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gica, in parlando delle Api: E/zi z^zz woz/zzzw /zz^ziz ^/?, Az^/ùf^Ps T;y-
^^zzzzw zzz/^zr/zzzz*. Qui figuratamente, non propriamente, s'
attribuire il worz/^ ali'Api. Quella parola lignifica la ferita, ch'el-
le fanno col pungiglione della coda, e non colla bocca, siccome si
raccoglie ancor dalle seguenti parole: ^7 y/wKAz ro^r/z rEz7y^MM7z/-.
Ma quello mio scrupolo si toglierà facilmente da chi ha più senno
di me , siccome tante altre obiezioni fatte contra la bellezza di
quella Pasìorale si sono eruditamente sciolte dall'Ab. Giulio Fonta-
nini dottissimo Scrittore nei suo A minta difeso. Non voglio però ta-
cere, che quella Immagine piacque non poco al Tado, avendola al-
trove adoperata senza il Fcr/i?, cioè in un Sonetto, l'argomento di
cui è tale: C^Azwg yEzss'%;? ^ /zuc/z wo?^/o
^//zz /ù;z Dozzzz/z. Può ieggersi fra le sue Rime slampate.
Ritornando adunque al proposito, dico edere ottima Traslazione
il chiamare .Scorzo un'Uomo forte neii'avvedtà, e una Donna, che
ò collante neil'onesla, o che non vuoi'amar chi l'ama. Ottimamen-
te ancora si dira, che l'Uomo forte è immobile fra le tempesle del-
la Fortuna, e che resisle all'empito de'Rutti, con cui vorrebbonc
atterrarlo i mali. Simili cole proporzionatamente ci è permeilo di di-
te d'un'onesla Donna, e in ciò la Traslazione è sempre con verid-
mighanza conservata. Ma si udirà ben fuori del diritto senderò, 'e
attribuiremo* a queiìo Immaginario Scoglio le qualità medesime del-
lo Scoglio naturale, e sopra vi fonderemo qualche concetto, come
se quell Uomo forte, e quella Donna collante sodero un vero, e na-
turale doglio . Non da perciò lecito ad un Poeta il dire della sua
Donna, come disle un Poeta Drammatico.
iìTz yè yrog/zo è coEz, wz
Lo dupirsi, che uno Scoglio ci sugga, sarebbe giudo, se vedessimo
suggir da noi un naturale Scoglio, proprio di cui è sedere immo-
bile; ma non già vedendo uno Scoglio immaginario, quale una Don-
na sembra alla Fantada d'un'Amante. Nella qual'Immagine mani-
sedamente scorgiamo, che il Poeta fabbrica dii Falso, prendendo per
Vero Scoglio quello, ch'è solamente Fantadico. Prese pure per una
Vera, e non Immaginaria faretra di drali, e saette, gli occhi della
sua Donna quel Poeta Spagnuolo, che li chiese in predito a lei per
uccidere un suo nemico. Ma forsè codui dherzava. E per queda ca-
gione, il Maggi dalia sua Griseida, Tragedia compoda da lui mol-
to giovane, cancellò alcuni verd, che la deda Griseida diceva al
servidore venuto per comandamento del marito ad ucciderla alla
campagna. Diceva ella cos'! :
gica, in parlando delle Api: E/zi z^zz woz/zzzw /zz^ziz ^/?, Az^/ùf^Ps T;y-
^^zzzzw zzz/^zr/zzzz*. Qui figuratamente, non propriamente, s'
attribuire il worz/^ ali'Api. Quella parola lignifica la ferita, ch'el-
le fanno col pungiglione della coda, e non colla bocca, siccome si
raccoglie ancor dalle seguenti parole: ^7 y/wKAz ro^r/z rEz7y^MM7z/-.
Ma quello mio scrupolo si toglierà facilmente da chi ha più senno
di me , siccome tante altre obiezioni fatte contra la bellezza di
quella Pasìorale si sono eruditamente sciolte dall'Ab. Giulio Fonta-
nini dottissimo Scrittore nei suo A minta difeso. Non voglio però ta-
cere, che quella Immagine piacque non poco al Tado, avendola al-
trove adoperata senza il Fcr/i?, cioè in un Sonetto, l'argomento di
cui è tale: C^Azwg yEzss'%;? ^ /zuc/z wo?^/o
^//zz /ù;z Dozzzz/z. Può ieggersi fra le sue Rime slampate.
Ritornando adunque al proposito, dico edere ottima Traslazione
il chiamare .Scorzo un'Uomo forte neii'avvedtà, e una Donna, che
ò collante neil'onesla, o che non vuoi'amar chi l'ama. Ottimamen-
te ancora si dira, che l'Uomo forte è immobile fra le tempesle del-
la Fortuna, e che resisle all'empito de'Rutti, con cui vorrebbonc
atterrarlo i mali. Simili cole proporzionatamente ci è permeilo di di-
te d'un'onesla Donna, e in ciò la Traslazione è sempre con verid-
mighanza conservata. Ma si udirà ben fuori del diritto senderò, 'e
attribuiremo* a queiìo Immaginario Scoglio le qualità medesime del-
lo Scoglio naturale, e sopra vi fonderemo qualche concetto, come
se quell Uomo forte, e quella Donna collante sodero un vero, e na-
turale doglio . Non da perciò lecito ad un Poeta il dire della sua
Donna, come disle un Poeta Drammatico.
iìTz yè yrog/zo è coEz, wz
Lo dupirsi, che uno Scoglio ci sugga, sarebbe giudo, se vedessimo
suggir da noi un naturale Scoglio, proprio di cui è sedere immo-
bile; ma non già vedendo uno Scoglio immaginario, quale una Don-
na sembra alla Fantada d'un'Amante. Nella qual'Immagine mani-
sedamente scorgiamo, che il Poeta fabbrica dii Falso, prendendo per
Vero Scoglio quello, ch'è solamente Fantadico. Prese pure per una
Vera, e non Immaginaria faretra di drali, e saette, gli occhi della
sua Donna quel Poeta Spagnuolo, che li chiese in predito a lei per
uccidere un suo nemico. Ma forsè codui dherzava. E per queda ca-
gione, il Maggi dalia sua Griseida, Tragedia compoda da lui mol-
to giovane, cancellò alcuni verd, che la deda Griseida diceva al
servidore venuto per comandamento del marito ad ucciderla alla
campagna. Diceva ella cos'! :