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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 24.1916

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Castelfranco, Pompeo; Patroni, Giovanni: La stazione palustre di campo Castellaro presso il Vhò di Piadena
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https://doi.org/10.11588/diglit.11257#0165

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LA STAZIONE PALUSTRE

nico di strumento, in osso (fig. 3, «^leggermente affu-
solato e ben arrotondato alla base, un ago crinale pure
dosso, frammentario (fig. 2,A), con testa a lieve ri-
gonfiatura seguita da strozzatura e terminata a bot-
tone (tipo che si riscontra pure negli aghi o spil-

DI CAMPO CASTELLARO 322

le cui ossa e corna, prescindendo pure dal materiale
utilizzato per l'industria, sovrabbondano tra gli avanzi
dei pasti. E la fiorente industria del corno cervino, e
in particolare delle cuspidi, fa sì che la nostra sta-
zione di Vhò non discordi in questo particolare dal-

li e

Fig. 6. — Oggetti di bronzo. 1: 2

Ioni di bronzo) ed in fine una falangina (fig. 2, e)
che ci sembra umana, forata per ricavarne probabil-
mente un fischietto. Lo sviluppo di questa industria
deve evidentemente ricollegarsi alle condizioni di
flora e di fauna in mezzo a cui vivevano gli abi-
tanti della stazione di Vhò; intorno alla quale do-
vevano esistere immense distese di bosco, che da-
vano asilo a numerosissimi e talora giganteschi cervi,
Monumenti Antichi — Vol. XXIV.

l'orizzonte generale delle palafitte lombardo-venete,
pur mancandovi le caratteristiche zappette di corno,
che forse, insieme con i più finiti lavori e con gli
ornati incisi su le superficie degli oggetti di corno,
denotano un momento più progredito.

Parecchi oggetti di bronzo aggiunsero i nostri scavi
recenti a quelli raccolti nei vecchi scavi, e già ricor-
dati sommariamente dal Castelfranco nella precedente

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