Zi A P A C E
ta propna, che ogni animale cerca di schifare. Altrimenti fi farehhe
contro aìla legge divina, la qual vuole, che si lasci a Dio Ja ven-
detta, nè perè proibisce la difesa naturaie. Onde sono fuori di pro-
posìto tutti i luoghi della Sacra Scrittura, che i Dottori adducono,
percioechè riguardano ìl risentimento, detestabile nella vita perfetta,
che noi faeciamo nella imperfetta, per non restare inferiori : il che
tende al vendicarfi. Ma se noi dobbiamo amare, e difendere il pros-
simo nostro, ben dovremo fare altrettanto per noi stesti : tanto più
ehe pare, ehe chi ccntra ragione si lascia uccidere, incorra quasi
nel peccato medefìmo, che s’ egli si uccidesse.
E' anche disesa necestarìa, quanto al fatto, donde appaja, che
uoi non ci potevamo difendere altrimenti, che con l’offendere chi
noi offendeva. 11 che avviene non solo, quando si vede Ja morte
certa, che ne soprasta; ma ancora quando solamente si scorge iì pe-
ricolo delia vita, nel quale si caderebbe, ogni volta che in sui pnn-
cipìo non si ostasse al contrasto.
Però se alcuno si moverk colla spada nuda, o con altra arma
abbastata contra di me, o senza moversi mi minaccera con Farme ri-
voìte a me, se in tal caso io mi spingo innanzi, e Tuccido, per ri-
Ipetto dei solo terrore dell’arme, ch ?io ragionevolmente abbia avuto:
la legge m’assolve, purqhè le minacce di quei tale fatte a me ten-
dessero alla morte mia, Perciocchè tutte le leggi favoriscono la con-
servazione deli’uomo, e sono severe nimiche de’ turbatori della quie-
te umana, per essere costoro violatori di certa cognazione, con che
h natura cì ha tutti afHdati i’uno ali’aitro.
Si addimanda, se la difesa si chiamera necessària, quando io di-
sendendomi vada ad oppormi all’afìalitore ; e che nondimeno senza
oppormi ad essb io potessi colla fuga salvar Ja vita. Fuggire dovrà
nn’ ignobile , e ciascuno , ch’ è suori della professìon deli’ onore . Anzi
pare a un eerto modo non discrepante dalla vita Gristiana, che quan~
do F uomo sia nella vocazione deila vita onorata, abbia più tosto da
uccidere I’assàlirore, che da fuggire ; affìnchè fuggendo non esca fuo*
ri delìa sua. vocazione, potendo queifa fuga portare scandalo, e farlo
llQtare per vile, 8c insame.
Contuttociò neila via de’ perfetti questa suga non è vituperosa ;
C l’uccidere più tosto chi n’afìsale, che mostrar viltà, non avrà lno-
go nella persezione della legge divina; ma la fuga sarà abbassàmen-
to di superbia, & ubbidienza ai comandamenti di Dio, e non viltà
in quei? che sono perfetti? anzi vincendo Pira, e rardor 4i se stes-
ta propna, che ogni animale cerca di schifare. Altrimenti fi farehhe
contro aìla legge divina, la qual vuole, che si lasci a Dio Ja ven-
detta, nè perè proibisce la difesa naturaie. Onde sono fuori di pro-
posìto tutti i luoghi della Sacra Scrittura, che i Dottori adducono,
percioechè riguardano ìl risentimento, detestabile nella vita perfetta,
che noi faeciamo nella imperfetta, per non restare inferiori : il che
tende al vendicarfi. Ma se noi dobbiamo amare, e difendere il pros-
simo nostro, ben dovremo fare altrettanto per noi stesti : tanto più
ehe pare, ehe chi ccntra ragione si lascia uccidere, incorra quasi
nel peccato medefìmo, che s’ egli si uccidesse.
E' anche disesa necestarìa, quanto al fatto, donde appaja, che
uoi non ci potevamo difendere altrimenti, che con l’offendere chi
noi offendeva. 11 che avviene non solo, quando si vede Ja morte
certa, che ne soprasta; ma ancora quando solamente si scorge iì pe-
ricolo delia vita, nel quale si caderebbe, ogni volta che in sui pnn-
cipìo non si ostasse al contrasto.
Però se alcuno si moverk colla spada nuda, o con altra arma
abbastata contra di me, o senza moversi mi minaccera con Farme ri-
voìte a me, se in tal caso io mi spingo innanzi, e Tuccido, per ri-
Ipetto dei solo terrore dell’arme, ch ?io ragionevolmente abbia avuto:
la legge m’assolve, purqhè le minacce di quei tale fatte a me ten-
dessero alla morte mia, Perciocchè tutte le leggi favoriscono la con-
servazione deli’uomo, e sono severe nimiche de’ turbatori della quie-
te umana, per essere costoro violatori di certa cognazione, con che
h natura cì ha tutti afHdati i’uno ali’aitro.
Si addimanda, se la difesa si chiamera necessària, quando io di-
sendendomi vada ad oppormi all’afìalitore ; e che nondimeno senza
oppormi ad essb io potessi colla fuga salvar Ja vita. Fuggire dovrà
nn’ ignobile , e ciascuno , ch’ è suori della professìon deli’ onore . Anzi
pare a un eerto modo non discrepante dalla vita Gristiana, che quan~
do F uomo sia nella vocazione deila vita onorata, abbia più tosto da
uccidere I’assàlirore, che da fuggire ; affìnchè fuggendo non esca fuo*
ri delìa sua. vocazione, potendo queifa fuga portare scandalo, e farlo
llQtare per vile, 8c insame.
Contuttociò neila via de’ perfetti questa suga non è vituperosa ;
C l’uccidere più tosto chi n’afìsale, che mostrar viltà, non avrà lno-
go nella persezione della legge divina; ma la fuga sarà abbassàmen-
to di superbia, & ubbidienza ai comandamenti di Dio, e non viltà
in quei? che sono perfetti? anzi vincendo Pira, e rardor 4i se stes-