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Dì Lionardo Cominelli.
ALP Eroe Trìvigian. Con ciglia immote
In questo Nome, 0 Pellegrin, t’aflìsa;
Numera immensi titoli, e ravvisa
Meriti smisurati in poche note.
Palme, spoglie, trionfi, archi, e trofei
Quì riconosci, e porpore, e corone;
In questo Semideo ti si propone
Quaii una Gerarchia di Semidei.
Que’tanti, che di luce empion le carte,
Suoi famosi, e magnanimi Antenati,
Con vantaggio di gloria in Lui rinati,
Sembran venir delie sue glorie a parte.
Fingiti di vederli, assìsi in soglio
Librar consigii, e maturar decreti,
E con placidi inssussi, e mansueti
Torre al Benaco il proceiloso orgoglio.
Certo chi lui contempla, e degnamente
L’opere ne bilancia, e ne misura,
Dira: si bei tessuto alta fattura
Esser dee di più Menti in una Mente.’
Ordinò ia Giustizia aiia Clemenza,
Fece suoì benefizj anco i rigori;
Temè d’esser temuto, e i suoi timori
Infusero coraggio all’Innocenza.
S’adirò, ma senz’ira. Al pentimento
Gran parte della pena ognor commiset
E destando ii rimorso, in nuove guise
Fe’cader l’ardimento all’ ardimento.
Che piìt far si potea ? Parte del Trono
Alla Pieta, parte ne diede al Zelo.
La belia Liberta, ch’è don dei Cieloy
Si se’più bella in divenir suo dono.
Yuoi tu saper, s’ei su discreto? Impose
A se pria le sue Leggi, e poi le diedes
Se grave? se benigno? In una sede
Amor del pari, e Maesta compose.
Raro
Dì Lionardo Cominelli.
ALP Eroe Trìvigian. Con ciglia immote
In questo Nome, 0 Pellegrin, t’aflìsa;
Numera immensi titoli, e ravvisa
Meriti smisurati in poche note.
Palme, spoglie, trionfi, archi, e trofei
Quì riconosci, e porpore, e corone;
In questo Semideo ti si propone
Quaii una Gerarchia di Semidei.
Que’tanti, che di luce empion le carte,
Suoi famosi, e magnanimi Antenati,
Con vantaggio di gloria in Lui rinati,
Sembran venir delie sue glorie a parte.
Fingiti di vederli, assìsi in soglio
Librar consigii, e maturar decreti,
E con placidi inssussi, e mansueti
Torre al Benaco il proceiloso orgoglio.
Certo chi lui contempla, e degnamente
L’opere ne bilancia, e ne misura,
Dira: si bei tessuto alta fattura
Esser dee di più Menti in una Mente.’
Ordinò ia Giustizia aiia Clemenza,
Fece suoì benefizj anco i rigori;
Temè d’esser temuto, e i suoi timori
Infusero coraggio all’Innocenza.
S’adirò, ma senz’ira. Al pentimento
Gran parte della pena ognor commiset
E destando ii rimorso, in nuove guise
Fe’cader l’ardimento all’ ardimento.
Che piìt far si potea ? Parte del Trono
Alla Pieta, parte ne diede al Zelo.
La belia Liberta, ch’è don dei Cieloy
Si se’più bella in divenir suo dono.
Yuoi tu saper, s’ei su discreto? Impose
A se pria le sue Leggi, e poi le diedes
Se grave? se benigno? In una sede
Amor del pari, e Maesta compose.
Raro