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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 26.1920

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Anti, Carlo: Monumenti policletei
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https://doi.org/10.11588/diglit.12554#0365

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MONUMENTI POLICLETEl

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intuì che ciò era possibile siilo con un nuovo tipo di pon-
derazione, costruendo cioè le sue figure in modo che il
peso del torace gravasse su una, sola gamba, la gamba
pori ani ('.lasciando completamente libera l'altra, la gamba
piegata. Per ottenere questo portò risolutamente una
delle gambe all'indietro lasciando che il piede toccasse
il terreno solo con l'estremità delle dita. Era rotta per
sempre la tradizione del piede portato in avanti o spo-
stato di fianco e nuove vie erano aperte così all'arte.
Con questo espediente il contrasto Tra le linee divergenti
delle spalle e dei fianchi si accentua, i muscoli del torace
per compressione su un lato, per stiramento sull'altro,
ottengono grandissimo rilievo, le giunture molto mar-
cate della gamba portante conferiscono a questa gagliar-
dia e varietà nello stesso tempo. Ciò soddisfa da una.
parte il desiderio di naturalezza e di risalto anatomico,
che con il maturare dell'arcaismo si era venuto sempre
più accentuando, dall'altra dona, a tutta la composizione
un aspetto di armonica solidità quale nessuna arte seppe
più rinnovare per le figure stanti

Dobbiamo ora accennare alla dibattuta questione se
la ponderazione policletea intenda rendere un momento
de] passo oppure una posizione da fermo. Non è vano ri-
cordare che la prima credenza, molto vecchia, era fon-
data sulla, conoscenza (piasi esclusiva, del doriforo, il (piale
a prima, vista può effettivamente fare l'impressione di
una figura che si avanza. Invece le statue che sono state
via via rivendicate a Policleto (e a queste si aggiungono
ora come argomento decisivo l'Herakles e l'Hermes),
attestano il contrario. L'Herakles è certo immaginato
fermo come provano il pugno posato dietro il fianco e
il modo come è. tenuta la clava, il gesto oratorio dell'Her-
mes si confà solo ad una figura ferma, il diadumeno non
può cingersi la testa che da fermo, l'Amazzone è addirit-
tura appoggiata ad un pilastro. Inoltri' nessun momento
del passo corrisponde in natura alla ponderazione poli-
cletea (2). Tuttavia si deve convenire che normalmente,

(!) Lówv, Scultura green, Torino, 1911, p. 121.

(2) Merito di aver assodato ciò è del Mahler, Polyklet, p. 29
e con Ini concordarono in seguito, fra altri : Klein, Oeschichte,
11. L905, p. 145 sg. ; Liìwy, Seuil. Greca, p. 121 ; Amelung, in beri,
phihl Wochenschr. 1902, p. 272; Della Seta, in Bull. Coni. XXXV ì
( 1908), p. 11, nota 2; Genesi dello scorcio, p. 204 ; Bulle, dcr schone
Mensch., 1912, p. 99; A. Maviglia, L'attività artistica di Lisippo,
Roma, 1914, p. 81.

Monumenti Antichi — Voi» XXVI.

anche l'uomo da fermo non assume (piasi mai la ponde-
razione policletea, la quale ha effettivamente qualche
cosa di artificioso, di posato Ma noi abbiamo già
visto (piale era la mira dell'artista ; mettere in rilievo la
relazione fra. le varie membra, l'armonia del corpo, ani-
mandone la superficie con movimenti varial i e contra-
stanti. Attratto da. questo problema Policleto non ha
forse rilevato la scarsa naturalezza della sua pondera-
zione o meglio non se ne è preoccupato. Non è la prima
volta che gli vien fatto un appunto del genere : si ricordi
la, ferita, dell'Amazzone e la capigliatura dell'Hera. Il
fatto del resto che essa, tale e quale, non ha, avuto grande
seguito o che Prassitele, il quale non fa che riprendere i
motivi policletei interpretandoli con nuova sensibilità
(col. 751 sg.), prende a modello una sola sua opera,
l'Amazzone, la più indovinata dal punto di vista sta-
tico, ma anche l'eccezione nella sua arte, può dimo-
strare che la nuova ponderazione suscitò fin da prin-
cipio critiche non indifferenti.

Questa ponderazione appare nel!' Hermes, opera
ancora vicinissima al discoforo (col. 087): rinnova-
mento è dunque frutto della giovinezza, dell'età in
cui ogni artista elabora più intensamente la propria
anima estetica e non deve essere di molto posteriore
al 460 av. Or.

Sarebbe interessante precisarci! progresso realizzato
dall'Hermes rispetto al discoforo e dal doriforo rispetto
all'Hermes, ma la mancanza per questo di buone re-
pliche impedisce confronti minuti e sicuri. È probabile
che l'Hermes, come rappresenta uno stadio di passaggio,
una tappa, nell'evoluzione de1 uìtqov policleteo (col.703)
così abbia un significato analogo anche per l'evoluzione
della ponderazione, che cioè o per il movimento delle
gambe o per le conseguenze che ne derivano nel torso,
non rappresentasse ancora quello stadio di prima com-
piutezza, realizzato poco più tardi nel doriforo. Il fatto
che appunto il doriforo ereditò il nome dello scritto teo-
rico del maestro dimostra come gli antichi riconosces-
sero soltanto in esso il pieno incorporamento di quelle
teorie e quindi come le opere più antiche, e fra queste
l'Hermes, fossero considerate per qualche verso ancora
imperfette.

(l) Amelung, in beri, philol. Wochenschr., 1902, p. 272; Bulle,
op. cit. p. 99.

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