zampillare quell'acqua avente odore, sapore e colorito
speciale : ne avrà bevuto, risentendone poi gli effetti
che, per la grande efficacia purgativa dell'acqua, non
si saranno fatti attendere gran che. Ad entrambi, al
contadino cioè e all'abitatore d'età assai remota,
questo fatto avrà prodotta non poca meraviglia ; ad
entrambi sarà sorto il pensiero che quell'acqua bevuta
fosse di non comune qualità ed anzi dotata di pro-
prietà speciali producenti gli effetti risentiti. E quindi
ambedue scavarono il pozzo ; ed il contadino della
Panighina fece la buca proprio nel medesimo luogo
in cui l'uomo preistorico aveva fatta la sua costruzione.
Quest'ultimo, in un primo tempo, forse lasciò
pullulare modestamente l'acqua in una buca scavata
per terra (in una ósgafisrrj), ma in seguito volle che
il liquido medicamentoso avesse miglior sede. Ed
allora scavò il terreno paludoso sino ad incontrare
la fenditura della roccia, dalla quale libera e pura sgor-
gava l'acqua; poi, questa, fu protetta da possibili
e facili infiltrazioni di altre acque, con una conduttura
lignea, eseguita nel miglior modo possibile. E sorse
così il fons putealis.
Però non si sono trovate le tracce della buca sem-
plice che io suppongo ; come pure non si può preci-
sare se la costruzione lignea sia stata l'unica eseguita,
o se in precedenza ce ne fosse stata un'altra, più mo-
desta. Neanche gli scavi fatti nel 1911 possono illu-
minarci in proposito.
Noi perciò sorprendiamo solo la sorgente già ben
sistemata, poiché è rivestita di una buona costruzione
di legno, e dotata di un rituale' di culto già abba-
stanza precisato, se si deve dar valore alla presenza
quasi esclusiva di materiale ceramico votivo dato come
offerta, e alla sua collocazione accanto alla sacra
sorgente.
Origini del culto. Solo questo noi sap-
piamo ; però, ciò nonostante, credo non sia molto
diffìcile rintracciare tanto le origini di questo culto,
quanto i moventi che lo produssero.
L'uomo primitivo non poteva pensare che gli ef-
fetti da lui risentiti dopo aver bevuto l'acqua fossero
dovuti ai sali disciolti nel liquido stesso. Ma ingenuo,
facile a spiegare con motivi di ordine soprannaturale
tutto ciò che, esulando dalla facile spiegazione della
sua incolta mente, gli accendeva la fantasia, pensò che
l'acqua avesse in sè un potere non comune e non
naturale. E la sua mobile e fervida fantasia ricorse
allora, come spiegazione, alla forza magica di essa,
con quello slancio col quale sempre ricorreva per la
ricerca delle cause che producevano gli effetti per lui
misteriosi (e che non sapeva risolvere altrimenti!,
come l'origine del tuono, del fulmine, l'immensità del
mare, il nascere della luna, l'accadere degli eclissi ecc.
Le cause poi gli saranno parse ancor più uscenti dalle
forze comuni della natura, in quanto, bevendo di tale
acqua durante i suoi malanni fisici, ne ricavava bene-
fìci effetti. Non si era allora in grado di far netta
distinzione tra le cose animate e le inanimate, tra le
naturali e le soprannaturali, e quindi l'uomo primi-
tivo ritenne che l'acqua contenesse una potenza d'or-
dine soprannaturale e fosse fornita di virtù magiche.
E perciò, sia per ii timore che essa, come'tale, gli
incuteva; sia per il mistero di cui la vedeva avvolta:
sia infine e, specialmente, per la riconoscenza dovutale
a motivo dei benefìcii ricevuti, egli la venerò e le offrì
i doni che ad essa più si convenivano.
Culto naturistico. Se questo appare piuttosto
evidente, specialmente per le molte analogie che po-
trebbero essere tolte dal campo religioso, tanto d'età
remota quanto attuale (presso cioè i selvaggi), credo
pure si possa abbastanza facilmente determinare in
che modo venisse considerata tale potenza nei rap-
porti dell'acqua che la conteneva. Cioè se allora si
credesse che l'arcana forza fosse congenita nell'acqua
stessa, e quindi che questa vivesse di una vita sua
propria (preanimismo) ; oppure che l'acqua fosse sem-
plice sede di uno spirito potente e benefico, e perciò
essa non risulterebbe altro che un mezzo e un puro
strumento nelle mani dello spirito che vi abitava
(animismo).
