicato la sua malefica virtù
a danno dei compagni di Ulisse, si rileva a sufficienza
dai due guerrieri laterali con teste animalesche; ma
che avesse intenzione di ridurre anche il loro duce
alla medesima stregua, non era facile rappresentarlo
Louvre); efr. stessa tav. n. 2, replica con sola variante nel maiale,
che ha entrambi gli arti posteriori umani ; un'altra replica, prove-
niente da Campiglia Marittima ed ora nella Collezione Tysz-
kiewicz, è ricordata dal KOrte in np. cit., V, pag. 223, n. 22. — La
presenza di Elpenore che presta man forte ad Ulisse, deve ri-
tenersi un'interpolazione creata dall'arte indipendentemente
dal racconto omerico; che di lui non parla se non alla fine
del canto X, quando Ulisse sta per allontanarsi dalla casa di
Circe, e constata che di tutti i compagni gli manca il solo
Elpenore, precipitato per l'ubriachezza dal sommo del tetto.
Da ricordare a questo proposito il fenomeno analogo di Aiace
aggiunto ad Achille come vittimano, su taluni monumenti che
riproducono la strage dei prigionieri troiani in onore di Pa-
troclo (v. sopra, pag. 48 sg.)
IL SARCOFAGO ETRUSCO DI TORRE SAN SEVERO ECC.
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I nomi dei due protagonisti inscritti sarebbero
stati sufficienti ad illuminarci sul senso della scena;
ma l'artista fedele al suo metodo, volle altresì ag-
giungervi il maiale con membra umane per esplicare
appieno il soggetto.
dallo scultore del sarcofago, che deve — per lo spazio
ristretto di cui dispone — limitarsi ad un breve rias-
sunto espositivo di quanto era avvenuto prima, e di
ciò che stava per accadere da lì a poco. Egli del
resto riesce perfettamente al suo scopo, malgrado il
Fio. 4t>. — Specchio etrusco con Ulisse (uthste) che minaccia Circe (cerca) per far restituire le forme umane
ai propri compagni da costei già cambiati in bruti.
Lo schema del nostro lato C riproduce una fu-
sione di elementi analoga, ma alquanto diversa — e
perciò nuova — dagli altri prodotti artistici che fi-
nora si conoscevano. Come abbiamo veduto, Circe è
in piedi con un porchetto in mano, e viene assalita
da Ulisse che l'afferra nella ehioma, allo stess.o modo
esibito dallo specchio. L'azione fu trasferita all'aperto
numero limitatissimo delle figure, che debbono rap-
presentare in sintesi le varie fasi dell'episodio.
Che Circe abbia già esplicato la sua malefica virtù
a danno dei compagni di Ulisse, si rileva a sufficienza
dai due guerrieri laterali con teste animalesche; ma
che avesse intenzione di ridurre anche il loro duce
alla medesima stregua, non era facile rappresentarlo
Louvre); efr. stessa tav. n. 2, replica con sola variante nel maiale,
che ha entrambi gli arti posteriori umani ; un'altra replica, prove-
niente da Campiglia Marittima ed ora nella Collezione Tysz-
kiewicz, è ricordata dal KOrte in np. cit., V, pag. 223, n. 22. — La
presenza di Elpenore che presta man forte ad Ulisse, deve ri-
tenersi un'interpolazione creata dall'arte indipendentemente
dal racconto omerico; che di lui non parla se non alla fine
del canto X, quando Ulisse sta per allontanarsi dalla casa di
Circe, e constata che di tutti i compagni gli manca il solo
Elpenore, precipitato per l'ubriachezza dal sommo del tetto.
Da ricordare a questo proposito il fenomeno analogo di Aiace
aggiunto ad Achille come vittimano, su taluni monumenti che
riproducono la strage dei prigionieri troiani in onore di Pa-
troclo (v. sopra, pag. 48 sg.)