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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 27.1921

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Galli, Edoardo: Fidia in Etruria
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https://doi.org/10.11588/diglit.12551#0143

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241

fidia IN etrueia

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Nel rilievo di Gjòlbaschi-Trysa invece - sebbene
sia molto corroso (fìg. 15) - si nota lo sforzo verso una
maggioro libertà e verisimiglianza nel rappresentare il
carro che precipita nel baratro; e tale tendenza si
accentua sempre di più sulle urne, dove compaiono
inoltre le Lase, di tipo e in atteggiamenti consoni alle
figure della grande arte. - Nel quadro plastico di Tala-

Fig. 14. — Lckythos a figure nere del Museo di Atene,
con la catastrofe di Anfiarao.

sopra le urne ricordate avanti, e finalmente nel fron-
tone talamoniese. Ma quanta differenza intercede tra
la pittura vascolare del sec. VI e questo insigne mo-
numento, che rappresenta l'ultimo stadio - pienamente
giustificabile con la maturità della fase artistica da cui
il nostro gruppo dipende - di tutta una evoluzione
f graduale. Sulla lckythos del Museo di Atene (fig. 14)

i cavalli hanno le gambe rattrappite e in gran parte vi-
sibili, specialmente le anteriori, e vi trasparisce quella
timida predilezione tutta arcaica di ricorrere a dei com-
promessi di prospettiva.

tato altresì Capaneo che precipita dalla scala appoggiata al muro
della città assediata, ma non ancora nello schema della figura
decisamente capovolta - come noteremo più tardi altrove - dob-
biamo ricordare un sarcofago della Villa Parafili a Roma (Robert,
Sarkopìiag-Reliefs, 11-184) con la rappresentazione di Anfiarao -
e di Capaneo - assai vicina alla concezione arcaica della leky-
thos di Atene e del rilievo di Trysa ricordato. Il Robert che
riprese poi in esame questo insigne sarcofago, accostandolo ad
altri monumenti dello stesso ciclo Tebano influenzati dalle Fe-
nicie di Euripide (efr. JaMbuch des Arch. Inst., XXIII-1908,
pag. 184 sgg. : Homerische Becker nrit llluslrationen zu Euripiies'
Phoinissen ; e pag. 195, fig. 4, a proposito del sarcofago predetto)

mone il nucleo primitivo della rappresentazione assume
decisamente un carattere nuovo, e si circonda di ele-
menti che lo arricchiscono di contrasti e di insolita vi-
vacità, e lo illuminano di luce meridiana. I cavalli qui

non rilevò questo fatto stranissimo, che credo diventa chiaro e
giustificabile in seguito al presei.te nostro lavoro. - Il carro del
vate Anfiarao - di tipo ionico, quindi tradizionalmente arcaico -
mostra i cavalli interamente visibili, tenuto conto che solo le
gambe anteriori rimangono nascoste dal mezzo busto sporgente
di una Erinne analoga a quella di Talamone (cfr. nostra fig. 12,
che fa vedere nitidamente l'analoga Lasa a mezzo busto collocata
nel primo piano del quadro). Dunque trattasi di una associa-
zione - che non può sorprendere sopra un sarcofago greco-
romano - dell'elemento carro arcaico con l'elemento Erinne di
origine polignotea.
 
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