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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 29.1923

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Ugolini, Luigi M.: La Panighina: fonte sacra preistorica
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https://doi.org/10.11588/diglit.12553#0334
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vengono portati in offerta allo spirito di Montezuma
(dio tutelare del luogo), e sono posti capovolti sul mar-
gine del muro di pietra che circonda il bacino della sor-
gente. Molti di questi vasi sono stati portati via ; ma
alcuni rimangono ancora ; ed il terreno è cosparso dei
[mlamenti di vasi che si sono rotti coll'andir d^li anni.

Fio. 60 - Sezione del pozzo-favissa
trovato nel temenos del tempio di Marasà.

Per tutti i citati esempi e per le osservazioni ogget-
tive, tra le quali ha grande valore la maggior abbon-
danza di cocciame che lo strato n. 1 dello scavo 1911
presenta in prossimità del pozzo, io credo dunque che
il vasellame stesse in verità attorno al putcale.

Naturalmente esso era ben raccolto e ben disposto
dalle pie mani degli offerenti e degli addetti al culto.

Questa sistemazione è indispensabile ad ammet-
tersi per un abbondante assieme di donarli, raccolti in
uno stesso luogo; ed infatti le scoperte archeologiche
ce ne dànno testimonianza.

Ho già ricordato qualche esempio archeologico di
disposizione ordinata dei donarii a proposito del disor-
dine con cui furono trovati i vasi dentro il pozzo della
Panighina, e perciò qui non starò a citarne altri.

Noterò solo che in età classica i donarii erano posti
immediatamente dinanzi alla statua della divinità su
apposite tavole ('), oppure erano appesi alle pareti del
tempio, o ricevevano una sistematica disposizione dagli
accoliti del tempio (2). Alcuni bassorilievi ci mostrano
appunto tali tavole d'offerta con sopra gli ex-voto ;
di esse tavole ci parlano, del resto, varie epigrafi e
qualche autore classico (:s).

Perchè i vasi vennero a trovarsi entro
il pozzo. Giunto a questo punto, devo io pur venire
alla definitiva conclusione riguardante il motivo che
fece capitare i vasi entro il pozzo.

Dico però subito che mi pare di aver già determinato
ciò che più interessava per la questione : e cioè, in primo
luogo, che non si possono presentare soluzioni plausibili
se si cerca di spiegare il fatto, accogliendolo come si pre-
sentò all'atto della scoperta ; secondariamente, che i
vasi in origine non stavano entro il pozzo ; infine, che
la stipe votiva era raccolta in prossimità del putcale.

Fissati così — e, spero, accolti — questi fatti, mi
pare che ora interessi assai meno voler sapere perchè
i vasi, dalle prossimità del putcale ove erano rac-
colti, venissero a trovarsi entro il pozzo. Il giacere dei
vasi in questo assume, ora, un aspetto occasionale,
accidentale, e non più quindi intenzionale come con-
veniva considerarlo in precedenza, quando cioè si ac-
coglieva il fatto nel modo che si presentava, e poi si
tentava spiegarlo.

Tuttavia proporrò qualche soluzione, premettendo
subito che si naviga molto nel mare delle supposizioni
e delle probabilità anziché in quello di una relativa
certezza.

rliflettendo che il pozzo era in efficienza nel pe-
riodo in cui cominciano le migrazioni dei popoli della

(') Poiché la parola dfd9-t]/j,a deriva da àrà ri&tj^i, viene
a significare un dono posto su qualche sostegno.

(-) I numerosi inventarii degli anfizioni e ieropoioi, tro-
vati nel tempio di Apollo a Delos, recano anche particolari di-
spositivi circa l'ordinamento e classifica da dare agli oggetti
votivi (« Bull. corr. hell. » VI, pag. 98 e 106).

Macrobio (III, 11) dice che, nei templi, « prineipem
locum obtinet mensa , in qua epulae libationesquo et stipes
reponuntur ».
 
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