SUL DISCOPRIM. DEL CORPO D1 S. AGOST. 121
Abati, prevalendosi del potente appoggio degli Augusli, e deli’auto.
rita, che molti godevano, ma i medesimi Auguiti spogliarono di
Santi varie Chiese d’Italia, per arricchirne quelle della Germania.
E' notisTimo ciò, che scrive il suddetto Leone Marsicano (a)5 che
Ottone richiese ai Beneventani il Corpo dei sopra mentovato Apo-
fioio San Bartoiomeo: Qui nibil tunc 'tìli negare sudentes, callide
illi pro Corpore Apojìoli, Córptts Beati Paulini Nolani Episcopi often-
derunt. Et eo sublato recejjtt^ tali sraude deceptus. Gosì neiFAnno
prevaiendosi Teodorico Vescovo di Metz della parentela, che
passava sra iui e gli Ottoni Augusti, e del suo soggiorno in Itaiia
per tre anni, saccheggiò varie Chiese di essa Itaiia, con ottenere o
per amore o per forza una copia incredibile di Reiiquie e di Corpi
Santi, la cui enumerazione fu pubblicata dal Dachery (b). Sigeber-
to ne fa anch’egii menzione neiia sua Cronica ail’ Anno suddettOj
scrivendo, che questo Vescovo Corpora (D 3 pignora multa Sanóiorum
de diversts Italiae locis, shtocumque Modo Potuit^ collegit. Annove-
ra poi questi Santi. E per intendere bene ciò, che significhi il quo-
cumque modo potuit, sappiasi per attestato d’esso Sigeberto, e deiF
Annalista Sassone, pubbiicato dail’Eccardo, che trovandosi esso Pré-
lato presente, quando Giovanni XIII. Papa guarì coiia Catena di
San Pietro un famiiiare di Ottone I. Augusto, eam catenam Tkeo-
dericus Metenfis Ep'tscopus arripuity dicens, nisit manu abscissa se il-
lam non dimijsurum. Tamdem lmperator, Jedato litigio, a Papa joban-
ne obtinuit, ut Annttlum hujus Catsnae eafecutum Episcopus merere-
tur. Cosi a’tempi di Lodovico Pio Augusto il Corpo di San Ve-
nanzio Martire su rubato a Rimini, e trasportato a Fulda, dove
era Abate Rabano Mauro. Vegganst i BoiÌandisti ai dì primo di
Aprile negli Atti de’Santi. Lascio affaisiimi altri esempli, bastando.
mi di dire, che anche nel Secolo Duodecimo durò questa biasime-
vole ingordigia di rapire, o trasserire altrove i Corpi de’Santi; e
ne vide Milano un lagrimevole esempio, perchè nel funestistìmo
Anno 1162. in cui dall’ira di Federigo I. venne essa Città atterra-
ta, furono ad essa rapiti i Corpi de / tre Re Magi, e trasportati a
Colonia. Aggiungono altri ( non cerco se con fondamento ), che
quelli ancora de’ Santi Nabore e Felice furono rapiti e donati alla
Germanià. Anzi Brisaco decanta di avere colla steffa occasione avuti
dalle spoglie di Milano i Corpi de’gloriosi Martiri Protasio e Ger-
Tom. X. P. 11, Q vasio:
(a) Leo■. Marsic*mus Lib. II. Cap. XXIV. Chronici Casinensis»
(b) Spiciiegiam Dachery, Toni. II. Lditionis uitisiiaeo
Abati, prevalendosi del potente appoggio degli Augusli, e deli’auto.
rita, che molti godevano, ma i medesimi Auguiti spogliarono di
Santi varie Chiese d’Italia, per arricchirne quelle della Germania.
E' notisTimo ciò, che scrive il suddetto Leone Marsicano (a)5 che
Ottone richiese ai Beneventani il Corpo dei sopra mentovato Apo-
fioio San Bartoiomeo: Qui nibil tunc 'tìli negare sudentes, callide
illi pro Corpore Apojìoli, Córptts Beati Paulini Nolani Episcopi often-
derunt. Et eo sublato recejjtt^ tali sraude deceptus. Gosì neiFAnno
prevaiendosi Teodorico Vescovo di Metz della parentela, che
passava sra iui e gli Ottoni Augusti, e del suo soggiorno in Itaiia
per tre anni, saccheggiò varie Chiese di essa Itaiia, con ottenere o
per amore o per forza una copia incredibile di Reiiquie e di Corpi
Santi, la cui enumerazione fu pubblicata dal Dachery (b). Sigeber-
to ne fa anch’egii menzione neiia sua Cronica ail’ Anno suddettOj
scrivendo, che questo Vescovo Corpora (D 3 pignora multa Sanóiorum
de diversts Italiae locis, shtocumque Modo Potuit^ collegit. Annove-
ra poi questi Santi. E per intendere bene ciò, che significhi il quo-
cumque modo potuit, sappiasi per attestato d’esso Sigeberto, e deiF
Annalista Sassone, pubbiicato dail’Eccardo, che trovandosi esso Pré-
lato presente, quando Giovanni XIII. Papa guarì coiia Catena di
San Pietro un famiiiare di Ottone I. Augusto, eam catenam Tkeo-
dericus Metenfis Ep'tscopus arripuity dicens, nisit manu abscissa se il-
lam non dimijsurum. Tamdem lmperator, Jedato litigio, a Papa joban-
ne obtinuit, ut Annttlum hujus Catsnae eafecutum Episcopus merere-
tur. Cosi a’tempi di Lodovico Pio Augusto il Corpo di San Ve-
nanzio Martire su rubato a Rimini, e trasportato a Fulda, dove
era Abate Rabano Mauro. Vegganst i BoiÌandisti ai dì primo di
Aprile negli Atti de’Santi. Lascio affaisiimi altri esempli, bastando.
mi di dire, che anche nel Secolo Duodecimo durò questa biasime-
vole ingordigia di rapire, o trasserire altrove i Corpi de’Santi; e
ne vide Milano un lagrimevole esempio, perchè nel funestistìmo
Anno 1162. in cui dall’ira di Federigo I. venne essa Città atterra-
ta, furono ad essa rapiti i Corpi de / tre Re Magi, e trasportati a
Colonia. Aggiungono altri ( non cerco se con fondamento ), che
quelli ancora de’ Santi Nabore e Felice furono rapiti e donati alla
Germanià. Anzi Brisaco decanta di avere colla steffa occasione avuti
dalle spoglie di Milano i Corpi de’gloriosi Martiri Protasio e Ger-
Tom. X. P. 11, Q vasio:
(a) Leo■. Marsic*mus Lib. II. Cap. XXIV. Chronici Casinensis»
(b) Spiciiegiam Dachery, Toni. II. Lditionis uitisiiaeo