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294 DELLA P E RF ETT A

Ai Cigni più canori

Voce, e spirto agl’Ingegni? Odi la Fama,

Odi la Fama, che di lei ragiona,

E ’l più ne tace, e te in soccorso chiama.

Scrivi tu dunque, e svela

Quel vivo Sol, cui cela

Soverchio lume, e ponlo in alto, e ’i moslra

Ai Re dell’eta nostra.

Ma le mie iuci di tal vista vaghe
Quando fia ’1 di che appaghe?

Io di Febo i destier gia sprono, e pungo
Con milie voti, e penne ai Tempo aggiungo.

Dopo aver be?i contemplata quejla Canzone, ho creduto poterjl
pronunziare, che /’ Età noftra non abbict molto da invidiar /’ antiche,
e oltre a ciò cti ella pojja sperar d’ cjjere oggetto d'invidia a quelley
che hanno da nafcere. Sublime ?te è /’ argomento • ma piu sublime a?ì-
cora ne è lo Stile. Da per tutto fi fe?ite un sorte Pcctico, una jecon-
dttà ammirabile di pensieri, quale io ritrovo in pochi, e u?z Japore, e
Gujìo fani/Jimo. Laonde chi legge, comincia sul principio ad esfere in-
vefìito datio ftupore, e maggiormente gli avvien ciò nel cammino, e
jul fine, fenza fentire fianchezza dal viaggio, che pur non è corto.
Se miriamo /’ architettura del tutto, ci è dentro una giudiziofa conàot-
tay ed unione, benchc tante volte si cangi metodo. Ci è dentro un
raro artis zio, mentre il Poeta cofiante nella conftfjìone della fua im-
pote?vza a lodar Crisiina, accortamente va mett'endo le lodi di lei in
bocca altrui, altamente encomiandoy allorchè protejia di non aver tan-
te forze per sarlo. E je poi s ccntemplano ad una ad una le parti
di quefto tutto, anche in tutte s. truova una maeftofa fplendidezza di
concetti fodi e varj, e una magnisica ar?nonia di verfeggiare, quanta
n ebbero i Greci, e i Latìni nelle lor selicissime Lingue. Ma fpecial-
mente crefcc la betiezza di quejie parti alla nona Stanza^ la quale
unitamente colle due seguenti contiene una nobilisst?na Poetica descri-
%io?ie di quante Arti e Scienze fapea la Reina. U sine della dodicesi-
ma Stanza, e tutta la tredicesima in g^enere di Poesia fono cofe pregia-
tijfime. Ma farebbe necejjario un Comento ben lungo per dimostrare a
parte a parte ogni pregio di quejta Canzoney la quale è da ?ne tenuta
per un persettijfimo parto^ e fpero, che da tutti come tale farà vene-
ratay fenza por mente ad alcune lievi dissicoltà y che potrebbono sarsi a
qualche PaJJo, s nomrnatamente a ciò, che f dice d’ Arturo nella St. VL
 
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