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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 24.1916

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Galli, Edoardo: Il sarcofago etrusco di torre San Severo: con quattro scene del ciclo Trojano
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https://doi.org/10.11588/diglit.11257#0059

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109

IL SARCOFAGO ETRUSCO DI TORRE SAN SEVERO ECC.

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vano intervenire lo stucco e la pittura a rendere
omogeneo e grato alla vista il quadro scolpito.

A prescindere da tale sussidio d'uso comune in
Etruria, come risulta da numerosi monumenti del
genere con larghe traccie di colorazione, l'esecutore
del nostro sarcofago, anche per ciò che finora fu detto,
non doveva essere un maestrucolo da dozzina. Intanto
la sua fedeltà ai modelli da cui traduceva mostra
una compostezza e un rigore inusitati ; e per di più
la scelta e l'aggruppamento delle figure fanno testi-
monianza del suo criterio di uomo colto e geniale.
Dove però la sua bizzarra originalità tutta etnisca
si rivela indiscutibilmente, è nelle quattro grandi
figure demoniache della cassa, nella composizione sim-
bolica dei frontoni del coperchio, e nel leggiadro fregio
a rosette che adorna i lati lunghi di questo. In virtù
della sua arte, noi ora siamo in grado di apprezzare
quattro cospicue sezioni di una grande epopea figurata
risalente al sec. V a. C, press' a poco con lo stesso
godimento estetico che se avessimo sotf occhio gli ori-
ginali perduti. E che il prototipo fosse appunto un
prodotto della grande arte attica di questo periodo,
si rileva sia da taluni caratteristici particolari che
ho avuto cura di notare sopra, ogni volta che se ne
presentò l'occasione ; sia — e soprattutto — dall' in-
sieme delle figure, che conservano ancora indelebili
segni della loro origine nello stile e nella positura
delle persone, nella fredda e composta espressione
del viso, nella simmetrica e compassata distribuzione
a gruppi. Nel quadro A (che è il più bello e il più
puro come stile, ma — sventuratamente — più degli
altri danneggiato) nessuno rivela dal viso un'emo-
zione, neanche il misero Troiano che viene scannato
da Achille; farebbe eccezione l'ultimo prigioniero che
mostra di aver paura del demone che lo segue dap-
presso, ma la sua mossa è piuttosto una smorfia artifi-
ciosa inventata dall'artista, che un atteggiamento
naturale ed originario. Lo stesso dicasi per il lato B,
dove ciascuno dei presenti assiste senza esasperazione
e senza esaltazione (eccettuato forse il solo giovane
col lituo in mano) al truce delitto di Neottolemo ;
per il lato C, sul quale Circe sostiene l'assalto di
Ulisse senza troppo scomporsi (fig. 53)('); e infine

(x) Cl'r. l'atteggiamento della testa di Circe — a parte

per il lato B, su cui il gesto propiziatorio di Euri-
loco e di Perimede appare stilizzato e quasi mec-
canico

Una severa armonia di proporzioni governa tutte
e quattro le scene, ma s'impone maggiormente sul
lato B col sacrificio di Polissena : nel quale inoltre
sono notevolissime per purezza stilistica la figura di
vecchio (Calcante) nel gruppo di sinistra, che ricorda
nel panueggio una figura analoga della processione
panatenaica sul lato orientale del Partenone (') ; l im-

Fig. 53. — Particolare della testa di Circe sul lato C del
sarcofago di Torre San Severo.

magine verginale della fanciulla seminuda vista di pro-
spetto, sventuratamente non ben conservata nel viso
(cfr. fig. 54), e l'ombra di Achille die si curva verso
la vittima, e che con Polissena e Neottolemo, tutti
di proporzioni maggiori degli altri personaggi late-
rali, costituiscono il centro del quadro.

Anche gli altri lati offrono confronti che tolgono
ogni dubbio sulla stretta parentela artistica dei nostri
rilievi con la migliore produzione greca, e particolar-

l'acconciatura dei capelli — con la testa pure di profilo a sin.
di Afrodite sul celebre rilievo del trono Ludovisi, nel Museo
Nazionale Romano: Lecliat, Phidias et la scuìpt. grecque au
V siicle, pag. 20, fig. 5 ; pag. 22.

Nel nostro rozzo bassorilievo non si può negare che sia
riflessa un'espressione artistica, che risale ai più puri prodotti
greci del sec. V.

(') Cfr. E. Loewy, La scultura greca, pag 08, tav. 120,
fig. 3a da sin.
 
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