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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 29.1923

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Ugolini, Luigi M.: La Panighina: fonte sacra preistorica
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https://doi.org/10.11588/diglit.12553#0321
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LA PANIGHINA

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un più esatto concetto di questo ritrovamento. Gli
esempi possono essere aumentati; ma non lo credo
opportuno, perchè non necessario.

Aggiungerò solo che in Italia il travamento della
Panighina, per quanto risulta a me, finora rimane
unico esempio del genere.

Di qui la sua grande importanza, la quale non
scema neppure al confronto colle stazioni ora citate
e trovate fuori d'Italia ; anzi il travamento della
Panighina è più completo ed è anche più chiaro di
quanti ho ricordati, quantunque questi siano stati
scavati spesso in ben migliori condizioni.

In Italia, a dir il vero, si sono rinvenute altre
costruzioni idrauliche, di età protostorica, ma assai
diverse per sistema e materiale di costruzione.

Alludo ai pozzi scoperti in molte case della città
etnisca di Marzabotto ('). Questi pozzi hanno un ri-
vestimento costituito di un muro circolare, dello
spessore di circa 60 cm., formato di ciottoli silicei di
fiume, di forma quasi lenticolare. .Simili a questi,
per quel che riguarda il tipo del rivestimento, sono i
pozzi trovati dal Chierici a Sampolo d'Enza (2).

Alcune delle costruzioni idrauliche di età romana
generalmente erano invece del genere di quelle della
Panighina. Però, in simili travamenti, si incontrano
i tubuli fictiles di cui ci parla Vitruvio, e raramente
i lignei. Il sistema idraulico, tuttavia, anche se cambia
la materia della tubatura, rimanti del tutto analogo.
È interessante sotto questo rispetto vedere la fig. 50
alla col. 623 (3).

(') E. Brizio, Relazione augii scavi eseguiti a Marzabotto
presso Bologna, in « Mon. aut. Line. » 1800, voi. I, col. 256 e segg.
e tav. Vili.

Vedi pure : G. Gozzadini, Di un'antica necropoli scoperta
a Marzabotto nel Bolognese, Bologna 1865, tav. V, fig. 1 e 2. Ed
anche 0. Montelius, La civìlisation, ecc. op. cit.. B, tav. 108,
fig. 1 e 2.

(2) Chierici e Strobel, / pozzi sepolcrali di Sampolo d'Enza,
in « Strenna del B. P. I. », 1876.

(3) Si trovano anche presentemente esempì di pozzi rive-
stiti di legno.

Quasi tutti i pozzi della Russia hanno le pareti contornate
di legname, spesso però a guisa di palizzata.

Non è infrequente pure trovare, sulle nostre Alpi, dei fon-
tanili ottenuti votando appunto tronchi d'abete.

In alcune civilissime regioni dell'America del Nord, le con-
dutture per l'acqua si fanno appunto di tubi di un legno appo-
sitamente scelto e preparato.

CAPITOLO II.
La suppellettile votiva.

« Alid ex alio clarescere... ».
Lucr., De R. N., V, 1451.

A. Il, POZZO E LA SUPPELLETTILE VASCOLARE.

Che la ora descritta ed illustrata scoperta sia stata
un pozzo, è ovvio, ed è quindi inutile fermarsi a dimo-
strarlo.

È pure evidente che il pozzo era usato : basta, ad
attestarlo, il fatto che la maggior parte dei vasi ha
forme e tipi speciali per attingere acqua da luogo
profondo, poi mescerla e berla (attingitoi con o senza
beccuccio, poculi e boccali).

Mi pare anche facile pensare in che modo l'acqua
era attinta: gli attingitoi venivano assicurati, per le
loro anse, a delle funicelle — se ne sono trovati
avanzi nelle anse ed erano di sostanza vegetale
(vedi col. 535) — e poi calati entro il pozzo.

Poiché non si sono trovate tracce di puleggie, come
invece furono rinvenute a Marzabotto ('), devesi sup-
porre che gli attingitoi venissero calati semplice-
mente, a mano cioè, come ancora avveniva in età
classica e medioevale (2).

Quantunque gli attingitoi fossero abbastanza
grandi se confrontati con la stretta circonferenza della
tubatura (l'attingitoio tav. IT, 1, comprese le anse,
misura cm. 25 di larghezza, e la tubatura aveva solo
30 cm. di diam. interno), essi resistevano bene al loro
ufficio, sia per la solidità delle loro pareti, sia per
la poca emergenza delle anse che spesso sono canali-
culate, sia per le pareti lignee del pozzo.

Carattere speciale del pozzo. Ma con ciò
non è detto se noi ci troviamo alla presenza di un

(') Brizio, loc. cit., col. 334 e segg.

(2) In numerose rappresentazioni vascolari greche, ed in
bassorilievi, ci è appunto mostrato questo modo di attingere
l'acqua dai pozzi i quali, per facilitare l'attingere, erano forniti
di parapetti assai bassi: spesso questi sono nient'altro che la
parto superiore, orlo compreso, di grandi dolii, appena emer-
genti dal suolo.

Uno fu trovato, per esempio, anche nel Foro Romano,
come puteale di un pozzo d'età repubblicana.

Del resto, questo modo è perdurato durante tutto il Medio
Evo, ed i solchi tracciati sullo spigolo interno di molti artistici
puteali ce ne fanno fede.
 
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