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Bechi, Guglielmo: Relazione degli scavi di Pompei da Aprile 1833 a Febbraio 1834
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.10081#0306
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Nella vasca n.° 32 pollava un'acqua corrente ad irrigare ed ab-
bellire questo giardinetto.
Le stanze n." 33 che cingono questo peristilio sono in un sol
lato scavate, e pare servissero ad ergastolo o abitazione di schiavi,
essendo tutte semplicemente ricoperte di tonaca.
Il n.° 34 pare il sacrario o cappella privata di questa casa ,
e lo congetturiamo da una specie di edicola che in essa si ravvisa.
Il n»° 35 marca l'adito postico di questa casa che sporge nella
strada medesima, ove ha l'ingresso la casa del Fauno tante volte di-
scorsa. Sui pilastri esterni di questo ingresso stava il capitello nel-
l'apposita tavola marcato colla lettera A, di maniera traente dal
Greco, in cui si vedono le figure mestolate agli ornati architettonici;
esempio da seguitarsi per accrescere varietà e grazia alle ornatezze
delle fabbriche.
Le Botteghe n.° 36 , 3j e 38 erano Torse dipendenze della me-
desima casa.
11 n.° 3g segna l'adito o proiyro di una picciola casa il cui abi-
tante faceva il suo commercio nell' adiacente bottega n.° 40 che co-
munica con l'atrio della Casa medesima insieme con le cellette dei
n.i 44 e 45.
Le stanze n.° 41 e 42 è da supporsi aver servilo di vestibulo a
questa picciola casetta.
Il piccolo Cortile toscano n." 43 è adorno di semplici pitture su
fondi bianchi.
Il tablino n.° 49 ha in uno de' suoi muri dipinto un toro fre-
nato da una donna e da un uomo a cui è un'altra donna legata, che
potrebbe credersi Dirce da Antiope ed Ànfione al toro legala, sebbene
non vi si ravvisi la lira che quel maraviglioso suonatore dovrebbe
avere come sua specialissima insegna. Questo tablino oltre 1' essere
aperto dalla parte dell'atrio e del peristilio doveva anche essere sco-
perto verso lo spazio n.° 5o, in cui è un riparo di muro che a noi
Nella vasca n.° 32 pollava un'acqua corrente ad irrigare ed ab-
bellire questo giardinetto.
Le stanze n." 33 che cingono questo peristilio sono in un sol
lato scavate, e pare servissero ad ergastolo o abitazione di schiavi,
essendo tutte semplicemente ricoperte di tonaca.
Il n.° 34 pare il sacrario o cappella privata di questa casa ,
e lo congetturiamo da una specie di edicola che in essa si ravvisa.
Il n»° 35 marca l'adito postico di questa casa che sporge nella
strada medesima, ove ha l'ingresso la casa del Fauno tante volte di-
scorsa. Sui pilastri esterni di questo ingresso stava il capitello nel-
l'apposita tavola marcato colla lettera A, di maniera traente dal
Greco, in cui si vedono le figure mestolate agli ornati architettonici;
esempio da seguitarsi per accrescere varietà e grazia alle ornatezze
delle fabbriche.
Le Botteghe n.° 36 , 3j e 38 erano Torse dipendenze della me-
desima casa.
11 n.° 3g segna l'adito o proiyro di una picciola casa il cui abi-
tante faceva il suo commercio nell' adiacente bottega n.° 40 che co-
munica con l'atrio della Casa medesima insieme con le cellette dei
n.i 44 e 45.
Le stanze n.° 41 e 42 è da supporsi aver servilo di vestibulo a
questa picciola casetta.
Il piccolo Cortile toscano n." 43 è adorno di semplici pitture su
fondi bianchi.
Il tablino n.° 49 ha in uno de' suoi muri dipinto un toro fre-
nato da una donna e da un uomo a cui è un'altra donna legata, che
potrebbe credersi Dirce da Antiope ed Ànfione al toro legala, sebbene
non vi si ravvisi la lira che quel maraviglioso suonatore dovrebbe
avere come sua specialissima insegna. Questo tablino oltre 1' essere
aperto dalla parte dell'atrio e del peristilio doveva anche essere sco-
perto verso lo spazio n.° 5o, in cui è un riparo di muro che a noi