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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 29.1923

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Orsi, Paolo: Cavlonia: il memoria
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https://doi.org/10.11588/diglit.12553#0256
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CAVLONIA

488

Sci piccoli pezzi di Carthago, diam. mm. 15 ]? testa-
di Cerere; 1$ cavallo. Codesti pezzi cartaginesi devono
essere stati importanti nel Bruttium nella seconda guerra
punica, durante la quale, giova ricordarlo, i Cartaginesi,
alleati coi Bruttii, si impadronirono di Croton. E du-
rante le vicende di codesta guerra che il piccolo peculio
venne sotterrato.

Un altro tesoretto monetale di Caulonia, formato
di elementi in parte arcaici e datante dalla seconda metà
de] sec, è già stato da me edito in Caulonia, col. 261-264.

Fio. 37.

C) Due grandi dolii. Nella mia citata monografia ho
accennato a due grandi dolii rinvenuti nell'area della
città, e dal compianto on. A. Fàzzari portati alla sua
celebre fonte della Mangiatorella presso la Ferdinandea.
Non mi fu possibile di vederli e di esaminarli se non
nella primavera del 1916. Sono due grandiosi ni&oi
pressocchè gemelli, destinati a conservare derrate piut-
tosto che acqua. Hanno forma ovolare, ed alla fig. 37
produco l'imagine di uno alto m. 1,15, e con una
luce di cm. 46 alla bocca. Sull'ampio labbro è impresso
il bollo di fabbrica, nuovo,

g / I A fi o N

La seconda lettera, molto consunta, pare un «•

assegnata dall'Head, comprendente quasi tutto il sec. Ili, il
Regliog recentemente, Zur Miinzpraegung der Brettier (in Janus,
I, 1921), la restringerebbe al tempo delle guerre pirriche (282-
272). Mi l'associazione con pezzi cartaginesi del nostro tesoretto
sembra dare ragione alla cronologia più lata.

D) Tracce di una necropoli in contrada Costa-Gar-
retto. Questa contrada è attigua al cimitero di Monaste-
race, e si svolge precisamente a sud e sud-ovest di esso.
Facendosi delle piantagioni di olivi, si rinvennero te-
gole in quantità, derivanti da precedenti manomissioni
di sepolcri, e tracce di morti. I villici ignari dispersero i
pochi oggetti rinvenuti, ma io potei salvare qualche
modesto pezzo, che, so non altro, serve alla datazione
approssimativa del sepolcreto.

Una piccola lekythos, tutta nera, con foglie lanceo-
late sulle spalle rosse (sec. V, inizio).

Una piccola lekythos aryballica, alta cm. 10, con
tracce di figura rossa consunta (fine sec. V).

Fio. 38.

Un manichetto di specchio in bronzo, a volute rudi-
mentali. In fino il grazioso scodellino in lamina di rame
colle manigliette fuse, che vedesi qui a fig. 38 effigiato :
diam., senza le anse, mm. 145.

Tutto questo materiale ci porta in media al sec. V,
ma non si esclude che la necropoli di Costa Garretto
siasi iniziata un po' prima, e si prolunghi alquanto anche
nel sec. IV.

E) Frammento di scoltura del tempio. In una visita
fatta dopo il 1916 allo rovine del grande tempio di Cau-
lonia, il marchese E. Gagliardi avvertì fra i cumuli di
pietrami, dilavati da reconti pioggie, un piccolo fram-
mento sculto, che egli si affrettò a raccogliere ed a con-
segnarmi ; esso viene esibito, sotto due aspetti, alle
figg. 39-40. È in calcare tenero a grana finissima, che
potrebbe anche essere siracusano, e misura in lunghezza
cm. 16, per 8 di altezza. A tutta prima non si comprende
che cosa esso voglia indicare, essendo troncato a destra
ed a sinistra ; ma un più attento esame consente di rico-
noscere in questo mùtilo avanzo la testa di una grossa
serpe. Nel primo disegno infatti si avverte una porzione
dell'occhio destro, e l'angolo molto ristretto della bocca
socchiusa, forme che meno accentuate si osservano an-
 
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