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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 24.1916

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Bendinelli, Goffredo: Tomba con vasi e bronzi del V secolo avanti Cristo: scoperta nella necropoli di Todi
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https://doi.org/10.11588/diglit.11257#0458

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907

TOMBA CON VASI E BRONZI ECC.

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i sensi, collocate a rovescio nell'interno dell'unico
cratere e disposte a coltello lungo le pareti della fossa.
Esse poi, tutte indistintamente, risultavano spezzate
in molti frammenti, come solo intenzionalmente può
avvenire. La presenza di tanto vasellame di un unico
tipo {Kjjlikes) entro una tomba di così modeste pro-
porzioni, non si spiega, dunque, come la restante
suppellettile, colle comuni idee escatologiche degli
antichi. Conviene piuttosto pensare a uno speciale
costume, consistente forse in libazioni rituali dei su-
perstiti presso la funebre dimora (*).

La restante suppellettile apparisce della stessa
ricchezza di quella che si riscontra nelle grandi tombe
dell' Etruria centrale e meridionale (2), nonché nelle
tombe delle necropoli bolognesi del V secolo (3). Qui,
come nella tomba di Todi, troviamo una sontuosa
raccolta di vasellame ceramico da servire per ban-
chetti o per libazioni, insieme ad umili ma caratte-
ristici modelli di ceramica locale, come i piatti su
piede. Allato a questi si mostrano vasi leggeri di
lamina di bronzo, ed altri ancora, come sitale e
stdmnoi di maggiore spessore, ottenuti per mezzo
della fusione, dalla sagoma elegante e dalle pesanti
anse decorate; fanno parte di questo materiale l'ar-
tistico filtro o colatoio e il grosso graffio di bronzo
per la carne, nonché il pesante alare di ferro per il
fuoco da cuocere le vivande, « en un mot, tonte la
la batterie que se voit représenlée dans les scènes
de preparatifs culinaires ou de festins, peintes sur
les parois des tombes de Toscane » (4). Non manca
il grande candelabro artistico, destinato in origine
ad illuminare la vita dell'oltretomba, né mobili di
. \

(*) È invalsa anche oggidì nell'isola di Creta la costu-
manza di spezzare un'anfora piena d'acqua presso la tomba
appena chiusa, mandando l'estremo saluto al defunto. — Il caso
di una tomba a fossa, come quella illustrata, straordinaria-
mente ricca di suppellettile vascolare, e propriamente di coppo
o kìjlikes, non è già nuovo perla necropoli di Todi. Nel pic-
colo ma importante Museo comunale di quella città si notano
frammenti di numerose coppe figurate attiche del pieno V se-
colo, tutte rinvenute entro una medesima tomba contemporanea
di quella sopra illustrata, scoperta parecchi anni fa nelle vi-
cinanze di S. Raffaele. Anche questa tomba, destinata a un
solo cadavere, conteneva fra tante coppe, un unico cratere
figurato, secondo mi risulta da testimonianze degno di fede.

{-) Tombe di Populonia (Notizie degli scavi, 1905, pag. 54
e segg.), di Montepulciano (id. 1894, pag. 237 e segg.); del-
l'Agro Falisco (Villa Giulia).

(3) Grenier, op. cit., pag. 312 segg.

(4) Grenier, op. cit., pag. 315.

altra specie, come i sedili, di cui solo rimangono le
borchie applicate di bronzo e di avorio. Di altri og-
getti pure di avorio, contenuti dentro la tomba, troppo
miseri avanzi sono a noi pervenuti per poterne rile-
vare con certezza l'aspetto originario: l'avorio serviva
probabilmente solo a completare la decorazione delle
armi o qualche altro oggetto del corredo funebre.
Né il cadavere era deposto sulla nuda terra; esso
giaceva dentro una cassa di legno, cui probabil-
mente appartenevano i residui lignei carbonizzati che
si rinvennero nello scavo della tomba. Non è però
da credere che la cassa di legno contenesse, oltre il
cadavere, tutta quanta la suppellettile funebre, la
cui abbondanza, nonché la collocazione entro la fossa,
contraddirebbe assolutamente a una tale ipotesi. È da
ritenere, anzi, che la massima parte della suppellet-
tile fosse collocata al di fuori della cassa (cfr. in No-
tizie 1900, pag. 553 segg., tomba Sperandio presso
Perugia) (').

Con la questione del rito funebre si collega l'altra
della ubicazione della tomba rispetto al resto della
necropoli. Sappiamo già come il luogo del rinveni-
mento sia compreso entro la zona della necropoli
classica di Todi. Ora essendosi praticate varie trincee
di saggio nei pressi della tomba, procedendo da questa
nel senso dei quattro punti cardinali, per tratti va-
rianti dai dieci ai venti metri di lunghezza, non
solo non si rinvenne alcun'altra traccia di seppelli-
mento, ma il terreno medesimo risultò vergine e com-
patto a poca profondità, circa cm. 50 dal piano di
campagna, e completamente privo di residui manu-
fatti. Ciò sembra provare come nella necropoli tuder-
tina, i cui limiti sono del resto assai vasti ed incerti,
le tombe dovessero essere ripartite senza ordine alcuno
e a una notevole distanza l'una dall'altra.

IV.

Provenienza e cronologia della suppellettile.

La tomba che si è qui procurato d'illustrare in
ogni sua parte, come la più importante, forse, e la
più recente di quelle scoperte nella ricca necropoli

(*) Già in molti altri casi si è creduto riscontrare la pre-
senza di casse funebri di legno nelle tombe della necropoli
di Todi, come in Notizie, 1879, pag. 259 seg.
 
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