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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 27.1921

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Galli, Edoardo: Fidia in Etruria
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https://doi.org/10.11588/diglit.12551#0162

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279

FIDIA IN ETRURIA

280

Ma non è neanche questo il principale elemento,
che richiamando lo scudo Strangford e ricollegandosi
per la sua confezione schematica alle figure che si
lanciano in acqua sul cratere Blacas e sul dipinto mu-
rale di Tarquinia, serva a chiarire l'origine di quest'ul-
timo monumento.

Io posso addurre un'altra prova - inedita sinóra-
che avrà, lo spero, maggiore efficacia per farci com-
prendere quanto grande e come profonda fosse stata
in Etruria l'influenza dello stile megalogràfico attico.
Si tratta pure di un'urna volterrana, in alabastro,
che fino ad oggi sfuggì all'indagine degli archeologi ;
mentre rappresenta un rarissimo esempio dello sforzo
intraprendente di un oscuro artista che volle rendere
col rilievo il motivo polignoteo dei pesci guizzanti nel-
l'acqua ripetuto - come si è visto - anche nell'af-
fresco tarquiniese. Quest'urna - che doveva essere in
antico anche largamente avvivata dalla policromia - ci
offre una rappresentazione prospettica del più alto inte-
resse per la sua origine artistica (2).

L'analisi sinora compiuta sui svariati monumenti
greci ed italici riferibili al medesimo ciclo stilistico, ci
fa riconoscere senza difficoltà, sulla faccia anteriore del-
l'urna (3), uno spaccato del mare con due delfini con-
vergenti nel fondo (fig. 34). I flutti sono resi alla ma-
niera tradizionale arcaica da più serie di riccioli a ri-
lievo sovrapposte; e dalla superfìcie ondulata dell'acqua
sporge e si avanza - a più di mezzo busto, di pro-
spetto - una Lasa del solito tipo, però senz'ali, che con-
duce una quadriga, col carro invisibile, ma con i cavalli
bardili uscenti dal mare - due a destra e due a si-
nistra, simmetricamente contrapposti ai lati della Lasa
-e - cosa davvero notevole e sintomatica - somiglianti
ai cavalli fidiaci di Helios quelli mediani, ai cavalli
crepuscolari di Selene i due estremi.

fase. IH, pai'. 26 dell'estratto, fig. 3 (hydria cirenaica al British
Museum) : pag. 44, fig. 7 (ariballo dalla Tracia a Pietrogrado) :
pagg. 44-45, fig. 8 (ariballo pure dalla Tracia nell'Antiquarium
di Berlino) : ivi, per ciascuno, i riscontri bibliografici completi.
(») Cfr. pag. 260, nota 2.

(-) La fotografia che qui si pubblica, fu eseguita dal bravo
dilettante fotografo sig. Giuseppe Mazzoni di Volterra. A lui,
al eli. Direttore del Museo Guarnacci, avv. E. Solami, ed al Con-
servatore dello stesso Istituto, sig. ti. Fantozzi, esprimo i più
cordiali ringraziamenti per le agevolazioni accordatemi.

(3) Sui lati minori è ripetutala porta, chiusa, dell'Ade; il
rovescio è liscio, perchè originariamente celato contro la parete
del sepolcro.

Non è facile penetrare perfettamente il mistico si-
gnificato di tale strana figurazione ; ma forse non er-
reremo molto, pensando ad un possibile caso di conta-
minazione, in cui persista il ricordo della quadriga
di Helios sorgente dal mare. Io non potrei citare altro
esempio del genere ; ma fermiamoci soltanto dinanzi
alla veste formale di questo curioso quadretto a rilievo,
al quale non si addice che un riscontro : quello dello
stile megalogràfico.

Riflessi statuari.

I materiali passati in rassegna non sono tutti quelli
che si potrebbero citare per sostenere la tesi da noi
prospettata ; essi rappresentano numericamente una
piccola serie, ma una serie di esemplari fra i più carat-
teristici e significativi. Anche nel campo più ristretto
della statuaria, in cui l'artista arriva a dare maggior
risalto alla propria indipendenza di concezione ed alla
individuale capacità di renderla coi mezzi tecnici, s'in-
contrano frequenti e sicure analogie tipologiche e stili-
stiche fra la produzione attardata dell'Etruria ed i
famosi capolavori della scuola attica. Per circoscrivere
l'indagine f ile sole influenze fidiache, e per non ingros-
sar troppo il presente studio già di mole assai conside-
revole, mi limito ad esporre poche osservazioni ; che
potranno in seguito - eventualmente - costituire un
addentellato per una piìt vasta ricerea.

De! colosso criselefantino di Zeus in Olimpia si
hanno, come è noto, più ragguagli letterari (*) che ri-
scontri monumentali. Questi ultimi si riducono alla
moneta di bronzo adrianea dell'Elide (2) ed alla fram-
mentaria pittura murale di Eleusi (3) per tutta la figura

(*) Collignon, Hist. de la Sculpt. Grecque, I. pag. 520 sgg.
Cfr. Furtwàngler, Meisterwerke, pag. 58 sgg.

Overbeck, Scriftquellen, nn. 092-754, pagg. 125-136.

('-) Si veda presso Overbeck, Grieehische Kunstmyihologie,
Zeus, tav. II—4.

Si cfr. soprattutto R. Weil, Der Zeus eles Phidias ciuf
Elischen Mumen der Kaiserzeit, in Zeitschrift fiir Numismatik,
voi. XX IX (1912), pag. 363 sgg., ed ivi tutta la bibliografia re-
lativa.

E si veda anche l'accuratissimo e recente studio di G. U.
Giglioli, Il trono dello Zeus di Fidia in Olympia, in Memorie mo-
rali dei Lincei, 1921, fase. VI, pag. 219 sgg. Il Giglioli a pag.
251, fig. 1, riproduce - opportunamente ingrandite - le monete
elee di Firenze e di Berlino.

(3) Collignon, op. sopra cifc., pag. 529, fig. 269.
 
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