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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 25.1918

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Taramelli, Antonio: Il Tempio Nuragico di S. Anastasia in Sardara (Prov. di Cagliari)
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https://doi.org/10.11588/diglit.9138#0010
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IL TEMPIO NURAGICO DI S. ANASTASIA ECC.

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la catena si aderge con carattere sempre più alpestre
nel poderoso gruppo che ha per punto centrale il
monte Linas (in. 1236) circondato da una serie di
vette che passano i 1000 metri, dirupate, silvestri
ancora, con estese diramazioni e contrafforti, che de-

da bruschi risalti dirupati ed alpestri, quasi isolette
interrate dal piano alluvionale, che sono caratteristiche
acropoli preparate dalla natura a ricevere le sentinelle
nuragiche della pianura. A queste alture o bruncus,
torneremo più sotto.

IL RECINTO NURAGICO

DI

(Guspini)

Fig. 3. — Il recinto nuragico di Saurecci (Guspini).

gradano a scaglioni verso la valle del Rio Manno o
Caralita e verso quella del Cixerri Iglesiente.

Da questa catena scendono le varie conoidi allu-
vionali che continuano le insenature delle vallate,
percorse da affluenti in genere perenni, conoidi le quali
fasciano al piede la catena e si uniscono a formare
le terrazze più alte della pianura campidanese. Alcune
di queste valli si addentrano lungamente nella mon-
tagna, formando delle ricche insenature, sempre più
intensamente riconquistate dalla coltivazione, e quasi
tutte, innanzi al loro sbocco nel piano, sono sbarrate

Meno continua ed uniforme è la catena montuosa
che forma il limite orientale. Al nord si presenta un
grosso e poderoso massiccio montuoso, con vaste for-
mazioni vulcaniche, il gruppo di Monte Arci, bruno,
selvoso, sul quale torreggiano, oltre alle vette di Monte
Arci e Genna Spina (m. 738), i due tavolati rocciosi
della Trebina longa (m. 812) e Trebina Lada (m. 785).
In questa regione abbondano tra le roccie vulcaniche
le ossidiane, o perda crobina, nel dialetto locale, ed
appunto da questa regione vengono i nuclei che prov-
vedevano il materiale a tutte le stazioni eneolitiche
 
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