VOL. XII. TAV. XXI. a XXIII. io
o per una particolare simpatia che avevano co'
corpi (1). Ma dopo aver dimorato ne' corpi, rom-
pevansi quei legami che avvinte le tenevano ed
erano consegnate all'invisibil Plutone (2), e quivi
appressandosi al cratere della sapienza rammen-
tavansi di nuovo del Cielo (3). A tal uopo stava
un' urna nel segno dell' Aquario detta calpìs (4),
dove il supremo giudice de' trapassati agitava le
sorti che dovevano decidere il finale ritorno delle
anime alle sfere per le porte de' numi. Era questi
queir Egiziano Amente che dà e riceve ; cioè quel
giudice de' trapassati che Erodoto chiama Dioniso
ed Ermia salutava (5) come soprantendente alla
palingenesia di tutti gli esseri discesi nel mondo
fisico.
Se non che prima che le anime tornar po-
tessero in cielo abbisognavano di purificarsi pere-
grinando per anni tremila, come pretesero i Pit-
tagorici, o almeno per un triplice giro, giusta il
fraseggiar di Pindaro. Al quale dogma , diffuso
(1) Vedi il Cratilo di Platone p. 70. Heind e Giuliano p. i35. Spanh.
(2) Plotino IV, 94.
(3) Vedi Igino Poet. Astron. Ili, 28 pag. 58o ed stav.
(4) Macrobio Somn. Scip. I. 12.
(5) Sul Fedro di Platone.
o per una particolare simpatia che avevano co'
corpi (1). Ma dopo aver dimorato ne' corpi, rom-
pevansi quei legami che avvinte le tenevano ed
erano consegnate all'invisibil Plutone (2), e quivi
appressandosi al cratere della sapienza rammen-
tavansi di nuovo del Cielo (3). A tal uopo stava
un' urna nel segno dell' Aquario detta calpìs (4),
dove il supremo giudice de' trapassati agitava le
sorti che dovevano decidere il finale ritorno delle
anime alle sfere per le porte de' numi. Era questi
queir Egiziano Amente che dà e riceve ; cioè quel
giudice de' trapassati che Erodoto chiama Dioniso
ed Ermia salutava (5) come soprantendente alla
palingenesia di tutti gli esseri discesi nel mondo
fisico.
Se non che prima che le anime tornar po-
tessero in cielo abbisognavano di purificarsi pere-
grinando per anni tremila, come pretesero i Pit-
tagorici, o almeno per un triplice giro, giusta il
fraseggiar di Pindaro. Al quale dogma , diffuso
(1) Vedi il Cratilo di Platone p. 70. Heind e Giuliano p. i35. Spanh.
(2) Plotino IV, 94.
(3) Vedi Igino Poet. Astron. Ili, 28 pag. 58o ed stav.
(4) Macrobio Somn. Scip. I. 12.
(5) Sul Fedro di Platone.