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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 27.1921

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Minto, Antonio: Le terme romane di Massaciuccoli
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https://doi.org/10.11588/diglit.12551#0240

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LE TERME ROMANE DI MASSACIUCCOLI

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l'esplorazione che condusse allo scoprimento della
maggior parte dei ruderi delle terme sembra sia stata
effettuata nel 1770 (1). Prima di tali scavi non doveva
probabilmente rimanere visibile che solo la parte cen-
trale dell'edificio, la quale appare nel rilievo e nello
schizzo del Martini (2). Anche intorno a queste ricerche
poco, anzi quasi nulla, sappiamo. Fra gli oggetti al-
lora rinvenuti sembra si possa annoverare il fram-
mento di una fistula acquaria di piombo, con iscri-
zione, unico documento, come vedremo, finora scoperto
nell'area delle terme di Massaciuccoli (8).

Successive investigazioni furono intraprese nel 1819
per ordine della duchessa Maria Luisa di Borbone.
Nemmeno di tali scavi, eseguiti sotto la direzione del
pittore Michele Kidolfi, conserviamo relazioni scritte (4);
ma sappiamo che in quel tempo un rinomato erudito,
Giulio Corderò di S. Quintino, ha richiamato l'atten-
zione dei dotti su questi resti di terme romane, con spe-
ciale riguardo alla qualità particolare di alcuni marmi,
adoperati nel rivestire le vasche, i pavimenti e le pa-
reti (5). Nel 1827 il predetto erudito pensava ad una
particolare illustrazione dei ruderi di Massaciuccoli,
ed a tale scopo aveva richiesto al proprietario, conte
Gregorio Munitoli, una pianta delle terme, che fu
espressamente ridotta da una pianta più antica, ese-
guita sulla fine del secolo precedente, dopo gli scavi
del 1770 (6). L'opera del Corderò di S. Quintino non ha
veduto però la luce; ma a lui è attribuito il breve cenno
illustrativo inserito nella Guida del contado di Lucca,
pubblicata da T. Trenta ('). Nel 1829, per cura della
Commissione conservatrice dei monumenti di Lucca,
e dietro speciale interessamento del marchese A. Maz-

(*) Cfr. Trenta, Repetti, Mazzarosa, Ridolfi, Pellegrini, 11. ce.

(2) Targioni-Tozzetti, op. cit., p. 453. Vedasi anche il disegno
inciso in rame di Richard Pococke del 1745, in Descripiion of the
East and some other countrie, voi. II, parte 2", tav. XCVI.

(3) Su tale frammento di fistula acquaria inscritta (C. /. L.,
XI, 1433 a), di cui tratteremo più innanzi, abbiamo i primi
ricordi nella lettera di Gian Cristoforo Amaduzzi al Padre Da-
maso Michetti, in data 29 aprile 1788 (cfr. Cavedoni, in Bui-
lettino delVIstituto, 1861, p. 152 sg.) ed in Ephem. Florent., 1791,
p. 357. Vedasi inoltre Repetti, Ridolfi, Pellegrini, 11. ce.

(4) Cfr. Trenta, op. cit., p. 145; Ridolfi, in Notizie degli
Scavi, 1878. p. 228.

(5) Cfr. G. Corderò di S. Quintino, Dei marmi statuari trovati
fra le rovine dell'antiche terme di Massaciuccoli in Antologia
di G. P. Vieusseux, tomo X, n. XXIX, maggio 1823, p. 111.

(6) Cfr. Ridolfi, in Notizie degli Scavi, 1878, p. 228.
(') Cfr. Trenta, op. cit., p. 145 sgg.

zarosa, furono restaurati diversi tratti di muro, parti-
colarmente della parte centrale dell'edificio, che mi-
nacciavano rovina, e si estirparono alcuni olivastri che,
radicati nella parte più elevata dei muri, concorrevano
ad accelerarne la distruzione (x) (fig. 3). Gli ultimi
scavi, limitati a ripristinare le scoperte passate, libe-
rando i ruderi dal terriccio accumulatosi con il tempo,
furono condotti verso il 1876; ed Enrico Kidolfi ebbe
l'opportunità di estendere una particolareggiata descri-
zione, corredandola di un abbastanza esatto schizzo
topografico (2).

Dopo quel tempo, per cura dei proprietari conti
Minutoli, questi resti cospicui di terme antiche, ogni
anno liberati dai pruni e dalle erbacce, furono meta
frequente di escursioni dalle città vicine di Lucca e di
Viareggio, e seguitarono a destare l'interessamento
degli eruditi locali, ma purtroppo furono dimenticati
dagli archeologi (3). Nel 1900 Giuseppe Pellegrini fece
una breve ricerca sulle terme di Massaciuccoli e pubblicò
una dotta memoria, riassumendo tutte le notizie sto-
riche degli scavi e dei travamenti passati, e richia-
mando l'attenzione sopra alcune particolarità di strut-
tura riscontrate nei resti del cali/Iarium (4). Ma nono-
stante le dotte memorie del Ridolfi e del Pellegrini,
nessuna menzione è stata fatta di questi interessanti
avanzi nelle più recenti pubblicazioni complessive sugli
antichi edifici termali romani, e nemmeno sono an-
noverati nel Corpus, abbastanza completo ed esatto,
da E. Pfretzschner inserito in appendice alla sua nota
opera (s).

La R. Soprintendenza agli scavi di Etruria, impe-
gnata in ricerche più urgentemente imposte dai pro-
blemi archeologici della regione etnisca, anche per
la scarsità dei mezzi finanziari di cui dispone, non aveva
potuto rivolgere la sua opera ad uno studio accurato
e diligente sugli avanzi delle terme di Massaciuccoli.
Solo nell'estate del 1920, ottenendosi i mezzi finanziari
occorrenti, per lo speciale interessamento di S. E. l'on.
Rosadi, sottosegretario per le antichità e belle arti,

(!) Cfr. Mazzarosa, op. cit., p. 174; Ridolfi, in Notizie degli
Scavi, 1878, p. 228.

(2) Cfr. Ridolfi, in Notizie degli Scavi, 1878, pp. 227-230.

(3) Cfr. Corriere Toscano, del 23 ottobre 1900 (con disegno).

(4) Cfr. Pellegrini, in Notizie degli Scavi, 1901, pp. 194-200.

(5) E. Pfretzschner, Die Grundrissentwicklung der romischen
Thermen, in zur Kunstgeschìchte des Auslandes, 65°.
 
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