15? H I S T
3<?4, De cib che hajo ditto tutto me
pare niente
Ad pb d altro male, che so poi
commenente :
Misfonoje le parti si generalmente,
Dessatta hanno quefia Terra piii
che altri non Jente .
395- L' altre hrighe de prima, non
era quefio usato,
Che nofiri mal regenti in Aquila
hanno cacciato ;
Alcut? ha satta briga, & per co-
giiu d ha iettatu
Lu carco ad lo Communo che e si
tribulatu.
396. Lu tempo prhna gito chi hriga
J'e facea
Ipso sella pagava con la ponga (84)
Et quando inter la parte li denari
cogliea ,
De queflo lu Communo nullu carco
397. Dapoi che so cosci: male habia
chi lo trajfe ,
Che briga Jpetiate lu Communo pa-
gojfi S
tollete voluijse pvesupponendum non Jit;
providimus caufam■ ad andientiam no-
firam , consiliique nofiri reducere : Et
auditis partibus, visis priviiegiis, cete-
ris discujfs, & ex specialibus caust
erga Aquilanos, qui in supportatione
necesitatum nofirarum iteratis vicibus
per fubventiones notabiles iikeraliter a-
siiterunt; determinamus Univerfitatem
Aquiie super dibla unione Ville Santo-
nee exisere potiorem, & tenore prefen-
tium consinnamus unicnem; prccessus
quoscumque toiientes & revocantes. Am-
plius Aquilanis indulgentes in presata
Viila pro tuitione posse aliquod Forteli-
tium sacere, & iicere Villam recupera-
re etiam armata manu. Datum Neap.
per Sergium D. Ursonis Viceproth. anno
1353. die 27. Marrii VI, Indift,
3
c
D
E
0 R I A 260
Ne soilati ne foresciti volse che ec-
co intrasfe,
Che hanno guasia la Terra, beato
chi lo mendajfe.
%p8, Se alcutii hanno la briga, che
coipa Caporciani,
Ne Corno, ne Chiarino, ne tutti
altri Aquilani,
Ad Jarli pagar ii soldati, & li
guardiani ?
Non pozza bene havere, & sempre
star in guai .
%pp. Una delie radici dello male de
quisii paijci
Si so de Varetani, & de Cangia-
nisci,
Et loro comenzaro ad menare ii sorisci
Se chi sorno domanni ? dico forn0
Abruzzisci,
400 Pretatti & Camponijci in quesie
parti intraro;
Camponijchi & Royani Sere Tho-
tnajfo ajutaro ;
Et Pauio de Fano con Joi santi
tnenaro ;
A Cagnano de sore (85) gran bri-
ga comenzaro .
401, Lu
Dalla fi. 394. seguente comincia Buc-
cio a trattare ie origini, ed i progressi
delle Fazioni Civili, che duraron tan- -
to. Poteva egli usarvi di un poco piit
esatta cronologia. Par che i principj
vadano alsanno 1337. per cib ch’egli
ne dice fi. 416. e 475., e per cio an-
cora che a quel tempo le accenno pcr
altre memorie ii Cosio annot. al Coie-
nucci p. 109. vedi Ant. d: Bucc. not. 17.
(84) Borsa di danari. Si fece riparo a
qnanto dice Buccio v. not. 226. per
gli Abruzzesi della ss. 399. v. not. 175.
(85) Senza tal distintivo s’intendon scm-
pre le Universka dentro Ia Citta •
Delle due fazioni qul si vedono i Ca-
pi, e i nomi. Pretatti 1’una, Cam-
poneschi 1’altra. Di questa Famiglia
v. Introd. ad hifi. Aqu. cap. 3. num.
1 I., e quanto a’Capi di Fazione not. 122.
3<?4, De cib che hajo ditto tutto me
pare niente
Ad pb d altro male, che so poi
commenente :
Misfonoje le parti si generalmente,
Dessatta hanno quefia Terra piii
che altri non Jente .
395- L' altre hrighe de prima, non
era quefio usato,
Che nofiri mal regenti in Aquila
hanno cacciato ;
Alcut? ha satta briga, & per co-
giiu d ha iettatu
Lu carco ad lo Communo che e si
tribulatu.
396. Lu tempo prhna gito chi hriga
J'e facea
Ipso sella pagava con la ponga (84)
Et quando inter la parte li denari
cogliea ,
De queflo lu Communo nullu carco
397. Dapoi che so cosci: male habia
chi lo trajfe ,
Che briga Jpetiate lu Communo pa-
gojfi S
tollete voluijse pvesupponendum non Jit;
providimus caufam■ ad andientiam no-
firam , consiliique nofiri reducere : Et
auditis partibus, visis priviiegiis, cete-
ris discujfs, & ex specialibus caust
erga Aquilanos, qui in supportatione
necesitatum nofirarum iteratis vicibus
per fubventiones notabiles iikeraliter a-
siiterunt; determinamus Univerfitatem
Aquiie super dibla unione Ville Santo-
nee exisere potiorem, & tenore prefen-
tium consinnamus unicnem; prccessus
quoscumque toiientes & revocantes. Am-
plius Aquilanis indulgentes in presata
Viila pro tuitione posse aliquod Forteli-
tium sacere, & iicere Villam recupera-
re etiam armata manu. Datum Neap.
per Sergium D. Ursonis Viceproth. anno
1353. die 27. Marrii VI, Indift,
3
c
D
E
0 R I A 260
Ne soilati ne foresciti volse che ec-
co intrasfe,
Che hanno guasia la Terra, beato
chi lo mendajfe.
%p8, Se alcutii hanno la briga, che
coipa Caporciani,
Ne Corno, ne Chiarino, ne tutti
altri Aquilani,
Ad Jarli pagar ii soldati, & li
guardiani ?
Non pozza bene havere, & sempre
star in guai .
%pp. Una delie radici dello male de
quisii paijci
Si so de Varetani, & de Cangia-
nisci,
Et loro comenzaro ad menare ii sorisci
Se chi sorno domanni ? dico forn0
Abruzzisci,
400 Pretatti & Camponijci in quesie
parti intraro;
Camponijchi & Royani Sere Tho-
tnajfo ajutaro ;
Et Pauio de Fano con Joi santi
tnenaro ;
A Cagnano de sore (85) gran bri-
ga comenzaro .
401, Lu
Dalla fi. 394. seguente comincia Buc-
cio a trattare ie origini, ed i progressi
delle Fazioni Civili, che duraron tan- -
to. Poteva egli usarvi di un poco piit
esatta cronologia. Par che i principj
vadano alsanno 1337. per cib ch’egli
ne dice fi. 416. e 475., e per cio an-
cora che a quel tempo le accenno pcr
altre memorie ii Cosio annot. al Coie-
nucci p. 109. vedi Ant. d: Bucc. not. 17.
(84) Borsa di danari. Si fece riparo a
qnanto dice Buccio v. not. 226. per
gli Abruzzesi della ss. 399. v. not. 175.
(85) Senza tal distintivo s’intendon scm-
pre le Universka dentro Ia Citta •
Delle due fazioni qul si vedono i Ca-
pi, e i nomi. Pretatti 1’una, Cam-
poneschi 1’altra. Di questa Famiglia
v. Introd. ad hifi. Aqu. cap. 3. num.
1 I., e quanto a’Capi di Fazione not. 122.