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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 25.1918

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Taramelli, Antonio: Il Tempio Nuragico di S. Anastasia in Sardara (Prov. di Cagliari)
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https://doi.org/10.11588/diglit.9138#0031
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IL TEMPIO NURAGICO DI S. ANASTASIA ECC.

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questo simbolo e questa espressione indubitabile di nel tempio e di cui l'acqua salutare era manifesta-
una femminilità superiore ; cosicché pare diffìcile sfug- zione, divinità sorgente di vita, nutrice, ma datrice
gire, anche usando la più prudente cautela, alla im- anche di benefico e salutare liquido, ed attestante la

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Fig. 32. — Blocco di basalto con sporgenze mammellari.
pressione che con queste pietre mammellate si volesse sua azione creatrice e vincitrice della morte e del male.

Fig. 33.

Testa taurina in basalto e cornice in calcare.

accennare ad uno dei caratteri della divinità venerata

Queste pietre a fronte piana dovevano essere mu-

e ritenute come idoli, custodi delle tombe, personificazioni pri-
mitive della divinità e prototipi di quelle divinità madri, di
cui il centro di diffusione si vede nell'Egeo. Le sculture ben
note delle grotte francesi e le così dette stele 0 statue menhirs,
a cui dobbiamo unire quelle della Liguria, di Fivizzano, illu-
strate dal Mazzini {Bull. Paletnol. ital., 1909, pp. 69-70, fig. D),
si connettono con una serie di figurine femminili su placchette
di ardesia e con statuette in marmo 0 in terracotta della Bre-
tagna, della penisola Iberica, delle grotte liguri e per altro
lato della penisola Balcanica, manifestando una corrente com-

merciale e di concezioni religiose che dalle coste dell'Asia Mi-
nore e dell'Egeo si diffuse per il Mediterraneo alla penisola
Iberica, alla Francia, all'Inghilterra e per via di terra dalla
penisola Balcanica alla valle del Danubio alle regioni della
Europa centrale e settentrionale. Ma oltre alla comparsa in
ambienli sepolcrali abbiamo affermata la presenza di questo
simbolo della divinità femminile in un tempio e quindi abbiamo
la maggiore importanza di attestazione di una divinità non
solo espressa nella funzione di custode del sepolcro, ma di
emanazione della vita e della salute.
 
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