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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 25.1918

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Paribeni, Roberto: Necropoli barbarica di Nocera Umbra
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https://doi.org/10.11588/diglit.9138#0082
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NECROPOLI BARBARICA DI NOCKRA OMBRA

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doppio taglio, arcuato e con cannula nel mezzo, fo-
rata per potere inserire quello strumento in un manico.

In altra parte del campo, dai signori Blasi fu
raccolto un frammento di tegola con avanzo d'iscri-
zione a lettere grandi e incavate colla stecca prima
della cottura. Vi si conserva soltanto "la parte infe-
riore a sinistra, quindi la fine di un'iscrizione che
doveva essere stata posta sopra un sepolcro. Ogni
altra congettura riesce vana, e non resta altro che
dare il facsimile della medesima (fig. 2).

Nel punto più hasso del campo, a poca profondità,
nello strato di riporto fu rinvenuta anche una tomba
romana, a semplice fossa volta a SE, coperta di te-
gole alla cappuccina. Le ossa erano infrante, ma tut-
tora al posto. Presso la mano destra era una moneta
imperiale di bronzo interamente corrosa e due botti-
gline di vetro con ventre lenticolare e alto collo ci-

Fw. 2.

lindrico. Altri sepolcri simili erano stati rinvenuti in
lavori precedenti dai signori Blasi, ma l'unico og-
getto di corredo rinvenutovi era stata una rozza lu-
cerna di terracotta. Evidentemente, come più volte
si è potuto osservare in altri casi, nell'area stessa
del podere si erano avuti seppellimenti.

Presso il luogo di questi sepolcri si mise in luce
un tratto di antica strada romana con grandi lastre
di calcare in parte ancora al posto, e dovunque ben
conservata la ruderatio di pietrisco. Sembra essa pas-
sare sotto la stalla e sull'aia del podere Sorbetto, a
nord di strada delle Móglie, e girando poi il colle
raggiunge il punto più alto del giogo nel luogo detto
la Maestà, dove si ricongiunge con la Flaminia. Si
tratta probabilmente di un tracciato secondario di
questa via destinato ad evitare una pendenza troppo
forte.

Tomba 1. — Possa a pianta rettangolare, inca-
vata nella terra vergine, profonda circa un metro.
Il cadavere giaceva nel fondo sopra uno strato di ter-

riccio scuro, nel quale si era decomposta la cassa di
legno. A contatto del cadavere si trovarono alcune
lastre di pietra e qualche pezzo di tegola. Questa fu
la prima tomba scoperta da un operaio addetto ai
lavori campestri, il quale ne trafugò il contenuto.
Fu dopo varie ricerche e coli' intervento della R. Sot-
toprefettura di Foligno che i signori Blasi poterono
recuperare tutti gli oggetti. Non si ha però nessuna
notizia sulla disposizione della ricca suppellettile at-
torno allo scheletro.

Fio. 3.

a) Umbone dello scudo con tesa piana e ca-
lotta ovoidale, appuntata in cima e formata da una
fodera di rame rivestita con lamina di bronzo, la quale
è sbalzata a bassissimo rilievo e traforata con rap-
presentanza di uomini e di animali. Della rappresen-
tanza si conserva soltanto in maniera visibilissima
la lotta tra due guerrieri, divisi tra loro con una
specie di fiore di loto (fig. 3). Sono però privi della
testa: stanno l'uno di fronte all'altro protendendo gli
scudi in basso. È notevole la forma dello scudo, nella
quale è indicato il grosso umbone. In altro lato sem-
bra di riconoscere la parte posteriore di un cavallo
e la coscia del cavaliere. Alt. complessiva mm. 110.

b) Tredici bottoni emisferici di bronzo dorato
appartenenti allo scudo. Diam. mm. 29.

c) Frammenti di una grande spada di ferro, a
larga lama, bitagliente.

d) Gruppo di ornamenti d'oro che guarnivano
l'impugnatura della detta spada. Essi trovano per la
forma perfetto riscontro con altri ornamenti di bronzo
 
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