Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
723

MONPMKNT] COLICLKTKl

724

*

È Policleto il primo ideatore della nuova ponderazione
o, come avviene per quasi tutti i fenomeni dell'arto,
ha egli soltanto risolto definitivamente e affermato un
principio già ini ravvisto e tentato da altri? Per negare
la priorità di Policleto nell'invenzione di questo motivo
sono stati ricordati : una base del dònàrio di Mikythos
ad Olimpia, opera presunta del 4G0 av. Or. e lavoro di
Glaukos e Dionysios (1), le cui orme attestano la ponde-
razione policletea ; il Re di Monaco (2), riferibile in via
di ipotesi agli stessi artisti e un bronzetto della Biblio-
teca Nazionale di Parigi, rappresentante, a quanto pare,
un Dioniso giovinetto (3), i quali pure mostrano la pon-
derazione policletea pur conservando caratteri di un
certo arcaismo (4).

Circa il Re di Monaco si è già detto come debba con-
siderarsi posteriore all'Hermes di Policleto e quindi
non abbia valore di prova, per la nostra questione
Il piccolo Dioniso della Biblioteca Nazionale ha nei
capelli e nel pube tratti d'arcaismo che lo ricollegano
chiaramente con le cosidette sculture peloponnesiache e

i1) Lihvy, Inschriften griech. Bildhauer, Lipsia, 1885, n. 31,
p. 26 sg. ; Olympia. V. tnsehriften, un. 267-268 ivi letteratura
anteriore.

(2) Furtwangjer-Wolters, Bsschreibung der Glypt. :a Man-
chiti. 1910. n. 205. p. 319 sgg. ivi letteratura anteriore; Bulle,
der sch. Mensili. 1912, tv. 46 e p. 95 sgg. ; Amelung, in Thieme-
Beckefs Kumtlcrìcxikon, TX, Lipsia, 19Ì3, p. 315.

(3) Vedi nota 4, col. 715.

(4) 11 tentativo del Mailer, Pèjyklet, p. 33 sg. e fig. (i di ri-
conoscere l'arte di Dionisio in ima statuetta (iella Bibliot. Naz. :
Babelon-Blanchet, Catalogar, n. 316; Reinach, Rép. I, 366, 8,
può considerarsi fallito. Se nell'acconciatura dei capelli vi è
qualche tratto arcaico, il panneggio della clamide e soprattutto
la torsione degli assi delle spalle e delle anche danno alla figu-
rina un aspetto molto più recente, clic le toglie ogni valore come
termine di confronto, ciò che del resto era improbabile a priori
trattandosi di un bronzetto: Furtwangler, Statuenkopien, p. 56
sai'. Contro il tentativo vedasi anche : Amelung, in Thiemi
Becker, loc. cit., p. 315 sg. ; A. Ma viglia. Attività artistica ili
JÀsippo, p. 35 sg.

(5) Vedi p. 167 ; anche il Bulle, der sehSne Mensch, p. 05 sgg.
lo avvicina al 450 contro la datazione comune del 460 e sembra
non del tutto alieno dall'attribtiirlo allo stesso Policleto gio-
vane. Senza arrivale, come fa. il Robert, in Hermes XXXV
(1900), p. 188 a negare in esso qualsiasi carattere policleteo,
basta un confronto della testa, con una qualunque testa poli-
cletea per escludere senz'altro tale possibilità. A. Ma vigilia,
op. cit. p. 35 sg. esagera nel ringiovanire il lìe ili Monaco quando
lo pensa ispiralo dal diadumeno. Non vi può essere dubbio che
esso è di vari decenni anteriore al 430-120. data probabile del
diadumeno.

specialmente con la testa dello spinano (x) e con il così
detto Adone del Prado (2) ; ma l'aspetto manierali!
dell'acconciatura,- specialmente delle ciocche presso le
tempie e la forte dislocazione dei fianchi accennano a
un periodo già abbastanza lontano dal 4(i0. Nè, l rut-
tandosi di un prodotto d'arte industriale, può stupire
l'unione di elementi ancora severi con elementi più
recenti. Neppure la base del donario di Mikythos con
orme policletee è argomento sicuro per togliere a Poli-
cleto il primato della nuova ponderazione. Del do-
nario, storicamente e stratigraficamente, si può din-
solo che è certo posteriore al 460, ma può scendere benis-
simo verso il 450 e anche oltrepassarlo di qualche anno.

Un altro esempio, più antico di quelli ricordati,
perchè risalente al 480 av. Cr. e anche prima, sarebbe
una statuetta pubblicata ultimamente dal Poulsen (3).
La possibilità storica di questa statuetta, che, date le
nostre conoscenze attuali, sembra, un assurdo, non ò
da escludere a. priori: potremmo vedere in essa un
esempio sporadico di influsso di uno schema disegnai ivo
su un tipo statuario, facile a spiegarsi se per esempio
la statuetta stessa faceva parte in origine di una com-
posizione piti complessa a veduta laterale, ma, data
l'incertezza sulla provenienza e un po' anche sull'au-
tenticità del pezzo, per ora conviene non tenente conio.

Perciò nessuno degli argomenti addotti autorizza a
negare il vanto che l'antichità attribuiva concorde-
mente a Policleto (4). Bisogna peraltro convenire es-
sere molto improbabile che un mutamento così impor-
tante si sia. manifestato improvvisamente senza, es-
sere preceduto da tentativi. Ciò sarebbe contrario alla

(») Helbig, FUhrer, 1, n. 956, p. 544, sgg. ; Bulle, il. sch. M.
col. 357 e tav. 164; Br. Br. tav. 321 ; Winter, K. in B., 235. 3-4;
Ducati, Arte classica, p. 296 sg. e fig. 285.

(*) E. Barrón, Catalogo, Madrid, 1910, n. 85, p. 76sg. e tav. I ;
P. Paris, in Re». Archeol. 1901, 11, p. 316 sgg.; Eimelaufn.
n. 1593-1598.

(3) Fr. Poulsen, in Ball. Con. Hett. XLIV(1920), p. 101 sgg.
e tavv. IX-X.

(*) La sua priorità fu negata recisamente dal Furtwangler,
Meisterwerke, p. 405, seguito dalla grande maggioranza degli
storici dell'arte. li Joubin, la sculpture greeque avant Phidias,
p. 117, pensa che il motivo della gamba piegata non si debba
attribuire ad un determinato artista, ciò che sembra coincidere
con le vedute di W. Deonna, YArchéol. ete. I, 1912, p. 272 sgg., il
quale dice che Y«uno erme insistere." non fu inventato da un
determinato artista, ma che si giunse a tale motivo in pi il scuole
contemporaneamente. L'insufficienza degli argomenti del Furt-
wangler fu invece sostenuta dall'Amelung, in Thieme-Becker,
IX, 1913, p. 315.
 
Annotationen