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FIDIA IN ETRURIA

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sono scomparsi sotterra con tutte le zampe anteriori Nell'urna di Volterra invece, lacunosa purtroppo

fino quasi al collo - in dipendenza appunto dal nuovo proprio nel lato destro che più ci interessa, "a repentina

principio della prospettiva pittorica - e nelle loro teste, scomparsa dell'eroe avviene in piena pugna, e perdi più

naturalistiche per ogni particolare, si scorge già il segno il carro di Anfiarao è inverso rispetto alla scultura tala-

di un'arte matura e ardimentosa. Al confronto del fron- monicse, alla lekythos di Atene ed al rilievo di Gioi-
tone talamoniese, !a pittura sul vaso di Atene deve essere baschi-Trysa ; ma ciò poco importa. Sorprende però che
pertanto riguardata come uno di quegli schemi o motivi ninno sinora - nò il Korte che studiò le urne con soggetti
che vennero ripresi, arricchiti e variati appunto dai mitici nel Museo Guarnacci a Volterra e neppure il
grandi maestri -pittori e scultori - che caratterizzarono Milani che opportunamente richiamò l'urna volterrana,
e impersonarono il periodo di profondo rinnovamento che io riproduco da fotografia (*), a riscontro col gruppo
del gusto artistico nel scc. V. di Talamone (2) - abbia messo in evidenza la fine tecnica

Fig. 15. — Particolare del rilievo ili Gjolbaschi-Trysa a Vienna :
Anfiarao sul punto di precipitare col carro nella voragine.

Sul frontone il carro del vate Anfiarao è già lontano
dal tumulto della battaglia, e pare che sprofondi durante
la fuga. Il veicolo è ancora tutto visibile, però sospeso-
si direbbe —sull'orbo del baratro, mentre i cavalli hanno
iniziato la fata'e discesa. Le gambe anteriori di essi ed
il petto sono nascosti nella voragine, e nelle teste emer-
genti si nota quel senso di sorpresa e di timore, per
la mancanza del terreno solido, che si manifesta per
esempio in tutti gli animali spinti in acqua (fig. 16). -
I resti dei cavalli di Selene nel frontone fidiaco - come
già accennai - offrono lo stesso aspetto di paralizzata
energia. Nella scultura fittile di Talamone l'artista,
celando parte dei cavalli e delle Lase che li hanno gher-
miti per le briglie, ha risoluto il difficile problema di
accennare al baratro che fra poco ingoierà anche il carro
e i viaggiatori - rimasti per un istante in bilico sul
precipizio - ed ha quindi ripetuto - certo inconsape-
volmente - il medesimo schema seguito da Fidia, oltre
due secoli avanti, per la quadriga di Selene.

e lo stile, quanto mai chiaro, della scena scolpita sul
fronte di tal monumento. Trattasi di uno dei più deli-
cati prodotti della scultura in alabastro, come ciascuno
potrà constatare, guardando la nostra figura tratta da
una fotografia della collezione Brogi. Notevole soprat-
tutto è la cornice superiore, rappresentata da una specie
di loggetta sostenuta da Cariatidi, e nel cui fondo si
vedono alternativamente rosoni e maschere gorgoniche.
Tale lavoro che sembra un ricamo, può dare un'idea
abbastanza esatta degli intagli in legno non sopravvis-
suti alla rovina dei secoli, e delle analoghe opere della
metallotecnica. Anche su questo riguardo ci sarebbe
ancora tanto da indagare e da dire, ma non possiamo
ora deviare. - Torniamo alla scena scolpita. - Tutti si
accorgono, al primo sguardo, che essa esprime una
prospettiva pittorica ma convenzionale. Una quadriga

P) Cfr. avanti, pag. 247-48, fig. 17.

(2) Milani, Museo Topografico, loc. cit. ; fluida, I, loc. cit.
 
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