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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 29.1923

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Orsi, Paolo: Cavlonia: il memoria
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https://doi.org/10.11588/diglit.12553#0234
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443

CAVLONIA

444

desta cassetta dovesse collegarsi alla prima n. 3 ; sem-
bra perù opporsi a tale conclusione la marcata diffe-
renza delle tonalità cromiche, non che della qualità
della creta.

Fio. 21.

Il braccio superiore della cassetta, essendo lievemente
inclinato, denota che essa apparteneva ai lati lunghi,
come si desume dalla sezione annessa a tav. Vili;

Fio. 22.

esso offre altresì la peculiarità non solo dei due fori
per i perni metallici, ma anche di una intaccatura semi-
circolare, di destinazione imprecisatà (fig. 22).

6) Oli airoteriì. Nel selezionare e sistemare per
tipi la massa delle tea. della Passoliera, ci siamo tro-
vati davanti ad una quantità piuttosto rilevante di
piccoli rottami di giragli e palmette, da riferire senza
alcun dubbio ad acroterì. È merito speciale del sig.
R. Carta di avere definitivamente sistemato tutti co-

desti rottami, coordinandoli e riportandoli a due tipi
di acroterio. La creta è la consueta, cioè una creta
chiara, molto depurata e di cottura speciale, per la re-
sistenza che codesti pinnacoli dovevano opporre alle
intemperie non solo, ma in particolare ai venti.

a) Un primo tipo di acroterio, angolare, ricco ed
agile ad un tempo, vedesi ricomposto con precisione
matematica nella tav. IX (pezzi originali a fig. 23),
nella quale le piccole lacune sono indicate a pun-
teggio. E una grande palmetta dipinta in chiaro (vec-
chio avorio; neri i fondali e rossi i calicetti delle pal-
mette), con fogliami a spatola tagliente, la quale si
innesta sopra un grazioso ed elegante intreccio di vo-
lute, nei cui angoli si insinuano altre minori palmette.
Il gioco dei giragli richiama vivamente le antefisse
del coronamento finale in calcare del tempietto ionico
di Cofino ad Hipponium (Notizie scavi, 1922, pag. 479,
fig. 7) ; se non che qui si avverte lo sfoggio di una mag-
giore ricchezza. L'altezza dell'acroterio è rilevante,
in quanto tocca i 51 cm. ; esso era fissato, mediante un
bullone metallico, sulla sima angolare dell'edificio,
come è provato da un foro che si apre in un frammento
angolare di esso acroterio. Di questo tipo si trovarono
frammenti bellissimi riferibili ad almeno tre esem-
plari, e tutti ricavati dalla medesima forma.

6) Di gran lunga più maestoso per mole, più
complesso e più bello, è il secondo tipo di acroterio,^
centrale, di cui si ammirerà la esatta ricomposizione
alla tav. X. Esso ha messo a dura prova per parecchie
settimane la pazienza e l'ingegno artistico del sig. Carta.
Si fecero prove e controprove, poi abbandonate, finché
si pervenne alla ricostituzione definitiva del magnifico
pezzo, ricostruzione che mi pare resista ad ogni cri-
tica c risponda alla realtà. Anche in questo disegno
sono indicate a punteggio le lacune, per fortuna pic-
cole e secondarie, onde la parte meramente congettu-
rale è pressoché nulla. Quanto ai deboli resti di colora-
zione, essi rispondono a quelli degli acroterii angolari :
fondali marrone ; fogliami e giragli a tinta pallida,
vecchio-avorio ; tenuissimo impiego di rosso nei cali-
cotti delle palmette e dei bocci. Tutto ciò è stato indi-
cato nella tavola, coi consueti tratteggi convenzionali.

Due grandi frammenti consentirono al sig. Carta
di impostare il primo terzo inferiore dell'acroterio;
ma, arrivato a questo punto, il lavoro rimase a lungo
sospeso per l'incertezza della ulteriore ricostruzione.
 
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