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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 29.1923

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Barocelli, Pietro: Albintimilium
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https://doi.org/10.11588/diglit.12553#0043
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ALB1NTIMILIUM

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parte del cadavere che non poteva essere contenuta printendenza erano quasi tutte a semplice inumazione

nell'anfora spezzata, o alla bocca, o al fondo, veniva entro nuda fossa (*) (sep. 79, 81, 82, 134, 147).

malamente coperta da cocci di altri grossi fìttili. Soli- Queste sepolture per lo più erano orientate appros-

tamonte vi era un letto di posa di ciottoli e pietrame, simativamente est-ovest, testa ordinariamente ad

talora con calce (!). est. braccia distese lungo il fianco (2).

Qualche volta lo scheletro apparve sconvolto : in Salvo, in pochissime sepolture, qualche chiodo di

più d'un caso si trovò sotto protezione fìttile o laterizia ferro (uso evidentemente rimasto dell'età precedente),

un cranio soltanto (2). mancava ogni altro oggetto (3).

Fio. 23.

Nell'area dei sepolcri del I e li secolo d. Cr. le sepol-
ture dei bassi tempi messe in luce negli scavi della So-

(') Delle sepolture a protezione fìttile alcune si scoprirono
a immediato contatto dei gradini della fontana, altre coprivano
i gradini dell'ingresso monumentale e ad est del teatro. Spe-
cialmente numerose erano nell'area del teatro, e si allineavano
esternamente ai piedi del muro perimetrale tra le soglie degli
scaloni. Sulla soglia esterna dello scalone centrale di accesso dal-
l'esterno del teatro si trovarono ammucchiate ossa di varii in-
dividui. Qualche sep. giaceva sulla praecinctio, e forse in analo-
ghe condizioni di giacimento era lo « scheletro umano » scoperto
nel 1877 dal Rossi « sul gradino superiore del teatro » (Notizie
d. semi, 1877, p. 30).

Tutte queste sepolture giacevano sul suolo antico del teatro
e delle sue adiacenze. Le copriva un banco di terreno detritico
assai basso, ed era evidente che avevano richiesto lo scavo di
ben piccola fossa, se pure il terreno detritico non era stato get-
tato su di esse come « tumulo ». Queste condizioni di giacimento
permettono di attribuirle a tempi non lontani dall'abbandono
del teatro, a tempi cioè in cui i venti marini non avevano an-
cora potuto formare il banco di arena che ricopre il piccolo
banco detritico.

(2) Tale ad esempio un cranio coperto dalla parte superiore
staccata da un'anfora, rinvenuto sulla soglia dell'ingresso mo-
numentale ad est del teatro.

Nell'alto medioevo, per quanto può dedursi dagli

(') Si eccettua una inumazione di bambino entro anfora
tagliata (senza suppellettile) in terriccio detritico, forse an-
ch'essa dei bassi tempi. Altre eccezioni : la sep. 143 in cassa
laterizia (frammenti di tegulae collegati con calce), la sep. 145
in cassa di pezzi di tequlae con copertura a doppio spiovente (un
pezzo ha il bollo mari). Anche la sep. 80 era in una specie
di cassa formata di frammenti laterizi. Ad una sorta di appoggia-
testa in laterizi si appoggiava il cranio della sep. 82.

Le condizioni di giacimento fanno assegnare queste sep.
ai bassi tempi, ma forse non molto avanzati. Le sep. 79, 80,
81, 82 erano poco sotto la sommità dei muri del recinto G. Un
poco di arena eolica vi si era già accumulata, e non vi era stato
colà scarico di rottami. II posto doveva essere stato presto ab-
bandonato. La sep. 143 era nel banco detritico immediatamente
sottostante al banco di arena (il muretto di recinto del sep. 145 e la
parte inferiore di questo dovevano essere già interrati). I sep. 134
e 147 erano ai piedi dei muri cui sono vicini, entro terreno detritico.
Presso il sep. 110 si trovarono ossa di diverse sepolture manomesse
in tempi recenti e probabilmente anch'esse di bassi tempi.

(") Nella sep. 143 testa ad ovest e cadavere sul lato sinistro.

(3) Chiodi erano accanto ai cadaveri delle sep. 79 e 134.
Molto vicino al cadavere della sep. 134 era una lucernetta fittile
di foggia delle meno antiche, bollo malamente impresso i.asavg
(forma Dressel 27). Potrebbe anche non appartenere al sepolcro,
che tutto il terreno circostante presentava materiale di scarico.
 
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