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Real Museo Borbonico — 8.1832

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Tavola I - LXI [Text und Tafeln]
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https://doi.org/10.11588/diglit.10080#0329
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YOL. Vili. TAV. XXXVI A XLV. 77

fu il pruno che usò questa nella Ioga pretesta
quando fu Edile, e ne fu biasimato: ed ora chi
è quello che non ne tinga i panni per le tavole
da mangiare ?

E noto ancora che i Romani, ed i Greci so-
levano generalmente orlare di porpora i manti, e
le toghe, e le vesti delle donne. Dalle quali cose
si rileva che la porpora cessò di essere privilegio
dei Re in Persia , come a Roma, e che il suo co-
lore esser doveva vivacissimo per figurare benan-
che ne' soli orli : e dobbiamo in fatti credere che
aver dovesse una singolare lucentezza, se si con-
sidera che gli scrittori i quali tanto esaltarono il
suo splendore avevano pur sotto gli occhi altri co-
lori, de'quali dopo diciotto secoli veggiamo tuttavia
la meravigliosa vivacità, e non fecero di questi nes-
suno degli elogi che alla porpora marina profusero;
anzi su di ciò Vitruvio (1) chiaramente si esprime
dicendo. La porpora ha più di tutti gli altri co-
lori un' apparenza eccellente , e graziosa.

Le due mostre di colore che qui in ultimo
si vedono sono perfettamente simili, la chiara alla
tinta locale della parte sinistra , la oscura alla tinta
locale della parte destra della tunica in quistio-

(i) Lib. VII. Cap. XIII.

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