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altri dmili eiempj, non perche s'abbiano da imitare, ma perchè (t
(chivino a tutto potere.
Poisono al più al più riserbard al (blo Stil piacevole, e ridicce-
lo cotali sra(cherie, non avendo ede altra virtù, che di risvegliare
il riso, come insegnarono i Maedri migliori. E ciò (pecialmente è
vero degli Equivochi, i quali son reti dall'amenità altrui tese ai
nodro Intelletto, e moventi noi a ridere, subito che le abbiamo (co-
perte. Gontuttociò ancor qui da bene i'utar pardmonia, ed alcoltar
le regole, che sopra tal (oggetto ci han laiciato dottidìmi Scrittori.
Più sacile è dir freddure, che (cherzi ingegnod, ove lenza gran cau-
tela, e giudizio s'adoperino le Paronomade, e gli altri Giuochi di
parole. Che (e uno dudio d'ingegno superdciale s'oiserva nelle Allu-
sioni, negli Equivochi, ne'Bidicci, quanto più ciò d confederi di
quegli altri Giuochi dudiod, che furono l'occupazione più (eria di
tanti (ecoli rozzi? Gli gli ^crowo/?oyi///2^c/, gl 7/c/c^/cs,
O gli gli O C/27?srÌ72Ì, o
i ì Cs%?077Ì, i gli Es/^i, Ì Ì Cc^-
i i E^/*ogr^ww^rici, i Pro;cs, i E//owc/i^w^, i
e cento altri nomi Greci, che pajono ora ad udirli paro-
le Negromantiche, sono dati aborti degl'ingegni, che ne'(ecoli Sven-
turati ignorando il buon Gudo, e volendo pur dilettare colla novi-
tà, d perderono dietro a quede artidziole maniere, e nuove inven-
zioni di diverd, incognite alia (ùggia antichità, e deri(e da tutti ì
moderni migliori. Aggiungand a quedo ridicolo dudio le icari, le
le gli ^/r^ri, le Cov/y, le ^/?c, i Ero??/, le i/crc,
1 le Croci, gl'7/ògr^wwi, le Pir^wi^i, le Co/ow%s, i Eri/%^-
^o/i, i G/o^i, i Eri^o^/i, le Eorri, e dmili altre sorme, e dgure,
con cui podono dispord i verd, alcune delie quali nacquero per solo
scherzo predo gii antichi, e poi con (erietà d trattarono dall' igno-
ranza de'tempi barbari. Nè gli ^M^gr^wwi Numerici o Letterali,
come nè pur gli Enigmi, (hn punto più dimabili. Niun'altro pre-
gio hanno edi, suorché 1' edere tra le fatico(e bagattelle dell' Inge-
gno le più ingegno(e; conièdando io però, che leggiadri, e degni di
lode podòno edere gli Enigmi, purché non deno letterali, ma con-
tengano quel giudizio, e buon (apore, che in edi modrarono gli an-
tichi Greci, ed Ebrei. Per altro agl'ingegni pedante(chi, ai sanciul-
li, e a'cervelli di poco pelo dovranno rinunziard tutti quedi Giuo-
chi (ervendo loro mirabilmente un tale eiercizio, non già per piace-
Epw. iX. P. A N n n re
altri dmili eiempj, non perche s'abbiano da imitare, ma perchè (t
(chivino a tutto potere.
Poisono al più al più riserbard al (blo Stil piacevole, e ridicce-
lo cotali sra(cherie, non avendo ede altra virtù, che di risvegliare
il riso, come insegnarono i Maedri migliori. E ciò (pecialmente è
vero degli Equivochi, i quali son reti dall'amenità altrui tese ai
nodro Intelletto, e moventi noi a ridere, subito che le abbiamo (co-
perte. Gontuttociò ancor qui da bene i'utar pardmonia, ed alcoltar
le regole, che sopra tal (oggetto ci han laiciato dottidìmi Scrittori.
Più sacile è dir freddure, che (cherzi ingegnod, ove lenza gran cau-
tela, e giudizio s'adoperino le Paronomade, e gli altri Giuochi di
parole. Che (e uno dudio d'ingegno superdciale s'oiserva nelle Allu-
sioni, negli Equivochi, ne'Bidicci, quanto più ciò d confederi di
quegli altri Giuochi dudiod, che furono l'occupazione più (eria di
tanti (ecoli rozzi? Gli gli ^crowo/?oyi///2^c/, gl 7/c/c^/cs,
O gli gli O C/27?srÌ72Ì, o
i ì Cs%?077Ì, i gli Es/^i, Ì Ì Cc^-
i i E^/*ogr^ww^rici, i Pro;cs, i E//owc/i^w^, i
e cento altri nomi Greci, che pajono ora ad udirli paro-
le Negromantiche, sono dati aborti degl'ingegni, che ne'(ecoli Sven-
turati ignorando il buon Gudo, e volendo pur dilettare colla novi-
tà, d perderono dietro a quede artidziole maniere, e nuove inven-
zioni di diverd, incognite alia (ùggia antichità, e deri(e da tutti ì
moderni migliori. Aggiungand a quedo ridicolo dudio le icari, le
le gli ^/r^ri, le Cov/y, le ^/?c, i Ero??/, le i/crc,
1 le Croci, gl'7/ògr^wwi, le Pir^wi^i, le Co/ow%s, i Eri/%^-
^o/i, i G/o^i, i Eri^o^/i, le Eorri, e dmili altre sorme, e dgure,
con cui podono dispord i verd, alcune delie quali nacquero per solo
scherzo predo gii antichi, e poi con (erietà d trattarono dall' igno-
ranza de'tempi barbari. Nè gli ^M^gr^wwi Numerici o Letterali,
come nè pur gli Enigmi, (hn punto più dimabili. Niun'altro pre-
gio hanno edi, suorché 1' edere tra le fatico(e bagattelle dell' Inge-
gno le più ingegno(e; conièdando io però, che leggiadri, e degni di
lode podòno edere gli Enigmi, purché non deno letterali, ma con-
tengano quel giudizio, e buon (apore, che in edi modrarono gli an-
tichi Greci, ed Ebrei. Per altro agl'ingegni pedante(chi, ai sanciul-
li, e a'cervelli di poco pelo dovranno rinunziard tutti quedi Giuo-
chi (ervendo loro mirabilmente un tale eiercizio, non già per piace-
Epw. iX. P. A N n n re