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CAVLONIA
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Se non che il sig. Carta non si arrese alle difficoltà piotato quelli dell'opposto. Rimangono soltanto dei
e le superò ; dopo ripetute prove e controprove, e dubbii circa la base di questo grandioso trofeo floreale,
sopralutto colla guida e coli'ausilio veramente preziosi o circa il modo di attacco col vertice del timpano;
della nervatura centrale, che nel rovescio regge la mac- la intera, imponente composizione, raggiunge la ri-
chinosa composizione; nervatura molto robusta nella spettabile altezza di un metro circa. Giova in fine
Fig. 23.
parte bassa e quivi prominente per cm. 8 circa, ma
che va rastremandosi man mano che sale, terminando
acuminata nella lancia centrale della palmetta di fini-
mento. E colla nervatura centrale anche tutta la
massa della composizione non solo va assottigliandosi
in spessore dal basso in alto, ma giragli e palmette
si fanno anche più piccoli. Ragioni statiche ed este-
tiche imponevano questo espediente, ma importava
sovratutto che il peso maggiore si distribuisse nella
base dell'acroterio. Infine, la perfetta simmetria del-
l'insieme ha consentito al sig. Carta di colmare talune
lacune, in quanto i frammenti di un lato hanno com-
rilevare che i frammenti alludono a un solo esemplare
di acroterio centrale.
Ed ora, data ragione della ricomposizione, rivol-
giamo uno sguardo d'insieme ad essa. Da un grandioso
ed aperto calice di foglie di loto dentellate sboccia una
ampia composizione di tralci a giragli e di palmette,
la quale si distingue essenzialmente dalle analoghe
composizioni acroteriali per il fatto che qui non è un
unico corpo o stelo centrale che prende nascimento
dal grande calice basilare, ma due organismi gemelli,
paralleli ed accostati, le cui volute di appendice riem-
piono anche il vuoto intermedio, nel modo più armo-
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Se non che il sig. Carta non si arrese alle difficoltà piotato quelli dell'opposto. Rimangono soltanto dei
e le superò ; dopo ripetute prove e controprove, e dubbii circa la base di questo grandioso trofeo floreale,
sopralutto colla guida e coli'ausilio veramente preziosi o circa il modo di attacco col vertice del timpano;
della nervatura centrale, che nel rovescio regge la mac- la intera, imponente composizione, raggiunge la ri-
chinosa composizione; nervatura molto robusta nella spettabile altezza di un metro circa. Giova in fine
Fig. 23.
parte bassa e quivi prominente per cm. 8 circa, ma
che va rastremandosi man mano che sale, terminando
acuminata nella lancia centrale della palmetta di fini-
mento. E colla nervatura centrale anche tutta la
massa della composizione non solo va assottigliandosi
in spessore dal basso in alto, ma giragli e palmette
si fanno anche più piccoli. Ragioni statiche ed este-
tiche imponevano questo espediente, ma importava
sovratutto che il peso maggiore si distribuisse nella
base dell'acroterio. Infine, la perfetta simmetria del-
l'insieme ha consentito al sig. Carta di colmare talune
lacune, in quanto i frammenti di un lato hanno com-
rilevare che i frammenti alludono a un solo esemplare
di acroterio centrale.
Ed ora, data ragione della ricomposizione, rivol-
giamo uno sguardo d'insieme ad essa. Da un grandioso
ed aperto calice di foglie di loto dentellate sboccia una
ampia composizione di tralci a giragli e di palmette,
la quale si distingue essenzialmente dalle analoghe
composizioni acroteriali per il fatto che qui non è un
unico corpo o stelo centrale che prende nascimento
dal grande calice basilare, ma due organismi gemelli,
paralleli ed accostati, le cui volute di appendice riem-
piono anche il vuoto intermedio, nel modo più armo-