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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 1.1895

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Grisar, Hartmann: Il Tempio del Clitunno e la Chiesa Spoletina di S. Salvatore
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https://doi.org/10.11588/diglit.17401#0152
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NUOVO BULLETTINO

me, io debbo già fin da ora riguardare come assai incerto, se
dell’edifizio che già nel primo medioevo fu tramutato in chiesa, si
trovino ancora a posto delle parti essenziali. Tutt'al più ciò po-
trebbe credersi di quello spazio quadrangolare dinanzi al presbitero,
in cui alcuno ha voluto riconoscere la cella dell’antico tempio, e
che è circondato da superbe colonne. Tuttavia qui si vedono an-
che colonne formate, contro ogni legge dell’architettura e dell’ar-
monia, di diversi pezzi, come appunto si osserva nell’Umbria ed
in Roma nelle chiese del medioevo adulto, singolarmente dei
secoli xi e xu. Gli alti dadi sovrapposti alle colonne, e che sor-
reggono la cupola, non si possono definire con sicurezza nè clas-
sici nè antichi cristiani, molto meno vi si possono scorgere col
Guardabassi antichi simboli cristiani (egli non dice quali). La
cupola non si può dichiarare opera antica cristiana. Quanto alla
pianta attuale dell’edifizio, lo stesso Mothes (benché cerchi di riven-
dicare troppe cose ai Goti) concede che essa si allontana di molto
da tutto ciò che noi conosciamo di quell'epoca, come pure del
tempo che la precedette e susseguì. Non sarà dunque a credere che
la chiesa ricevesse la forma presente nel secolo xu, quando per
il restauro e la decorazione della facciata vennero intrapresi, come
si è veduto, così sostanziali lavori?

Se non erriamo, si giunge almeno al risultato, che non solo la
ricca ed originale decorazione in marmo così della chiesa del
Salvatore come del tempio del Clitunno deriva dalla nobile e
possiamo dire classica scuola di marmorarii umbri del secolo xii,
ma che anche una buona parte della ricostruzione de’ due mo-
numenti e, in ogni caso, la loro conservazione sono merito dello
stesso secolo fi

H. Grisar S. I.

1 Rendo le debite grazie al eh. sig. Pio Franchi de’ Cavalieri, il quale
ha tradotto in italiano questo articolo da me dettato in tedesco pel Nuovo
Ballettino.
 
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