IL CIMITERO DI COMMOD ILLA
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martiri; ed è anteriore ai restauri del papa Giovanni. E siccome
gli unici restauri conosciuti prima di questi sono quelli di Siricio,
così il suddetto allargamento deve attribuirsi ragionevolmente ai
lavori siriciani. Ed allora ne discende la conseguenza che a
tempo di Siricio i tre piani D, P ed 12, che potevano essere in
origine piani di gallerie o di cappelle, divennero, come già dissi,
tre ripiani della stessa basilica cimiteriale; e perciò a Siricio
potremo attribuire la costruzione o il prolungamento dei gradini m
da noi ritrovati, e forse quella di altri gradini in w, dove più
non vi erano e noi li abbiamo ricostruiti. E se anche questi
ultimi gradini non fossero stati precisamente nel punto n, potevano
stare lì accanto per gli accennati dislivelli del suolo.
Ed ora si osservi un’altra circostanza assai rimarchevole.
Nel punto p dello schema qui sopra riprodotto (vedi anche
tav. I—II) a ridosso della parete fu aperto un loculo al disotto
del piano E; e la decorazione di questo sepolcro giunge esat-
tamente a livello del più basso dei due gradini in m, e poggia
sopra questo gradino, come può vedersi dall’annessa riprodu-
zione :
Questo loculo è ancora chiuso ed esso conserva la sua
iscrizione dipinta, la quale ricorda una vergine di nome Qua-
dragesima e porta la data del mese di giugno dell’anno 432
(vedi sotto, n. 24), ed è vagamente dipinto ad imitazione di un
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martiri; ed è anteriore ai restauri del papa Giovanni. E siccome
gli unici restauri conosciuti prima di questi sono quelli di Siricio,
così il suddetto allargamento deve attribuirsi ragionevolmente ai
lavori siriciani. Ed allora ne discende la conseguenza che a
tempo di Siricio i tre piani D, P ed 12, che potevano essere in
origine piani di gallerie o di cappelle, divennero, come già dissi,
tre ripiani della stessa basilica cimiteriale; e perciò a Siricio
potremo attribuire la costruzione o il prolungamento dei gradini m
da noi ritrovati, e forse quella di altri gradini in w, dove più
non vi erano e noi li abbiamo ricostruiti. E se anche questi
ultimi gradini non fossero stati precisamente nel punto n, potevano
stare lì accanto per gli accennati dislivelli del suolo.
Ed ora si osservi un’altra circostanza assai rimarchevole.
Nel punto p dello schema qui sopra riprodotto (vedi anche
tav. I—II) a ridosso della parete fu aperto un loculo al disotto
del piano E; e la decorazione di questo sepolcro giunge esat-
tamente a livello del più basso dei due gradini in m, e poggia
sopra questo gradino, come può vedersi dall’annessa riprodu-
zione :
Questo loculo è ancora chiuso ed esso conserva la sua
iscrizione dipinta, la quale ricorda una vergine di nome Qua-
dragesima e porta la data del mese di giugno dell’anno 432
(vedi sotto, n. 24), ed è vagamente dipinto ad imitazione di un