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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 29.1923

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Marconi, Pirro: Antinoo: saggio sull'arte dell'età adrianea
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https://doi.org/10.11588/diglit.12553#0125
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ANTINOO

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C'è a volte un tentativo di armonizzal e la cornice
col contenuto, ed attenuare e moderare questo affinchè
[ non ripugni, di dargli compostezza e severità rituale ;
e v'ha un'opera tra tutte che più accontenta questa
esigenza di fusione, ed è la testina marmorea di Dresda

Fig. 4. — Statua di Antihoo
al M.'di Monaco.

(ved. n. 106) (fig. 3) che cosi fiso e dritto guarda,
squadrata e costrutta come da uno, che, partendo dal
modello, se lo voglia mano a mano dimenticare dietro
un suo concetto di regolarità ed armonia ; che a questo
procedere subordini e sacrifichi le realtà che assume ;
così, Antinoo è lontano da questo volto severo e con-
tenuto, astratto dalla carnalità cascante e terrena,
tanto viva nelle altre opere. Questo Antinoo, •— in-
quadrato nelle pieghe dure e dritte del copricapo,
così regolare e schematico che, per una linea tirata
nel centro, le due metà sono in tutto eguali, sostenuto
da una volontà inflessibile e sovrumana, che lo astrae
da abbandoni e rimpianti e secreti desideri, e lo fa.

blocco unitario, volto dell'animator volere — ci pre-
senta una versióne che ha perduto tutto i! tono umano
e particolare dell'oggetto : lo unifica, sì, colTOsiri.de
che presiede agli uomini e pronuncia giudizi secondo
i casi del sacro librò, senza pietà o dolore, ma lo al-
lontana inesorabilmente da ciò che riterremo il va-
lore espressivo proprio del nostro modello.

Nelle altre opere quasi pensiamo ne meno abbia
luogo l'arte ; qualcuna, come la statua Vaticana
(n. 10), è perfino di marmo diverso da quelli colorati
che così strettamente, ed a ragione, usarono gli ar-
tefici d'Egitto ; e vi è adoperato il bianco materiale
dei greci ; nelle altre tutte lo schema egizio, spogliato
dell'unicità d'elementi e ridotto a pura linea este-
riore, cozza colla, particolarità che non riesce a in-
serirvisi, e l'opera che risulta vuol dire solo una cosa:
inutilità, incompletezza, errore; esempio, quella di
Monaco (fig. 4).

Numerose sono le opere, di Antinoo che sotto que-
sto esteriore legame s'adunano: elencandole, sono
i numeri LO, LI, 12,27, 32, 33, 34, 66, 79, 81, 84, 103,
106.

Ma, tutte insieme raccolte, non dicono una parola;
sono l'aberrazione, la conduzione all'estremo, all'as-
surdo del principio di quest'arte che, pure errato,
vedremo essere capace di negarsi, entrando nel real
travaglio creatore dell'arte, e superando l'errore lo-
gico che ne è la base.

In esse, questo errore è stato sempre presente, in
tutti i momenti del lavoro : ha impedito allo scal-
pello di trarre il segno che levasse d'un colpo l'opera
sull'ala dell'arte ; ha pesato sul martello, rendendolo
pesante e svogliato.

Non è possibile riscaldarle, unificarle. Se ne stanno
remote e lucide e respingono chi voglia avvicinarle;
nulla hanno da dire o da rappresentare; nemmeno,
come copie, si possono infondere di immaginazione
per trarne parvenza d'originale.

CAPITOLO V.

Cerchiamo ora di vedere, come conclusione di
questa ricerca di tipi scultorei cui attinsero modelli
gli artisti di Antinoo, quali le cause della loro scelta.

Noi crediamo che si possano raccogliere in due
principali : cause di tradizione, nella generale leu-
 
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