SOPRA IL BUON GUSTO P. I. 67
& àeclamare contra le medicine, e contro chi giieie porge, che con-
tro la iua invecchiata malattia ; e piuttosto a difendere gli anticht
abusi ed errori, che a perseguitargli in se steiTo. Perciò credo mi-
glior consiglio il non consumar troppo tempo dietro alia cura dt
questa gente, la quaie non ama di lasciarst persuadere, e mo|to me~
no di confeisare il suo iungo errore o delirio, perchè non ania o di
arrossire si tardi, o di compensar con fatiche nuove i giorni perduti.
Turpe putant parere minoribus^ (3 1 quae
Imberbes didicere, senes perdenda sateri.
E ciò posto, passo a ragionar con coloro, che porteranno pih dociU
lità, e miglior cuore per lo studio delle buone Lettere.
Niuno può mettere in du’bbio, che ottima non sia la distinzio-
ne di due Potenze primarie nell’Anima Ragionevole, l’una delle
quali Conoscitiva, e Faltra Appetitiva s’appella. Con altro nome
chiamiamo la prima Intelletto, e la seconda Volontà. Può ben ta-
luno dubitare, se la Memoria nelsuomo sia una tal primaria Poten»
za, che non possa in guisa alcuna dirsi dipendente da una delie ai-
tre due, anzi la stessa cosa con una d’esse; perciocchè la Memoria
può parere una forza, e virtù del medestmo Intelletto, che dalla
santasia raccolga, o in essa rìmiri le specie, le impressioni, le vesti-
gie delle cose o ricevute per via de’sensi, oppur meditate. Nondi-
meno per non condurre chi legge dentro l’arduo, e tuttavia oscuro
sistema dell’ Anima nostra, volentieri ci attegniamo a cotal distin-
zione; e consideriamo in chi è per darsi alle Scienze, e alle Arti
nobili, queste tre primarie Virtù, Intelletto, Memoria, e Volontà.
Ora è da dire, che per maneamento d’una, o di tutte e tre
queste Potenze gli uomini o non si danno a studiare le Lettere, a
studiandole, non riescono poscia eminenti. Bel regalo dalla natura
fortire una Fantasia lucida, e ben disposta. Gran soccorso delsarte
sarsi una Memoria tenace nel ritenere le cose, e pronta nelsesibirie
all’Intelietto, che le ricerca. Tuttavia potendo una Fantasia, seb-
ben vivace, e una Memoria sortunata unirsi ad un infeiice InteÌiet-
to, e ad una pessìma Volontà, non è l’una, o l’altra capace di far,
Eroi nella Repubblica delle Lettere. Al più può la Fantasia produr-
re degii ornamenti mirabili, come appunto son gli Arabeschi, i qua-
li saisamente dilettano col mostruoso. Può la Memoria al più al più
provvederci d’una gran farragine di parole, di cose, e di un mescu-
glio d’erudizione, che può alle voite cagionare, non che diletto,
I 2 stupo-
& àeclamare contra le medicine, e contro chi giieie porge, che con-
tro la iua invecchiata malattia ; e piuttosto a difendere gli anticht
abusi ed errori, che a perseguitargli in se steiTo. Perciò credo mi-
glior consiglio il non consumar troppo tempo dietro alia cura dt
questa gente, la quaie non ama di lasciarst persuadere, e mo|to me~
no di confeisare il suo iungo errore o delirio, perchè non ania o di
arrossire si tardi, o di compensar con fatiche nuove i giorni perduti.
Turpe putant parere minoribus^ (3 1 quae
Imberbes didicere, senes perdenda sateri.
E ciò posto, passo a ragionar con coloro, che porteranno pih dociU
lità, e miglior cuore per lo studio delle buone Lettere.
Niuno può mettere in du’bbio, che ottima non sia la distinzio-
ne di due Potenze primarie nell’Anima Ragionevole, l’una delle
quali Conoscitiva, e Faltra Appetitiva s’appella. Con altro nome
chiamiamo la prima Intelletto, e la seconda Volontà. Può ben ta-
luno dubitare, se la Memoria nelsuomo sia una tal primaria Poten»
za, che non possa in guisa alcuna dirsi dipendente da una delie ai-
tre due, anzi la stessa cosa con una d’esse; perciocchè la Memoria
può parere una forza, e virtù del medestmo Intelletto, che dalla
santasia raccolga, o in essa rìmiri le specie, le impressioni, le vesti-
gie delle cose o ricevute per via de’sensi, oppur meditate. Nondi-
meno per non condurre chi legge dentro l’arduo, e tuttavia oscuro
sistema dell’ Anima nostra, volentieri ci attegniamo a cotal distin-
zione; e consideriamo in chi è per darsi alle Scienze, e alle Arti
nobili, queste tre primarie Virtù, Intelletto, Memoria, e Volontà.
Ora è da dire, che per maneamento d’una, o di tutte e tre
queste Potenze gli uomini o non si danno a studiare le Lettere, a
studiandole, non riescono poscia eminenti. Bel regalo dalla natura
fortire una Fantasia lucida, e ben disposta. Gran soccorso delsarte
sarsi una Memoria tenace nel ritenere le cose, e pronta nelsesibirie
all’Intelietto, che le ricerca. Tuttavia potendo una Fantasia, seb-
ben vivace, e una Memoria sortunata unirsi ad un infeiice InteÌiet-
to, e ad una pessìma Volontà, non è l’una, o l’altra capace di far,
Eroi nella Repubblica delle Lettere. Al più può la Fantasia produr-
re degii ornamenti mirabili, come appunto son gli Arabeschi, i qua-
li saisamente dilettano col mostruoso. Può la Memoria al più al più
provvederci d’una gran farragine di parole, di cose, e di un mescu-
glio d’erudizione, che può alle voite cagionare, non che diletto,
I 2 stupo-