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Real Museo Borbonico — 8.1832

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Tavola I - LXI [Text und Tafeln]
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https://doi.org/10.11588/diglit.10080#0286
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34 VOL. Vili. TAV. XXXVI a XLV.

baio senti vasi oppresso dal loro peso quando usava
la tunica Persiana (1). Nè si può dire che'in tempi
più remoti fossero le loro vesti meno fastose, per-
chè fra le molte notizie che ci rimangono negli
antichi scrittori intorno alla magnificenza delle ve-
sti de' Re di Persia di ogni tempo , ricaviamo da
Filostrato che in un lato di un quadro era dipinto
Temistocle involto in semplice incinto, e iteli* al-
tro lato il gran Re seduto sul trono oV oro vestito
come un pavone di brillantissimi colori. Il me-
rito del lettore, soggiunge Filostrato, non consiste
neW avere saputo imitare ]j e inettamente la tiara
del Re, nè la sua Candis, nè la sua Mesiris ,
nè i disegni degli animali mostruosi rappresentali
sugli abili dei barbari ec. ec. (2). Ma abbiamo una
testimonianza più positiva, anzi immediata rulla
descrizione delle regie vesti di Dario, e del suo
carro, lasciataci da Quinto Curzio nel racconto
della battaglia d'Isso (3),

(1) Elio Lampridio. Vit. di Ant. Eliogab.

(2) Icon. lib. II.

(3) Egli dice.-L'abbigliamento di Dario era ricco di porpora e di ricami, la
sua spada splendida di gemme pendeva da una cintura di argento che cingevalo fem-
minilmente , ed una fascia azzurra e bianca ornava la sua tiara. Il di lui ma-
gnifico carro aveva ad ambo i lati bassorilievi in oro , ed in argento rappresentanti
 
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