Real Museo Borbonico (8.1832)

YOL. Vili. TAV. XXVII.

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Vaso fittile. — ^élio palmo uno once y e mezza.

La bacchica religione nata tra l'allegria ed il vino,
ricevuta con piacere da'popoli, e promossa dall'in-
teresse del sacerdozio, prestò ampissimo campo agli
artisti da sfoggiarvi le ricchezze del loro ingegno. I
vasi soprattutto consecrati per sè medesimi al nu-
me di Nisa erano scelti ad essere oggetto di rappre-
sentazioni Dionisiache, e per la poca spesa che co-
stavano, e perchè, destinati agli usi domestici, più
spesso ricordavano i benefizi di Lieo, ed erano
stimolo all' ilarità. Di qui la gran copia di siffatti
monumenti, massime in creta cotta. In quello che
delineato diamo in questa tavola vi è dipinto a
rosso in campo nero un Satiro a cavallo ad una
pantera. Egli stringe nella destra una face, e nella
sinistra una ferula : lo precede una Menade col
tamburino in mano, lo segue un altro Satiro, che
tiene una specie di secchia, ed un ramo, cui è
sospesa una benda. La lepre che corre nel cam-
po seminato d'erbe e di fiori, se non è messa

per indicare il rumoroso orgiasnio dal quale fu

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