A me pare che si debba ricorrere all'animismo se
si vuole più coerentemente e più facilmente portare
una spiegazione alla presenza dei doni di sostanze ali-
mentari (*). Queste potrebbero stare appunto ad indi-
care che lo spirito dell'acqua era immaginato come
vivente di una vita vera e propria, e che quindi
(') Per di piti l'acqua pare che abbia in se stessa realmente
qualcosa di vitale per la sua natura fluida. Appunto per questo
fatto essa veniva popolata di uno stuolo di esseri viventi an-
cora in età classica e durante il nostro Medio Evo (fdriadi,
Ninfe, Naiadi, Sirene, Tritoni, Draghi e molti altri esseri mo-
struosi).
speciale : ne avrà bevuto, risentendone poi gli effetti
che, per la grande efficacia purgativa dell'acqua, non
si saranno fatti attendere gran che. Ad entrambi, al
contadino cioè e all'abitatore d'età assai remota,
questo fatto avrà prodotta non poca meraviglia ; ad
entrambi sarà sorto il pensiero che quell'acqua bevuta
fosse di non comune qualità ed anzi dotata di pro-
prietà speciali producenti gli effetti risentiti. E quindi
ambedue scavarono il pozzo ; ed il contadino della
Panighina fece la buca proprio nel medesimo luogo
in cui l'uomo preistorico aveva fatta la sua costruzione.
Quest'ultimo, in un primo tempo, forse lasciò
pullulare modestamente l'acqua in una buca scavata
per terra (in una ósgafisrrj), ma in seguito volle che
il liquido medicamentoso avesse miglior sede. Ed
allora scavò il terreno paludoso sino ad incontrare
la fenditura della roccia, dalla quale libera e pura sgor-
gava l'acqua; poi, questa, fu protetta da possibili
e facili infiltrazioni di altre acque, con una conduttura
lignea, eseguita nel miglior modo possibile. E sorse
così il fons putealis.
Però non si sono trovate le tracce della buca sem-
plice che io suppongo ; come pure non si può preci-
sare se la costruzione lignea sia stata l'unica eseguita,
o se in precedenza ce ne fosse stata un'altra, più mo-
desta. Neanche gli scavi fatti nel 1911 possono illu-
minarci in proposito.
Noi perciò sorprendiamo solo la sorgente già ben
sistemata, poiché è rivestita di una buona costruzione
di legno, e dotata di un rituale' di culto già abba-
stanza precisato, se si deve dar valore alla presenza
quasi esclusiva di materiale ceramico votivo dato come
offerta, e alla sua collocazione accanto alla sacra
sorgente.
Origini del culto. Solo questo noi sap-
piamo ; però, ciò nonostante, credo non sia molto
diffìcile rintracciare tanto le origini di questo culto,
quanto i moventi che lo produssero.
L'uomo primitivo non poteva pensare che gli ef-
fetti da lui risentiti dopo aver bevuto l'acqua fossero
dovuti ai sali disciolti nel liquido stesso. Ma ingenuo,
facile a spiegare con motivi di ordine soprannaturale
tutto ciò che, esulando dalla facile spiegazione della
sua incolta mente, gli accendeva la fantasia, pensò che
l'acqua avesse in sè un potere non comune e non
naturale. E la sua mobile e fervida fantasia ricorse
allora, come spiegazione, alla forza magica di essa,
con quello slancio col quale sempre ricorreva per la
ricerca delle cause che producevano gli effetti per lui
misteriosi (e che non sapeva risolvere altrimenti!,
come l'origine del tuono, del fulmine, l'immensità del
mare, il nascere della luna, l'accadere degli eclissi ecc.
Le cause poi gli saranno parse ancor più uscenti dalle
forze comuni della natura, in quanto, bevendo di tale
acqua durante i suoi malanni fisici, ne ricavava bene-
fìci effetti. Non si era allora in grado di far netta
distinzione tra le cose animate e le inanimate, tra le
naturali e le soprannaturali, e quindi l'uomo primi-
tivo ritenne che l'acqua contenesse una potenza d'or-
dine soprannaturale e fosse fornita di virtù magiche.
E perciò, sia per ii timore che essa, come'tale, gli
incuteva; sia per il mistero di cui la vedeva avvolta:
sia infine e, specialmente, per la riconoscenza dovutale
a motivo dei benefìcii ricevuti, egli la venerò e le offrì
i doni che ad essa più si convenivano.
Culto naturistico. Se questo appare piuttosto
evidente, specialmente per le molte analogie che po-
trebbero essere tolte dal campo religioso, tanto d'età
remota quanto attuale (presso cioè i selvaggi), credo
pure si possa abbastanza facilmente determinare in
che modo venisse considerata tale potenza nei rap-
porti dell'acqua che la conteneva. Cioè se allora si
credesse che l'arcana forza fosse congenita nell'acqua
stessa, e quindi che questa vivesse di una vita sua
propria (preanimismo) ; oppure che l'acqua fosse sem-
plice sede di uno spirito potente e benefico, e perciò
essa non risulterebbe altro che un mezzo e un puro
strumento nelle mani dello spirito che vi abitava
(animismo).
A me pare che si debba ricorrere all'animismo se
si vuole più coerentemente e più facilmente portare
una spiegazione alla presenza dei doni di sostanze ali-
mentari (*). Queste potrebbero stare appunto ad indi-
care che lo spirito dell'acqua era immaginato come
vivente di una vita vera e propria, e che quindi
(') Per di piti l'acqua pare che abbia in se stessa realmente
qualcosa di vitale per la sua natura fluida. Appunto per questo
fatto essa veniva popolata di uno stuolo di esseri viventi an-
cora in età classica e durante il nostro Medio Evo (fdriadi,
Ninfe, Naiadi, Sirene, Tritoni, Draghi e molti altri esseri mo-
struosi).