RELAZIONE DEGLI SCAVI
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storica. Procedendo nello sterro di questo ambulacro, si trova-
rono i primi scalini, e la volta che accennava a salire non la-
sciava più alcun dubbio. Peraltro una grossa frana rendeva lo
sterro dal sottosuolo molto difficile e pericoloso: si dovette adunque
cominciare dal suolo esterno. Yi fu posto mano il giorno 24 feb-
braio, ed il giorno 27 si trovò il primo pianerottolo ed alcuni
gradini. Nel mezzo la scala era interrotta e sotto vi passava
una galleria in senso perpendicolare all’asse della scala stessa.
Purono ricostruiti gli scalini mancanti, poggiandoli sopra tre
travi di ferro per lasciare il passaggio nella galleria inferiore.
Nel togliere la terra sopra la scala, a poca distanza dal suolo,
fu trovata una moneta di Cesare Augusto (fior di conio). Tutta
la scala fu ricoperta di una nuova vòlta, essendo Cantica per
buon tratto crollata ; le pareti furono riprese e rinforzate, sempre
però lasciando le testimonianze antiche, e costruendo archi in
muratura nei fianchi per lasciar vedere il tufo ed i loculi, dove
se ne trovarono. Fu costruito poi all’esterno un decoroso ingresso
munito di porta in ferro e rispondente al viale principale della
vigna Serafini, e si pose termine allo scavo, sterrando alcune
gallerie vicine alla scala, per trovare la comunicazione con le
gallerie del cimitero già conosciute. Ottenuto questo scopo, l’antico
ingresso è stato ostruito, e colle terre estratte dalle frane furono
riempiti gli avvallamenti e le cavità del terreno. Debbo finalmente
menzionare il grandioso lucernario costruito .nella nuova volta
della cripta storica per dare una luce sufficiente per lo studio
delle importanti pitture.
I lavori furono condotti con una attenzione ed una cura degna
di ogni elogio, grazie alla solerzia ed all’attività dell’ispettore
sig. Bevignani, che quasi senza interruzione presenziò sempre gli
scavi. Le opere di sostruzione furono saggiamente dirette dal-
l’ing. Palombi, che ideò e diresse ogni minuto particolare del
non facile lavoro. Non posso poi chiudere questa relazione, senza
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storica. Procedendo nello sterro di questo ambulacro, si trova-
rono i primi scalini, e la volta che accennava a salire non la-
sciava più alcun dubbio. Peraltro una grossa frana rendeva lo
sterro dal sottosuolo molto difficile e pericoloso: si dovette adunque
cominciare dal suolo esterno. Yi fu posto mano il giorno 24 feb-
braio, ed il giorno 27 si trovò il primo pianerottolo ed alcuni
gradini. Nel mezzo la scala era interrotta e sotto vi passava
una galleria in senso perpendicolare all’asse della scala stessa.
Purono ricostruiti gli scalini mancanti, poggiandoli sopra tre
travi di ferro per lasciare il passaggio nella galleria inferiore.
Nel togliere la terra sopra la scala, a poca distanza dal suolo,
fu trovata una moneta di Cesare Augusto (fior di conio). Tutta
la scala fu ricoperta di una nuova vòlta, essendo Cantica per
buon tratto crollata ; le pareti furono riprese e rinforzate, sempre
però lasciando le testimonianze antiche, e costruendo archi in
muratura nei fianchi per lasciar vedere il tufo ed i loculi, dove
se ne trovarono. Fu costruito poi all’esterno un decoroso ingresso
munito di porta in ferro e rispondente al viale principale della
vigna Serafini, e si pose termine allo scavo, sterrando alcune
gallerie vicine alla scala, per trovare la comunicazione con le
gallerie del cimitero già conosciute. Ottenuto questo scopo, l’antico
ingresso è stato ostruito, e colle terre estratte dalle frane furono
riempiti gli avvallamenti e le cavità del terreno. Debbo finalmente
menzionare il grandioso lucernario costruito .nella nuova volta
della cripta storica per dare una luce sufficiente per lo studio
delle importanti pitture.
I lavori furono condotti con una attenzione ed una cura degna
di ogni elogio, grazie alla solerzia ed all’attività dell’ispettore
sig. Bevignani, che quasi senza interruzione presenziò sempre gli
scavi. Le opere di sostruzione furono saggiamente dirette dal-
l’ing. Palombi, che ideò e diresse ogni minuto particolare del
non facile lavoro. Non posso poi chiudere questa relazione, senza