L I B R O P R I M O. 2%p
lò , con succedere varie morti anche per alcuni Mesi dipoi , finchè
replicate ie diiigenze , reiiò esso affatto espugnato circa il principio
deli’Agosto. In tali casi, benchè fosse stato restituito il Commercio
colie Terre e Citth confinanti , è necessario levarlo francamente di
nuovo, col bandire se stesso dai Sani, cos\ esigendo la buona Politi-
ea , e la Carita Cristiana; e s’ ha poi da resfi tuire a poco a poco
la comunicazione , secondochè dettera ia Prudenza . In Marsilia T
Anno 1Ò4P. gia cessata la Peste , e restituito il Commercio , dal
contatto d’ alcune Vesti non ancora purgate fu riacceso il fuoco in
alcuni Quartieri della Citta, ii quale con rigoroso governo fu si va~
lorosamente ristretto, che non s’ inoltrò in aitre parti deiia Cittk
con incetidio maggiore . Il che si noti ancora, per chiudere, occor-
rendo, queile Contrade, rhe sole fossero Infette, tentando la preser-
vazione di queiié, che fossero Sane . Gii Editti pubblicati in Mode-
na l’Anno 1Ò30. fanno giustamente sospettare , o credere , che an-
che dopo il di 13. di Novembre ( in cui la Festa , che tuttavia si
fa, venne istituita , perchè in quei di non mori alcuno di Conta^
gio ) succedessero casi di Peste entro la medesima Cittk , essendo ri-
maso nel solo seguente Gennajo affatto estinto il malore, per ie di-
ligenze, che si replicarono. Queiio ancora, che dee far più spaven-
to, si è la sicura testimonianza di Filippo Ingrascia celebre Medico,
il quale narra , che finita in Palermo ia Pestc , per cui egii tanto
scrisse ed operò, questa da ii ad un’anno ripullulò, e si fieramente,
come se non vi fosse stata dianzi : colpa di Robe non purgate , e
portate colh da altri Luoghi non peranche liberi dai MaÌe . Così
terminato affatto in Firenze ii Contagio l’Anno 1Ò31. e restituita
coi commercio Ìa pubblica tranquillita^ vi fu esso di bel nuovo por-
tato da Livorno nel 1Ò32. Come si potè ii meglio fu fatto riparo a
questo nuovo assalto con rimettere il Lazzeretto e usar ie altre dili-
genze , tanto che si credette con grande allegrezza della Citta estin-
to il malore ; tìia sul principio deÌ 1Ò33. divampò esso in un più
grave incendio per cagione di Panni Infetti venduti agii Ebrei , e
seminati per la Citta . E però anche finita la Peste, bisogna^ invigi-
lare ai casi , che seguono, perchè questo è un male , che rifiglhu
Nè per altro è credibile, che si rinnuovi tanto spesso in Costantino-
poli , e in aitre Citta del Turco , la PestiÌenza , se non perchè ivi
troppo bestiaimente si sprezzano, o si trascurano gii Spurghi. Ii Fra-
castoro , Giorgio Garnero , Aiessandro Benedetto , Erasmo Edeno ,•
Mattia Untzero , ed aitri Scrittori raccontano varj caiì di Robe In-
Tom. JL O o * fette,
lò , con succedere varie morti anche per alcuni Mesi dipoi , finchè
replicate ie diiigenze , reiiò esso affatto espugnato circa il principio
deli’Agosto. In tali casi, benchè fosse stato restituito il Commercio
colie Terre e Citth confinanti , è necessario levarlo francamente di
nuovo, col bandire se stesso dai Sani, cos\ esigendo la buona Politi-
ea , e la Carita Cristiana; e s’ ha poi da resfi tuire a poco a poco
la comunicazione , secondochè dettera ia Prudenza . In Marsilia T
Anno 1Ò4P. gia cessata la Peste , e restituito il Commercio , dal
contatto d’ alcune Vesti non ancora purgate fu riacceso il fuoco in
alcuni Quartieri della Citta, ii quale con rigoroso governo fu si va~
lorosamente ristretto, che non s’ inoltrò in aitre parti deiia Cittk
con incetidio maggiore . Il che si noti ancora, per chiudere, occor-
rendo, queile Contrade, rhe sole fossero Infette, tentando la preser-
vazione di queiié, che fossero Sane . Gii Editti pubblicati in Mode-
na l’Anno 1Ò30. fanno giustamente sospettare , o credere , che an-
che dopo il di 13. di Novembre ( in cui la Festa , che tuttavia si
fa, venne istituita , perchè in quei di non mori alcuno di Conta^
gio ) succedessero casi di Peste entro la medesima Cittk , essendo ri-
maso nel solo seguente Gennajo affatto estinto il malore, per ie di-
ligenze, che si replicarono. Queiio ancora, che dee far più spaven-
to, si è la sicura testimonianza di Filippo Ingrascia celebre Medico,
il quale narra , che finita in Palermo ia Pestc , per cui egii tanto
scrisse ed operò, questa da ii ad un’anno ripullulò, e si fieramente,
come se non vi fosse stata dianzi : colpa di Robe non purgate , e
portate colh da altri Luoghi non peranche liberi dai MaÌe . Così
terminato affatto in Firenze ii Contagio l’Anno 1Ò31. e restituita
coi commercio Ìa pubblica tranquillita^ vi fu esso di bel nuovo por-
tato da Livorno nel 1Ò32. Come si potè ii meglio fu fatto riparo a
questo nuovo assalto con rimettere il Lazzeretto e usar ie altre dili-
genze , tanto che si credette con grande allegrezza della Citta estin-
to il malore ; tìia sul principio deÌ 1Ò33. divampò esso in un più
grave incendio per cagione di Panni Infetti venduti agii Ebrei , e
seminati per la Citta . E però anche finita la Peste, bisogna^ invigi-
lare ai casi , che seguono, perchè questo è un male , che rifiglhu
Nè per altro è credibile, che si rinnuovi tanto spesso in Costantino-
poli , e in aitre Citta del Turco , la PestiÌenza , se non perchè ivi
troppo bestiaimente si sprezzano, o si trascurano gii Spurghi. Ii Fra-
castoro , Giorgio Garnero , Aiessandro Benedetto , Erasmo Edeno ,•
Mattia Untzero , ed aitri Scrittori raccontano varj caiì di Robe In-
Tom. JL O o * fette,