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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 26.1920

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Giglioli, Giulio Q.: Cavernette e ripari preistorici nell'agro falisco
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https://doi.org/10.11588/diglit.12554#0053

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97 cavernette e ripari ph

« b) Orlo di dolio molto grande, un poco incur-
vato in dentro, ed elevato sul solito listello, il quale
girava tutto intorno al vaso. Ha pareti molto grosse
di terra bruna e granulosa, levigata sì nell' interno
che nell'esterno (x) ».

« c) Idem, di tecnica molto rude, con listello
intaccato attorno a guisa di fune, con strumento ta-
gliente. Questo frammento conserva la traccia di una
rozza sporgenza a guisa di manico (2) ».

« d) Frammento di orlo di vaso, non molto
grande, restringentesi alla sommità e col solito ba-
stoncello alla base, ritrae molto della forma del fittile
che esponiamo alla fig. 5 della tav. H (3) ».

« Apparivano abbondantissimi nello scarico della
fornace gli avanzi dei vasi fin qui descritti ».

« e) Orlo di tazza molto aperta e con estremità
lievemente rabboccata in fuori ».

« Le tracce, nella parte interna, accennano a un
fondo piatto, quale è ricordato dalla fig. 11 della ta-
vola surriferita (4) ».

« È molto danneggiato dall'ustione, ma apparisce
che in origine fosse tutto spalmato di creta più fine,
e levigato con cura ».

« /) Avanzo di orlo di piccola tazza a pareti
sottili. Dove si unisce l'alto orlo conico al corpo, ri-
leva un sottile listello interrotto da rozze solcature ».

« g) Frammentino di orlo di tazzina di buc-
chero italico, con fondo piano ed orlo arricciato in
fuori. E più piccola, ma consimile all'esemplare de-
lineato nella tavola H alla figura 11 (5) ».

« Esso pure, come il precedente, porta tracce di
erosione cagionate dal calore ».

(1) Anche qui abbiamo soltanto porzione dell'orlo, nè può
giudicarsi la forma del vaso, forse cilindroide: rimpasto rozzis-
sinio e pesante contiene perfino qualche ciottoletto abbastanza

grosso.

(2) Molto simile all'esemplare descritto alla lettera a: qui
è certo che il cordone girava tutto intorno : esso si intaccò con
tagli obliqui.

(3) Vedi nota 2 a p'ag. 102.

(4) Per estremità deve intendersi il labbro alquanto aggot-
tante. Forse appartenne ad una specie di bacino a fondo ovale,
meglio che pianeggiante. In realtà, come osserva il P., non è
troppo diverso dall'esemplare fig. 11 della tav. H meglio sago-
nato; ma essendo corroso dal calore, non può dirsi se fosse a su-
perficie nero-lucida, come quest'ultimo.

(6) Frammento di tazzina nero-lucida, perfettamente ri-
spondente all'esemplare citato dal Pasqui, a parte la grandezza.
Hella stessa ceramica è la coppetta, pure molto piccola, della
lettera h.

Monumenti Antichi — Vol. XXVI.

orici nell'agro falisco 98

« h) Orlo di coppa emisferica, su cui sporge un
manico a nastro. 1] d'impasto nero, a pareti sottili,
esternamente levigato a stecca ».

« i) Frammento piccolo appartenente ad orlo di
patella molto piana. Nell'interno, dall'orlo piano si
muove ad angolo vivo la parte concava. Vi si con-
serva una prominenza conica (J) ».

« Il rozzo impasto, spalmato all'esterno del fittile
di creta più duttile e rozzamente lucidata a stecca,
rivela, insieme agli esemplari indicati sopra, alle let-
tere f e g una tecnica che si distingue dai vasi di
uso domestico, e li avvicina grandemente a quelli del
periodo italico, delle necropoli arcaiche di Montarano
e della Penna ».

« l) Piccolo frammento della parte più promi-
nente di vasetto a grosse pareti, di bucchero italico,
levigato sì nell' interno che all'esterno. È un avanzo
di fittile con decorazione ottenuta da doppia solcatura
a stecco, la quale gira a spirale, ed è intersecata obli-
guamente da sottile tratteggio, tav. //, fig. x (2) ».

« Questo, e il frammento seguente sono le uniche
testimonianze di decorazione tra i fittili delle nostre
caverne ».

« Nell'esemplare, di cui ci occupiamo, riscontrasi
un'arte rudimentale, ma una mano molto pratica per
condurre con franchezza e con molta regolarità le
curve ed il tratteggio ».

« m) Frammento che appartiene forse ad un
collo cilindrico di un grande vaso, che si trovò com-
misto a terra bruciata e che evidentemente fu esposto
per molto tempo all'azione del calore ».

« Vi si conserva parte di un meandro a larghe
fasce eseguito in maniera più rozza che nell'esemplare
precedente, ma con lo stesso concetto dei contorni
graffiti e del tratteggio fra i medesimi, lo che sembra

(') Sembra si tratti di una specie di piatto con orlo basso
e piano, ben sagomato, dal quale si sviluppa all'esterno una spor-
genza conica schiacciata. Ha superficie levigata con la stecca,
di color cioccolato. Ho osservato nel materiale d'età enea di La-
trònico qualche scodellone della ceramica nero-lucida, in cui
l'orlo si espande all'esterno in una prominenza triangolare.

(2) Tav. H, fig. x del Pasqui corrispondente alla fig. 32,
nrìhi. E ceramica nero-lucida, ben cotta. Come notai nel mio la-
voro su Latrònico, pubblicando il materiale della stazione di
Piipabianca nelle Marche, la decorazione a bande tratteggiate,
ritenuta posteriore a quella costituita di bande punteggiate,
risale in quella stazione all'età enea. Ma questo esemplare fa-
lisco più probabilmente si deve riferire al primo periodo del ferro.

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