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Nardi, Luigi
Descrizione antiquario-architettonica con rami dell'Arco di Augusto, Ponte di Tiberio e Tempio Malatestiano di Rimino — Rimino, 1813 [Cicognara, 4053]

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https://doi.org/10.11588/diglit.1474#0036
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interne parti di quello, che avessero nel dirozzare le esterne. Si com-
baciano sì esattamente quei cunei e le altre pietre tutte, che un ca-
pello non vi passerebbe di mezzo. Io credo fermamente col dottissimo
Pancirolo (a) che questa sosse un'arte particolare; sicché vi fosse un
determinato corpo di artefici, i quali non altro sacessero che appiana-
re così squisitamente le pietre; e questi potevano essere i Quadratarj.
Molti cunei sono squarciati, e bucherati molti altri . Nei primi
appariscono quei perni e chiodi usati dagli antichi nell'unir le gran
pietre. Sono essi vestiti ben bene di piombo; ma molti nel capo supe-
riore, corrispondente alla pietra di sopra, sono mal provveduti di que-
sto integumento. Così la ruggine cagionata dall'umido, il quale anche
per le più strette commettiture sa passare all'interno, produsse quel
male e quelle squarciature . Ciò abbastanza conserma la osservazione
del celebre Leonbattista ( b ) : Sed nos ex peterum operibus intellexi-
mus serrimi corrumpis et nequicquam durare: aes vero durare s et
prope aeternum esse: quin et serri rubigine mormora commacera ri,
et circumrumpi adverti. Negli altri trasorati non si scorge che un
erudito motivo di esercitare l'ingegno.
E stata celebre la questione de soraminibus lapidum in priscis
aedisiciis; ed è noto che lo Svaresio scrisse in questo proposito. Per
altro io credo che, se su difficile l'indagare la vera cagione di quei
molti, che difformano il Colosseo di Roma, difficilissimo sìa altresì 1'
assegnare il certo motivo di quei pochi , che in questo Ponte si osser-
vano. Il sito, in cui si ritrovano, non ci può lasciar credere che siano
satti per involarne il metallo.
Ciascun cuneo di tre perni o chiodi è munito : uno corrisponde
all'angolo sormato dalle due siccie esterne; e gli altri due sono sopra
1' una e l'altra estremità delle stesse. Le interne parti sono del tutto
prive di questo vincolo, come quelle che non ne hanno bisogno.,, Ciò
„ osservato (parla sempre il Temanza ), mi venne in capo di sare un
„ osservazione molto minuta , che anche mi riusoì di praticare sulle
,, più interne parti dell'opera ".
., Fu questa il vedere se nella sommità dei cunei dell'ultima vol-
„ ta verso la Città, che sola da qualche parte si sé' scoprire, e se
t, nella parte superiore parimente delle altre gran pietre, che io vidi





(a) De corpor. Artif.
(4) Lib. 3.


 
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